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Archivio Telegiornaliste anno XII N. 23 (496) del 29 giugno 2016
 
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TGISTE Giusy Di Lella, passione e professionalità sognando di condurre tg nazionali di Antonia Del Sambro

Giusy è giovane, motivata, brava ed è la risposta al giornalismo che cambia nell’era dell’informazione 2.0. Alla conduzione del telegiornale web di Sannicandro.tv, insieme a una redazione giovane e all’avanguardia, riesce ogni giorno a fare informazione locale a tutto campo e insieme, grazie al web e alle nuove tecnologie, a essere presente in un territorio molto più vasto così da diventare un vero punto di riferimento del giornalismo moderno.

Giusy, lei è una delle giovani giornaliste che hanno intrapreso questo mestiere lavorando per una web tv: ci racconti com’è questo nuovo modo di fare informazione e quali stimoli le regala ogni giorno.
«Rispetto a qualche anno fa, oggi grazie alle web tv è molto più facile e veloce trasmettere notizie, infatti sono un nuovo modo di fare televisione, attraverso la rete internet e con l’utilizzo di pc, smartphone o tablet le notizie vengono condivise in tempo reale e in ogni parte del mondo. Essere sempre informata e approfondire tutte le notizie che poi verranno pubblicate, inventare qualcosa di nuovo e piacevole per i nostri utenti, migliorare ogni giorno e imparare sempre qualcosa di nuovo sono gli stimoli che mi regala ogni giorno la web tv di San Nicandro».

Sannicandro.tv è una redazione giovane e proprio per questo anche dinamica e all’avanguardia, come si svolge la vostra giornata tipo e come costruite le notizie?
«Quando qualcuno della redazione viene a conoscenza di qualche notizia la condivide con l’intera redazione, raccogliamo tutte le informazioni necessarie e non appena la notizia è pronta la pubblichiamo sul nostro portale; lo scambio di notizie e informazioni utili per i nostri utenti avviene attraverso i moderni social. Nostra premura verificare su ogni fatto la veridicità di quanto raccolto: la stessa redazione con l’ausilio di figure tecniche provvedono al reperimento di immagini e/o video utili alla creazione di servizi da trasmettere durante il tg settimanale».

Ha sempre pensato o desiderato fare la giornalista o le è capitato e poi si è scoperta brava?
«È capitato tutto per caso: è iniziato tutto quando la redazione mi ha contattata per condurre il tg sportivo, pian piano ho scoperto che mi piace molto come lavoro. Ultimamente sono passata a condurre il tg settimanale».

Se non conducesse un telegiornale web invece cosa le piacerebbe fare?
«Da poco mi sono avvicinata al mondo dell’estetica, mi piacerebbe realizzarmi anche in questo campo magari creando una rivista; ma fare la conduttrice è un qualcosa che mi soddisfa molto, mi piacerebbe arrivare ad emittenti più grandi e condurre tg sportivi».

Un consiglio alle nostre giovani lettrici che come lei sognano di fare le giornaliste e magari proprio in una web tv.
«Il consiglio che posso dare alle giovani lettrici che sognano di fare le giornaliste è quello di partire dal piccolo magari creando una web tv, poi è importante essere sempre se stesse, non montarsi la testa e soprattutto avere passione e professionalità».
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TUTTO TV Grazia Sambruna, pessimista co(s)mica di Giuseppe Bosso

Ex analista di Tv Talk, incontriamo Grazia Sambruna.

Di cosa si sta occupando adesso?
«Scrivo sempre di televisione su Sound blog, partecipando alle conferenze stampa di presentazione di programmi e intervistando personaggi, cantanti quando escono i loro dischi; seguo anche quelle notizie che possono far sorridere dal mondo del gossip».

Quale, tra i personaggi che ha incrociato a Tv Talk, le è rimasto particolarmente impresso?
«Raffaella Carrà, che disse cose molto sagge quando partecipò, molto prima che iniziasse l’epoca dei talent come X factor e The Voice in cui l’abbiamo scoperta in questa nuova veste di ‘giudice’. E anche Gerry Scotti, che come ho scritto nel blog che curo incrociai dall’otorino da ragazzina (ride, ndr) dimostrandosi simpaticissimo come allora».

Un format così, basato sul confronto tra giovani studenti e personaggi televisivi, non risente di una collocazione come quella a cui l’ha destinata la Rai?
«No, io lo seguivo anche prima di parteciparvi, indipendentemente dal fatto che andasse in onda al venerdì sera o al sabato mattina, e gli ascolti sempre alti confermano che c’è un seguito che prescinde da questo».

Qual è stato, secondo lei, il personaggio o il programma dell’anno?
«Mi è piaciuto moltissimo Alessandro Catellan quando ha presentato la serata dei David di Donatello su Sky; al di là dei film in gara dei quali ero fan mi ho apprezzato la sua conduzione che ha saputo reggere i ritmi alti della serata e tenere testa ai grandissimi attori e registi presenti».

Sul blog che cura su Sound blog si definisce cultrice del pessimismo co(s)mico: cosa intende?
«Un gioco di parole che esprime il mio modo di affrontare, cercando di riderci sopra, i momenti negativi che non mancano mai, per esorcizzarli».
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DONNE Jo Cox, la triste morte di un’inglese amica del mondo di Giuseppe Bosso

Doveva essere un appuntamento politico che, per quanto importante e con le ripercussioni che sta avendo nei primi giorni della vittoria del Leave, soprattutto sui mercati finanziari, non sarebbe uscito dalle normali e consuete diatribe.

Non è stato così: a pochi giorni dal referendum che ha espresso la volontà del popolo del Regno Unito di uscire dall’Unione Europea e del suo quarantaduesimo compleanno è stata brutalmente assassinata Helen Joanne Cox, detta Jo, deputata della Camera dei Comuni del Parlamento britannico, vittima della follia omicida di un militante neonazista, che l’ha colpita e accoltellata nei pressi della biblioteca di Birstall, Leeds, dove è deceduta nonostante i soccorsi disperati, che non hanno potuto salvare nemmeno l’anziano Bernard Kenny, che aveva tentato di difenderla, venendo colpito anche lui.

Sdegno e commozione nel mondo ha suscitato la drammatica morte di una donna che era schierata apertamente per il no all’uscita dall’Europa; laureata in scienze sociali e politiche a Cambridge, sposata con un ex consulente del premier Gordon Brown e madre di due figli ancora piccoli, aveva iniziato giovanissima ad avvicinarsi alla politica, dapprima consulente del laburista Joan Walley e poi stagista a Bruxelles per Glennys Kinnock.

Ma è soprattutto nel campo umanitario e sociale che “Jo” si era distinta nel corso degli anni, lavorando attivamente per Oxfan e Oxfam International, e, una volta eletta nel 2015 nel collegio di Batley and Spen, candidata dal Partito laburista e riportando ampi consensi tra le varie comunità etniche che popolano la zona, appoggiando campagne volte a fermare la guerra siriana e a revocare il blocco della Striscia di Gaza.

Cordoglio da tutto il mondo per la tragedia, a cominciare dalla politica inglese senza distinzioni di schieramento, dal premier conservatore Cameron agli esponenti della sinistra laburista, e ovviamente anche dall’Italia, dove la presidente di Montecitorio Laura Boldrini ha voluto dedicare alla parlamentare britannica la Commissione di studio sull’intolleranza e xenofobia, istituita lo scorso maggio.
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