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Archivio Telegiornaliste anno VIII N. 12 (314) del 26 marzo 2012
 
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TGISTE Barbara Scarpettini, tra Napoli e la Toscana passione sportiva di Giuseppe Bosso

Incontriamo nuovamente Barbara Scarpettini, che da settembre alterna la conduzione di Zona Quote su Sky, a Lucca, alla conduzione in collaborazione con il noto giornalista Michele Plastino al programma calcistico di canale 21 Goal di notte, per cui fa la spola tra la Toscana e Napoli.

Come sei arrivata a Goal di notte?
«Nel 2008 avevo seguito, per Conto Tv, il Napoli in Europa League e ho avuto modo di allacciare un buon rapporto con la realtà napoletana dopo di che mi è stata data questa occasione, che ho colto con grande gioia e soddisfazione».

Gioie e dolori di essere pendolare tra Napoli e Firenze?
«Ahimè, molte gioie ma anche qualche dolore; il lunedì soprattutto, quando finito Zona Quote alle 14.00 mi devo imbarcare per Napoli sul Frecciarossa, e finita la trasmissione tornare nel primo mattino a Firenze per essere in onda il giorno dopo. A parte la fatica, non ho la possibilità di vivere la città come vorrei».

A proposito di scommesse, credi che il nuovo scandalo che ha colpito il calcio possa definitivamente far disamorare il pubblico?
«Non credo, la giustizia sportiva farà il suo corso e per quanto riguarda le scommesse, faccio parte di un canale ufficiale che è in grado di individuare e segnalare alle autorità competenti situazioni anomale con un'attenta verifica».

Il Napoli sta vivendo un'annata molto positiva: quali credi siano le prospettive per gli azzurri?
«Posso dire che il Napoli era la mia scommessa per quest'anno, e direi di averla vinta visti i risultati che la squadra ha ottenuto in Champions e anche in campionato, dove la stessa ha trasferito quella sicurezza che il cammino europeo le ha portato. Non ultimo, nonostante l'amarezza per l'eliminazione dalla Champions - dalla quale comunque la squadra è uscita a testa alta - il fatto che il Napoli nel ranking Uefa è alle spalle solo di Real e Barcellona, i due club più forti del momento».

Vivendo a metà tra due tifoserie 'calde' come quella azzurra e quella viola , quali analogie hai trovato?
«Molte, anche il tifo fiorentino è passionale come quello napoletano e vive l'attaccamento ai colori con la stessa intensità».

Come ti vedi tra 10 anni?
«Vorrei continuare questo percorso anche da dietro la telecamera, sperando di avere fatto molta esperienza. Mi piacerebbe inoltre poter essere autrice di programmi televisivi».

Se dovessi scrivere una tua biografia coma la intitoleresti?
«Viaggio alla conoscenza del mondo cavalcando... l'onda!».
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CRONACA IN ROSA Costamagna-Carfagna: scontro in diretta di Roberta Ricciardi

Solo poche settimana fa, avevamo pubblicato un sondaggio sulla telegiornalista ideale, e ciò che più ci aveva colpito delle risposte del pubblico, era la voglia di confrontarsi con servizi di qualità condotti con professionalità, con punto di vista chiaro con provocazioni lecite ma senza essere faziosi.

Non sempre è così, e può capitare anche ai migliori telegiornalisti di cadere in qualche scivolone professionale, com’è accaduto alla Costamagna, professionista seria, amata dal pubblico e stimata anche da noi; come dimostrano i due premi come migliore telegiornalista dell’anno.

Robinson, il nuovo programma di approfondimento condotto da Luisella Costamagna parte con il piede sbagliato. Share basso, i dati sono stati di gran lunga sotto le aspettative, 3,7%, e non solo.

La conduzione della Costamagna non è piaciuta al pubblico. La prima puntata ha visto in onda l’intervista-confronto con l'Onorevole Mara Carfagna, ex show girl ed ex ministro delle pari opportunità. A farci le spese sono state le orecchie dei telespettatori, seccati dai soliti cliché della donna che fa carriera perché “bella-stupida-oggetto”. Un botta e risposta incalzante dove l’atteggiamento della conduttrice è apparso fazioso e aggressivo. Offensivo per certi aspetti.

Il video della puntata ha subito fatto il giro del web, e com’era prevedibile, i commenti non sono stati clementi.
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FORMAT Inchiesta viaggio nella tv: gli anni '50 di Loredana Cortese

1954: nasce la televisione, la compagna della famiglia italiana

Molti giovani non lo sanno ma forse le vecchie generazioni ricordano questa data: 3 gennaio 1954, giorno in cui nasce la televisione italiana. Per tutti gli anni ’30 in alcuni Paesi erano stati messi a punto diversi esperimenti di trasmissione, che portarono nel decennio successivo alla televisione, dapprima nelle quattro potenze vincitrici della Seconda Guerra Mondiale (Stati Uniti, Inghilterra, Francia e Unione Sovietica).

Negli anni ’50 anche l’Italia (oltre il 90% della popolazione) era in grado di ricevere il segnale televisivo, quello di un’unica emittente: la EIAR (Ente Italiano per Audizioni Radio) istituito nel periodo fascista e sostituita nel dopoguerra da RAI, Radio Audizioni Italiane, rimasta tale anche con l’avvento della Televisione Italiana.

La domenica di un fidanzato è stato il primo prodotto televisivo lanciato dal cosiddetto Programma Nazionale (il canale RAI). Non esiste documentazione relativa alla fiction, scritta dal giornalista Ugo Buzzolan, poiché la bobina è andata smarrita. Altri sceneggiati e miniserie trasmessi in puntate sono Piccole Donne, Cime tempestose, Jane Eyre, oltre a Orgoglio e Pregiudizio e Piccolo Mondo Antico verso la fine del decennio. Tutti classici omonimi adattati per il piccolo schermo.

Tutto era una novità negli anni ’50, perché era una novità sedersi a tavola o in salotto insieme alla nuova compagna che trasmetteva immagini in movimento.
Ma la vera e importante invenzione televisiva, che ha spopolato agli albori della tv è stato il programma a quiz Lascia o raddoppia?.

In realtà, non si trattava proprio di un’invenzione, poiché era la versione italiana del programma francese Quitte ou double?, derivato dall’americano The $64,000 Question. Ciò che era innovativo per l’Italia era il format a domande con la possibilità di vincere premi in denaro. A condurre il primo show italiano Mike Bongiorno, una scelta stilistica, questa, per diffondere l’italiano.

La prima puntata andò in onda sabato 26 novembre 1955 in prime time, la prima serata e, dato il grande successo del programma, la serata slittò dal sabato al giovedì, uno spostamento richiesto dai gestori dei locali pubblici che avevano notato un calo notevole degli incassi.

Oltre al format eccezionale, un’altra innovazione introdotta dalla trasmissione di Mike è stata la figura della valletta accanto al conduttore. A cominciare la lunga serie di questo fenomeno di costume è stata Maria Giovannini presto sostituita, da Edy Campagnoli, la madre di tutte le vallette e la prima più amata dagli italiani.

Altra figura della televisione italiana alle sue origini è stata quella della signorina buonasera, l’annunciatrice delle trasmissioni tv. Da ricordare le prime signorine Maria Teresa Ruta (zia dell’omonima presentatrice dei giorni nostri) e successivamente Nicoletta Orsomando, prescelta tra trecento candidate e rimasta al suo incarico per diversi anni.

Emozione e tanta curiosità per la scatola che dagli anni 50 ha attirato l’attenzione di un pubblico sempre maggiore.
A conclusione del decennio, non possiamo dimenticare Carosello, una serie di filmati comici e musicali seguiti da messaggi pubblicitari. Trasmesso quotidianamente dalle 20.50 alle 21.00 ogni sera, questa soluzione ebbe un enorme successo per molti anni rappresentando un appuntamento fisso per le famiglie italiane.
E dopo "Carosello – come recitava lo slogan – tutti a nanna".
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HOT GIRLS Il porno è in crisi: la mini-inchiesta di Telegiornaliste.com di Fausto Piu

L’industria del porno è in decadenza. Persino lei. La crisi economica non ha risparmiato un settore che, secondo Confindustria, fatturava ben 1,5 milioni di euro annui. Questa settimana capiamo meglio questo mondo tanto criticato ma molto seguito, aiutandoci con alcuni filoni principali.

QUALI SONO I COSTI DI UN FILM HARD? - In Italia girare un film porno costa. E non poco. Ecco perché molti produttori e registi emigrano verso i Paesi dell’Est Europa, i nuovi regni dell’industria hard. Le location sono più economiche e le ragazze dell’Est hanno meno pretese rispetto alle italiane. Le nostre pornodive sono famose soprattutto all’interno dei confini nazionali, altra pecca che ha contribuito al crollo dell’hard in Italia. Ma siamo davvero sicuri che un americano o un tedesco non abbiano mai visto Cicciolina o Moana Pozzi?

CICCIOLINA, MOANA E ROCCO: I PILASTRI DEL PORNO ITALIANO - Cicciolina e Moana che, nei lontani Anni 80, hanno fatto sognare intere generazioni di ragazzi. Più recenti e vicine ai nostri giorni, Selen, che ha abbandonato l’hard per dedicarsi anima e corpo alla televisione e al teatro, e Brigitta Bulgari, ex Playmate dell’edizione ungherese di Playboy. E se queste sono le icone del porno femminile, Rocco Siffredi è sul podio del porno maschile; perché, come ammesso in un famoso spot, "ne ho provate tante di patatine". Nutrizionalmente parlando.

QUANTO GUADAGNA UN'ATTRICE PORNO? - Ammettiamolo; in tanti ce lo siamo chiesti. Chi lavora in quest’ambiente non percepisce uno stipendio in quanto esercita una libera professione. I migliori professionisti possono arrivare a guadagnare oltre i 100mila euro annui (poco più di 1000 euro a scena). E il lavoro non è a tempo indeterminato: dopo i 30 anni le donne rischiano il licenziamento. Più fortunati gli uomini che possono lavorare fino ai 40 anni, seppur aiutati dalla pillola blu. E in tempi in cui si vuole toccare l'articolo 18 è lecito chiedersi: sarebbe il caso di dirlo al ministro Fornero?

INTERNET: LA VERA CAUSA DEL TRACOLLO - Internet e i nuovi media sono la vera causa della crisi dell’industria pornografica. Esistono diversi siti, come il gratuito Youporn, che offrono contenuti erotici a 1,5 milioni di utenti giornalieri. E, secondo alcune stime, il 25% dell’audience di internet in tutto il mondo sfrutta la connessione per visionare filmati piccanti. Le riviste e i dvd porno, che si acquistavano di nascosto dalla moglie o fidanzata, sono in via d’estinzione. Un DVD costa, infatti, circa 30 euro, più o meno quanto l’abbonamento mensile a un sito hard, con la differenza che si possono acquistare diversi film completi, suddivisi per genere. Ma ci sono anche le cam, che permettono, in cambio di una ricarica telefonica, minuti bollenti. Il porno dunque ha sfondato sul web.
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DONNE Meryl Streep: un successo senza fine di Giulia Fiume

Un’eleganza invidiabile e un sorriso che non si dimentica: è così che potremmo descriverla. Meryl Streep, dall’alto dei suoi 62 anni è oggi attrice, mamma, e star indiscussa del cinema americano, e non solo.

È sbarcata sul grande schermo all’età di 28 anni, nel film drammatico Giulia di Fred Zinnemann, e da quel momento non l’ha più abbandonato. Il cacciatore, La mia Africa, La musica nel cuore, Il diavolo veste Prada: questi sono solo alcune delle migliori pellicole che Meryl ha girato mettendo in luce tutte le sfaccettature del suo talento. La sua è stata, e continua ad essere, una carriera densa di successi, ricca di emozioni, colorata di mille diverse esperienze e sempre aperta alle novità, proprio come lei.

Il pubblico ha avuto modo di vederla nei ruoli più disparati e negli abiti più singolari, dalla donna in carriera, alla cuoca sopraffina, dalla madre amorevole, al capo spietato di una rivista di moda. Versatile e sensibile, Meryl sa calarsi nelle parti che di volta in volta le vengono assegnate con grande serietà e un pizzico di ironia.

Il suo è ufficialmente un record: ben 17 nomination all’Oscar e tre statuette già vinte, di cui l’ultima ottenuta proprio quest’anno con il film Iron Lady. Il suo talento emerge dalla particolarità delle sue espressioni, dalla capacità di reinventarsi, dalla costanza e dall’impegno necessari per conoscere al meglio un personaggio prima di poterlo rappresentare.

Meryl non è solo un'attrice da Oscar, è un esempio ancor più grande di come le capacità e il temperamento riescano ad emergere sempre, anche con gli anni che avanzano, anche quando la società ci pone accanto dei canoni diversi, ma non per questo migliori.

«Abbiate pazienza, è l’ultima volta che salirò su questo palco» ha dichiarato l’attrice alla consegna della sua terza statuetta dorata. Noi ci auguriamo invece di rivederla ancora, sorridente e bella nella semplicità del suo viso mai artefatto, ma in grado di regalarci espressioni ed emozioni sempre nuove.
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