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Intervista a Gloria Bendini   Tutte le interviste tutte le interviste
Gloria Bendini - Donna InTelegiornaliste anno IX N. 23 (367) del 10 giugno 2013

Gloria Bendini, donna in
di Michela Tortolano

Lei parla dell’importanza della creatività e della capacità di reinventare e reinventarsi come atteggiamento che produce positività: conosciamo meglio Gloria Bendini, fondatrice di Donna In, magazine al femminile.

Prima di tutto, Gloria: perché un magazine al femminile?
«Ho voluto lanciarmi in questa impresa per provare a creare il prodotto che io stessa avrei voluto leggere; tante volte mi sono persa tra le pagine di noti magazine femminili non riuscendo a trovare articoli di contenuto; inoltre mi ero un po' stancata della figura femminile proposta: donne un po' superficiali che pare abbiano come massimo interesse "l'attività orizzontale" o le ultime scarpe di Manolo Blahnik. Tutte sogniamo con Sex and the City, ma siamo anche molto altro».

Visitando le pagine del tuo sito si apprezza la ricchezza degli argomenti e la leggerezza della grafica: questo progetto lo hai immaginato così come lo vediamo ora oppure hai definito le idee un po’ alla volta?
«Sicuramente nel corso del tempo si è modificato cercando sempre un miglioramento, e così continuerà ad essere, sia da un punto di vista contenutistico che estetico. L'unica cosa che non cambia è l'idea di base, ovvero un sito che possa rappresentare per le donne sia un bacino di informazioni utili sia un punto di svago con articoli di vario spessore a seconda delle tematiche».

Le tue collaboratrici sono numerose: oltre all’ovvia capacità tecnica di saper strutturare un articolo, cosa è determinante affinché possano scrivere per il tuo progetto e, anche, come entri in empatia con loro?
«Per quanto mi riguarda devono essere appassionate, umili e curiose: mi piacciono le persone con delle idee e soprattutto che comunicano tanto. Mi ritengo piuttosto disponibile e mi piace lasciar spazio per lavorare in un clima di serenità, ma cerco di chiarire la linea da seguire sin da subito e il rispetto reciproco è fondamentale; per il resto siamo una redazione di donne, quindi mi affido molto al "sesto senso"».

Scrivi molti articoli; curi e controlli personalmente quelli delle redattrici prima della pubblicazione; hai un lavoro e certamente una vita privata… come fai?
«Come tutte le donne, cerco di essere multitasking! Passo molte ore al giorno al pc sia per lavoro che per interesse personale, e fatico a staccare la spina. Per quanto riguarda Donna In sono fortunata ad avere collaboratrici valide che mi aiutano e che cercano di portare avanti con me questo progetto. Per lavoro invece sono una image&Web editor con la mia Purple Lab: la mia conciliazione di lavoro, passioni e vita privata va avanti come quella di tutte le donne impegnate; alcuni giorni riesce meglio, altri si lavora anche fuori orario. L'unica cosa che ti può davvero aiutare è cercare di costruire progetti che ti coinvolgano veramente; le fatiche si sentono meno e le soddisfazioni hanno più valore».

La tua webzine è molto seguita: quali caratteristiche determinano tanto successo?
«Credo che chi ci segue lo faccia perché la nostra impronta è seria, i nostri articoli sono ricchi e, anche negli argomenti più frivoli che comunque non mancano, cerchiamo sempre di restare su linee eleganti e pulite, senza mai scendere in volgarità. Siamo attente a rispondere alle lettrici e la nostra redazione è fatta di ragazze e donne comuni, che possono quindi parlare di ciò che abbraccia le donne da un punto di vista reale e sincero. Inoltre abbiamo una serie di esperti che collaborano con noi offrendoci la loro professionalità su tematiche specifiche; quindi le informazioni che forniamo sono frutto di studi e competenze strutturate».

Quanto oggi la “web-comunicazione” avvicina e allontana le persone?
«Il web è un mondo parallelo che regala esperienze diverse in base al come lo si approccia. Io ne ho fatto il mio lavoro e quello che posso dire è che il modo migliore di vivere questa comunicazione è sfruttandola per accorciare le distanze o i limiti presenti nel mondo reale. Non condivido l'idea che un computer possa raffreddare i rapporti, perché si può essere educati e coinvolti anche in uno scambio di mail o in una video chiamata su Skype; il problema è che alcuni se lo dimenticano. Ci sono coppie che si sono conosciute nel web e vivono una felice vita insieme che altrimenti non avrebbero avuto; ragazzi che portano avanti gli studi per via telematica, e potrei fare altri mille esempi. Il mondo è nostro, sta a noi interfacciarcisi nel modo migliore possibile e prenderne i lati positivi laddove possiamo».

In termini lavorativi, il mondo del web ha finalmente portato l’uguaglianza dei sessi oppure anche qui esistono difficoltà prettamente femminili?
«Io credo che le disuguaglianze siano più che altro nella testa delle persone; le donne devono fare spesso più fatica perché veniamo da un passato dove l'uomo portava a casa lo stipendio e la donna stava in cucina, quindi ci ritroviamo a dover dimostrare di essere in grado di fare le cose. Il mondo del web ha consentito a molte più persone, in questo caso donne, di lanciarsi in lavori autonomi, e quindi possiamo crearci una nostra professionalità aldilà del dover apparire in un certo modo per raggiungere una determinata posizione. La vera rivoluzione secondo me non sta nelle donne che riescono a dimostrare quanto valgono, ma nel fatto che siano in aumento gli uomini che riescano a capirlo».

In questo momento di forte crisi quale indirizzo suggeriresti ad una giovane alle prime scelte per il futuro?
«A chi si sta affacciando agli studi universitari consiglio di valutare bene la scelta, optando per qualcosa che possa permettergli di aprire più porte in un futuro. A chi è in una fase successiva consiglio di non arrendersi nonostante tutto e di cercare di portare avanti le proprie idee tenendole strette, magari proprio inventandosi una professione e ricostruendo un po' se stessi. Capisco che non sia facile per chi necessita di un'entrata fissa da subito, ma pensateci: se non investiamo su noi stessi, su chi dovremmo farlo?».

Per parlare, oggi, in modo specifico del mondo delle donne, quali argomenti non possono assolutamente mancare?
«La donna di oggi è completa, attenta, multisfaccettata ma soprattutto di corsa, quindi sicuramente ogni cosa va declinata in quest'ottica. Sul piano frivolo vediamo la ricerca di make up veloci a lunga tenuta, moda low cost. La cucina va tanto, quindi ricette buone, ma possibilmente senza una lunga preparazione; poi consigli per le mamme, tanto fai da te che fa svagare ma, allo stesso tempo, può far risparmiare e infine il lavoro. A tal proposito abbiamo creato la rubrica legata al lavoro su Donna In che dà idee a tutte le donne su come crearsi una occupazione partendo da zero con i consigli di chi lo ha fatto».

Se domani dovessi cambiare lavoro, cosa faresti?
«Parlando per assurdo, la consulente di bellezza; sono affascinata dal mondo beauty, le profumerie sono uno dei miei punti deboli. Oppure aprirei un negozio di fiori, non ho assolutamente il pollice verde, ma mi potrei impegnare... e nei tempi morti sarei comunque attaccata al pc, non credo potrei farne a meno».

Praticamente e metaforicamente: porti la gonna o i pantaloni?
«Mia mamma quando ero piccola mi metteva sempre le cosiddette "gonne a pantalone" che io odiavo, ma credo mi rispecchino molto. Diciamo che cerco di portare i pantaloni in maniera femminile!».

Hai un sogno nel cassetto?
«Ne ho tanti! Vorrei far crescere Donna In; vorrei una casa con un grande terrazzo; vorrei la serenità quotidiana. Ma anche vivere alle Hawaii e girare con un cappello di paglia in testa non mi dispiacerebbe».

Conosci Telegiornaliste?
«Sì, l'ho conosciuto un po' di tempo fa tramite la rete; lo trovo molto interessante, un bel punto rosa nel web».

Potresti definirti Donna in…?
«Crescita direi: in fondo non si finisce mai».

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