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Intervista a Rosaria Renna   Tutte le interviste tutte le interviste
Rosaria RennaTelegiornaliste anno VI N. 1 (218) del 11 gennaio 2010

Rosaria Renna, gioia per la radio e per la tv
di Giuseppe Bosso

Intervistiamo questa settimana Rosaria Renna, da anni voce di Rds e da tempo volto di Raidue a Mattina in famiglia, in uno spazio dedicato alla tv con Tiberio Timperi e Miriam Leone, e di Marcopolo.

Ti senti più una deejay prestata alla tv o una conduttrice che ha fatto in radio buona palestra?
«Direi né l'una né l'altra. Sono una comunicatrice che usa vari mezzi per esprimersi: la radio, la tv, le serate, il blog. Sono sempre io che mi misuro con mezzi diversi. Adoro le sfide e mi piace mettermi alla prova, quindi in futuro potrei misurarmi anche con il teatro - come ho già fatto in passato - o magari scrivere un libro».

Dal 1992 sei a Rds, emittente che può vantare tra i suoi conduttori volti noti come Rossella Brescia e Anna Pettinelli: possiamo dire che è come una famiglia per te?
«È proprio così. Sono entrata a Rds giovanissima, una ragazzina provinciale e piena di sogni, e in questi 17 anni sono cresciuta moltissimo, in tutti i sensi. È la mia famiglia, nel bene e nel male, nel senso che la amo e, a volte, la contesto e mi arrabbio! Proprio come si fa in famiglia. L'affetto e la gratitudine, però, sono smisurati».

Quanto è importante per te il feeling con i tuoi fan?
«Il rapporto con gli ascoltatori o con quelli che mi seguono con affetto è fondamentale per me. Ho la fortuna di piacere ad un folto gruppo di persone belle ed ispirate (ad esempio il gruppo delle Commari del blog del sito di RDS) che mi regalano affetto e nuove motivazioni per continuare con entusiasmo a fare il mio lavoro. Mi arrivano mail, messaggi, testimonianze meravigliose che mi commuovono. Spero di continuare a meritare questo affetto e questa stima».

Tra i tanti premi che hai vinto, dalla voce più sexy alla "Gioia dei pomeriggi", quale ti ha gratificato maggiormente?
«Sono stati tutti significativi per me, ma ammetto che la Targa "Gioia dei pomeriggi" consegnatami dalle Commari di cui parlavo prima, ha un sapore speciale per me. Nessuna giuria politica, nessuna simpatia o antipatia a prescindere. Solo un gruppo di ascoltatori che mi dice che, in questi tempi cupi, riesco a regalare loro un po' di serenità. Scusate, ma io mi sento come se avessi vinto al Superenalotto!».

I talent show che vanno di moda in questi anni sono fucine di veri talenti o fiere dell'illusione?
«Una volta un'artista aveva tempo per crescere e fare la fondamentale gavetta prima di arrivare ad una forte esposizione mediatica. Ora è esattamente il contrario: prima si diventa una stella della tv, anche a prescindere dal talento, poi nel caso si costruisce una carriera. E se fallisce una volta, lo buttano via perché tanto dietro di lui in attesa ce ne sono migliaia. È tutto molto triste e durissimo per i giovani. Il mio suggerimento può essere solo uno: studiate, studiate, studiate. Una vera, grande carriera non si improvvisa con qualche mese di reality tv, purtroppo. E per fortuna».

Come stai vivendo ora questa parentesi televisiva tra Raidue e Marcopolo?
«L'esperienza di Marcopolo è tra le più formative della mia carriera: conduco da sola intervistando ospiti di ogni tipo. Troppo divertente! Anche perché passo da grandi viaggiatori come lo straordinario Folco Quilici, del quale mi sono follemente innamorata, a showgirl come la bellissima Sara Facciolini, madrina de I migliori anni di Carlo Conti. E ancora scrittori, attori, politici, presentatori alle prese con viaggi e ricordi della loro terra. Bellissimo. A Raidue, invece, sono un'ospite competente di musica. È una sfida perché devi riuscire ad esprimere le tue opinioni, spesso articolate, in poco tempo e prestissimo la mattina. Finora sono riuscita a fare la mia "renna" figura, speriamo di continuare così».

Tra i personaggi, anche di caratura internazionale, che hai avuto modo di intervistare chi ti ha deluso e chi sorpreso?
«Ho dedicato un post appassionato del mio blog sul sito di Rds a Nicole Kidman e a una piccola delusione che mi ha dato. Bellissima, quasi un'aliena planata a Roma per presentare il film Australia, ma poco generosa con i giornalisti in sala stampa. Alla domanda se avesse una canzone del cuore lei, star di uno dei musical più belli della storia del cinema e sposata per di più con un cantante, rispose di no. Avrebbe dovuto sorprenderci, ammaliarci, sedurci con aneddoti, ricordi, e invece nulla. Peccato. Anche perché Hugh Jackman al suo fianco cantò quella che gli serve, pare, ad addormentare i suoi bambini, Fly me to the moon. Una classe impagabile. Recentemente poi, mi ha sorpreso Laura Chiatti. Lei, di una bellezza stupefacente, prima dell'intervista mi ha ricoperto di complimenti per i miei "incredibili occhioni blu cobalto"».

Da pugliese doc quale sei, senti una sorta di responsabilità nel dover promuovere un'immagine positiva del sud, distante da quella non di rado negativa che i media talvolta ingigantiscono?
«Da pugliese sono furiosa. Per l'immagine che certe persone divulgano della mia terra e degli abitanti del tacco d'Italia. Escort, cocainomani, traffichini senza etica né morale. Lontani anni luce da una Puglia che lavora, fa sacrifici e lotta ogni giorno per affermarsi in modo onesto. Ne conosco tante di persone talentuose che meriterebbero le prime pagine dei giornali al posto dei Tarantini e delle D'Addario e questa estate ho avuto la tentazione di segnalarle alla Gazzetta del Mezzogiorno quando ero in vacanza a casa. Crescenza Guarnieri, ad esempio, di Monopoli, la mia città. Attrice talentuosissima, mai raccomandata, che si è costruita una bella carriera tra cinema, teatro e tv. Giusy Frallonardo, di Castellana Grotte, attrice sensibile e dotata, attivissima anche lei tra fiction di successo e tv. E una certa Rosaria Renna, pugliese che ha avuto l'onore di presentare con altre colleghe della radio italiane l'evento Amiche per l'Abruzzo a San Siro. Cinquantamila persone, 12 network collegati per la prima volta nella storia della radio italiana. Nemmeno l'ultimo dei giornali della mia terra mi ha dedicato un trafiletto. Evidentemente non faccio notizia. Non vado a Palazzo Grazioli, non sono nelle intercettazioni. Studio, lavoro da quando ero adolescente e nessuno mi ha mai regalato niente né raccomandato. Posso solo provare rabbia e andare avanti a testa alta, da pugliese pulita: immensamente fiera di esserlo, nonostante le difficoltà».

Se ti dovessi descrivere in un aggettivo?
«Lo hanno scelto i miei ascoltatori che me lo scrivono spesso: solare!».

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