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Archivio Telegiornaliste anno X N. 12 (400) del 31 marzo 2014
 
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TGISTE Ursula Cospito: giornalista per la mia Basilicata e per il calcio di Giuseppe Bosso

Già volto dell’emittente lucana Blu tv, professionista dal 2009, incontriamo Ursula Cospito.

Di cosa ti sei occupata ultimamente?
«Ultimamente ho scritto e condotto un programma dedicato al campionato lucano di Eccellenza di calcio Il cucchiaio su una webtv, Jonica Tv; la mia passione per il calcio mi permette di collaborare anche con diverse radio e tv locali, tra cui Trm, La Nuova Basilicata, Radio Color e Radio Senise Centrale. Un lavoro, quello sul "campo verde", che mi ha dato la possibilità di incontrare persone meravigliose con cui condividere la mia passione per il pallone».

Pro e contro di essere giornalista in Basilicata e in genere al sud.
«La Basilicata è la terra che amo, e quando ho scoperto la mia passione per la tv ho da subito sognato di voler lavorare "nella e per la" mia terra. Piano piano e soprattutto dopo averci provato, devo riconoscere con amarezza che non c'è spazio per chi sogna di fare il giornalista come professione in Basilicata. Purtroppo si vive di approssimazione illudendo e sfruttando ragazzi presi da altri campi e facendo loro credere che sono giornalisti. Questo abbassa il livello e soprattutto rovina sia i malcapitati buttati in pasto ai leoni, che quanti per fare questa professione hanno investito tempo, soldi e studi».

Qual è stata l’intervista o il servizio che ti hanno maggiormente soddisfatto?
«Ho seguito un torneo di calcio di bambini e ho realizzato un servizio con interviste ai piccoli e La leva calcistica della classe ‘68 in sottofondo... quel ragazzino con la maglia numero 7 è ancora tra i miei ricordi più belli. Poi ovviamente per un'amante del calcio essere stata a Formello alla presentazione della Lazio nel 2008, quando facevo uno stage a RomaUno Tv, non si dimentica…».

In prospettiva futura preferiresti tentare un’esperienza al nord o restare dove sei?
«In prospettiva futura, nonostante con gli anni il cinismo rischi di prendere il sopravvento, mi piacerebbe vedere che anche in Basilicata il giornalismo diventi una professione. Se servisse per crescere ed arricchirmi potrei anche lasciare la mia terra, come ho già fatto in passato; un giornalista credo debba avere sempre la valigia in mano. Il viaggio è simbolo di curiosità, cultura, movimento… il sogno però resta quello di potermi realizzare nella mia terra».

Che effetto ti ha fatto vederti nel nostro sito?
«Vedermi sul vostro sito mi fa piacere e sortisce in me il duplice effetto di ricordarmi momenti belli del passato ed esortarmi ad andare avanti, perché sono fermamente convinta che il mio sia il mestiere più bello del mondo».

Da grande sarai…
«Sono già grande! Scherzi a parte, continuerò a inseguire i miei sogni e a coltivare le mie passioni... chissà che calcio e giornalismo un giorno si incontrino in Basilicata, magari sotto la pioggia... col sole sarebbe scontato!».  
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NONSOLOMODA Il trucco c’è di Michela Tortolano

Avorio rosato, fucsia, perla, cipria rosé, pesca, orchidea radiante…

Il make up di questa stagione è decisamente rosa. Tutta la gamma di tonalità è coinvolta nella tendenza di questa Primavera: dal nude al ciliegia.

E poiché la parola d’ordine è creare, per il viso sono fortemente consigliati blush duo, proposti da diversi brand, per miscelare la tonalità più adatta all’incarnato naturale. Infatti la regola che fa da base a questo trucco vuole che si trovi la sfumatura più giusta, proprio nel rispetto dell’effetto essential.

Se per gli occhi e per gli zigomi si sceglie un effetto nude look per le labbra si può azzardare: sono concessi rossetti dalle nuance più intense e mat che si adattano bene anche alle forme più sottili ma la precisione in questo caso è d’obbligo. Si può giocare dunque con i rossetti ma anche con gli ombretti: preferibile pure per loro la palette multitonalità.

E la pelle? Naturalmente bandito l’effetto maschera. Ottime le BB cream e i fondotinta ligth. Ma per avere un aspetto veramente fresco, anche se non si è più nell’età green, è doveroso curare la pelle del viso con prodotti adatti. Pulita regolarmente e nutrita con le creme giuste, mattina e sera, apparirà luminosa e compatta, come nessun trucco sarà in grado di far sembrare.

Anche il glitter ed il lucido sono permessi, con i quali si può variare in base alla circostanza: adatti alle occasioni serali ma anche al pranzo pasquale!

E le mani? Per lo smalto le tendenze promuovono sempre tonalità pink: l’importante è non eccedere con toni intensi o troppo delicati; il pastello deciso è la combinazione perfetta.

Gli accostamenti sono autorizzati, meglio però se attuali: l’arancione e il blu possono affiancarsi a tutte le declinazioni del rosa proprio per un risultato azzardato e ribelle.
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TUTTO TV Titta Masi: a Tribuna Stampa il mio percorso sportivo di Giuseppe Bosso

Tutti i venerdì con il giornalista Silver Mele conduce il programma sportivo Tribuna Stampa, in onda contemporaneamente su Canale 8 e Canale 9; in radio la possiamo ascoltare tutti i giorni dalle 10 alle 12 su Radio Crc Targato Italia; Titta Masi, un passato da ballerina in Rai, si divide tra radio, tv e la professione di avvocato. Attualmente è anche protagonista di una campagna pubblicitaria di una nota marca di caffè.

Come sei arrivata a Tribuna Stampa?
«Non è certo la mia prima esperienza televisiva. Grazie al mio mentore, Savio Panico – storico produttore televisivo napoletano, ndr – da Village news sono passata a dei programmi dedicati al basket su Tele A e su Telecapri Sport; quindi il mio primo approccio al calcio con il programma Notte da campioni, in onda su Tele A nel 2011-2012, sempre con Panico, e poi è arrivata la radio, al fianco di Raffaele Auriemma a Si gonfia la rete!; per finire ad oggi dove mi alterno tra Tribuna Stampa e Radio Crc Targato Italia dove conduco la striscia mattutina dalle 10 alle 12».

Tu e il calcio (e il Napoli) insieme per caso o per passione?
«Ma assolutamente per passione, da tifosa con il sangue azzurro quale sono (ride, ndr) ben felice di poter vivere questa esperienza al fianco di professionisti come Silver Mele e i nostri ospiti, come Massimo Ugolini, Alfredo Pedullà, Antonio Giordano, Carmine Martino, Paolo Del Genio, Salvatore Caiazza… veri maestri per me».

È finita davvero l’epoca delle ragazze immagine nei programmi sportivi?
«Sì, ormai tante colleghe partecipano con competenza al dibattito dimostrando di essere anche molto più ferrate degli uomini».

Cosa manca al Napoli per diventare una big anche in Europa?
«Domanda da addetto ai lavori… per il mio modestissimo parere di tifosa che si sta avvicinando alla materia con piglio da esperta dovrebbe migliorare in difesa, perché lì sono emerse le maggiori lacune nelle occasioni chiave, come in Europa League».

Continuerai anche in futuro a seguire un percorso improntato all’informazione sportiva?
«Mi piacerebbe, eccome. Tribuna Stampa, che ha il vantaggio di andare in onda contemporaneamente su due storiche emittenti napoletane come Canale 8 e Canale 9 è sicuramente un ideale trampolino per un percorso che vorrei poter proseguire anche con qualche salto in avanti».

Che differenze hai potuto riscontrare tra radio e tv?
«Sono due realtà completamente diverse; la radio è stata una scoperta che è diventata un primo amore, tre anni fa, grazie a Radio Sport 24, dove sono stata lanciata da un veterano come Alex Olandese, ex ‘addetto ai lavori’ di Rtl 102.5; ho imparato tanto da lui, mi ha dato fiducia e tra i sogni per il futuro c’è anche quello di continuare in questo settore».

Come vivi l’esperienza quotidiana in radio?
«Tanti mi chiedono perché fai radio: rispondo che per me è un bellissimo scambio interattivo con i miei affettuosi ascoltatori – non mancano i critici, ma ben vengano, anche loro ti danno degli spunti per migliorare – con i quali quando chiudo la porta della postazione mi isolo completamente sperando di regalare loro due ore di sorrisi; è un’esperienza stupenda, che consiglio, e che mi ha anche aiutato a superare una timidezza che avevo da bambina, quando mai avrei immaginato di seguire questo percorso professionale».

Hai mai ricevuto proposte indecenti?
«Io nasco come ballerina in programmi della Rai, dove ho iniziato da ragazzina; ti posso dire che sì, ci sono le proposte indecenti, e se le vuoi evitare, le eviti; indubbiamente però nel nostro campo non manca la concorrenza sleale, e a parità di bravura ci può scappare la persona che ti scavalca dicendo dei sì in queste situazioni… non è il mio caso, credo sempre nella gavetta e nella conquista con il lavoro, che magari ti richiede più tempo ma alla fine ti permette di goderti i successi meglio di quelli conseguiti in fretta che poi non hanno seguito».

Quanto si rapportano nella tua bilancia immagine e professionalità?
«Credo che camminino a braccetto; nei confronti di una bella donna – ma anche di un bell’uomo – tendenzialmente si pensa “bella uguale scema”, costringendola a dover dimostrare un qualcosa in più rispetto a chi magari non è altrettanto avvenente. Sicuramente un bel fisico è un bel biglietto da visita, ma poi devi saper fare».

Hai iniziato occupandoti di basket: le emittenti locali dovrebbero dare maggior spazio a queste discipline un po’oscurate dal calcio?
«Sicuramente; c’è sempre qualche “pazzo” (in senso buono del termine) come Panico che negli sport extra calcio ha sempre creduto nelle sue produzioni, ma occorrerebbero soprattutto maggiori sponsor e maggiori iniziative, come quelle che ci sono sempre intorno al Napoli calcio che è un grande patrimonio non solo sportivo per la nostra città».

In prospettiva futura ti vedi in tv, in radio o in toga?
«Mi metti in difficoltà… diciamo che sono molto più proiettata al mondo della comunicazione rispetto a quello della giurisprudenza».

Il ritratto di Titta.
«Solare, precisa nel lavoro… e non senza difetti!».
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PINK NEWS Femmine che mai vorreste come amiche

È uscito il 10 marzo in tutte le librerie, Femmine che mai vorreste come amiche, il nuovo libro di Manuela Minelli, con la prefazione di Cinzia Tani.

Storie assai controcorrente in tempi in cui, disgraziatamente, troppi uomini ammazzano le loro donne (fidanzate, mogli, compagne, nipoti, amanti, figlie) nei modi più barbari, feroci e inconcepibili, per motivazioni che, alla fine, convergono tutte in un solo drammatico movente, l’amore malato.

Storie di follia e sangue, di anoressia e pedofilia, di tradimenti e violenze sessuali, qualcuna anche surreale e poetica, con protagoniste giovani, bambine e anziane, ricche e povere, umane e non. Tutte però accomunate dalla sofferenza e dalla passione.

Queste femmine che non vorreste come amiche si ribellano a tutta questa maledetta ondata di femminicidi e si vendicano.

Dopo soprusi, violenze fisiche ma anche psicologiche, botte, tradimenti, frustrazioni, derisioni, imbracciano fucili, afferrano coltelli, usano veleni e uccidono i loro carnefici o le loro rivali o tutti e due. Qualcuna non ce la fa e riversa la violenza contro se stessa, non muore fuori, ma dentro sì. Qualche storia è narrata in prima persona dalla vittima, che racconta con ironia, provando a far sorridere della propria morte. Altre sono cronache, narrate da una voce fuori campo, ma tutte quante mostrano una donna vittima che diviene carnefice. Anche carnefice di se stessa.

I quindici racconti si intitolano: Mascalese Gaetana detta Tannina ovvero un destino di vino, Dentro e Fuori, Amichette, Le cose spostate, Rugantino e le alghe, Sono una suora non sono una santa, Gala, Alla cacciatora, Yupanquita, Lucertola, La bambina di Pietra, Diceva Marcuse, Terry Tarantola, Difendere Emilia, Jawad che dà a piene mani.
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DONNE Marine Le Pen, la francese di ferro del Front National di Deborah Palmerini

Da una settimana i quotidiani di tutta Europa scrivono paginate intere che la riguardano; le amministrative nei comuni di Francia delle ultime due domeniche hanno sancito l’ascesa del suo partito, il Front National, facendone la cartina al tornasole per le prossime elezioni europee di maggio.

Marine Le Pen, francese, avvocato quarantaseienne, madre e impegnata in politica, è figlia d’arte.

Suo padre è Jean-Marie Le Pen, oggi presidente onorario del partito di estrema destra Front National, che nel 2002 sfiorò la presidenza perdendo il ballottaggio contro Jacques Chirac.

Rivestendo dal 1998 ruoli apicali nel partito, Marine è considerata l'espressione di una tendenza innovatrice e più moderata, rispetto al conservatorismo estremo del FN; l’esperienza della presidenza sfiorata nel 2002 le fece comprendere che in Francia poteva ritrovare spazio una politica fortemente nazionalista, ma che doveva avere elementi di novità, a partire da una figura femminile carismatica e autorevole a tirarne le fila. Da allora Marine ha avuto importanti incarichi nel partito e ruoli istituzionali in Francia e a Strasburgo, approdando per la prima volta al Parlamento Europeo nel 2005; nel 2011 è stata acclamata presidente del partito FN e l’anno successivo ha tentato la scalata all’Eliseo, arrivando terza dopo il socialista Hollande, il presidente attualmente in carica, e l’uscente Sarkozy; di nuovo un Le Pen perdente nella corsa alla prima carica dello Stato francese ma conseguendo per il partito il miglior risultato di sempre.
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Telegiornaliste: settimanale di critica televisiva e informazione - registrazione Tribunale di Modena n. 1741 del 08/04/2005
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