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Telegiornaliste anno XI N. 15 (446) del 27 aprile 2015 
	
 
 
	
		
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			TGISTE Carlotta 
		Mannu: le persone che incontro mi lasciano sempre qualcosa della loro 
		vita di Giuseppe Bosso  
		 
		Di poche, ma significative parole,
		Carlotta Mannu è una 
		delle più apprezzate inviate del
		Tg1.
		 
		 
		Ricorda il suo primo servizio al Tg1?  
		«Facevo una sostituzione in società, arrivavo dalla redazione del 
		mattino, il mio primo pezzo alle 13.30, sui ritocchi delle star di 
		Hollywood… misi un frammento di Biancaneve, specchio delle mie brame 
		- ride, ndr - e poi mi sentii ridicola fino a quando, invece, il 
		vicedirettore di allora mi fece i complimenti e replicò il mio pezzo in 
		notte».  
		 
		In cosa si sente cambiata rispetto ai suoi inizi?  
		«Io sono sempre io, solo con molti anni in più sulle spalle e molta 
		strada fatta, molte lezioni ricevute dai capiredattori che ho avuto, ma 
		anche dagli operatori, dai montatori, a loro devo tutto; e poi c'è la 
		gente, quella dei servizi che fai: le persone che incontri. Tutte ti 
		lasciano dentro una piccola parte delle loro vite, e quest’ultimo anno: 
		uno stage di vita e professione insieme».  
		 
		Per un periodo ha ricoperto lo spazio-meteo: come si è trovata in 
		quel contesto?  
		«Intimidita e insicura; il video non è per me… ma è stata anche quella 
		un esperienza tutta da vivere».  
		 
		È passato un anno da quando purtroppo è venuto a mancare un suo 
		collega, carissimo amico del nostro sito, 
		Stefano Campagna: qual è il suo ricordo?  
		«Un adorabile capriccioso dal cuore d'oro; non un santo, ma una persone 
		che sempre ti regalava un sorriso».  
		 
		Si sente realizzata, professionalmente parlando?  
		«Certo! Ogni volta che chiudo un pezzo è una realizzazione».  
		 
		Come avrà avuto modo di vedere è molto
		
		seguita e apprezzata dai nostri lettori: che idea si è fatta del 
		nostro sito?  
		«Sinceramente non guardo i siti... perdonatemi, ma non so cosa e chi 
		scrive di me o su di me; prometto che mi applicherò per rispondere la 
		prossima volta».  
		 
		Qualcuno, anche tra i nostri lettori, ha detto che somiglia, anche 
		fisicamente, a Lilli Gruber: l’ha 
		infastidita questo paragone?  
		«Assolutamente no, anzi: a volte ci sono stata nella parte e non era 
		affatto male!».  
		 
		Quali sono gli accorgimenti che segue dal punto di vista del look?
		 
		«Questo penso sia più che evidente a tutti: nessuno! Gli occhiali scuri 
		quando c'è il sole, e spero sempre in belle giornate ovviamente».  
		 
		Come si vede tra vent’anni?  
		«Non mi vedo… ma se proprio mi immagino spero nonna! Una nonna che 
		guarda il tg dalla news room di casa con popcorn e nipoti».  
			 
		
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			NONSOLOMODA Tutto 
				 quello che puoi fare a tavola con i semi naturali di 
			Francesca Succi
				  
				 dal blog
				 
				 TheGlossyMag del 22 aprile 2015 
				  
				 Come promesso, e con diverse settimane di ritardo, visto che 
				 Expo si avvicina (anche se queste curiosità hanno una validità 
				 nel tempo) voglio spiegarvi qualche segretuccio sull’utilizzo 
				 dei semi naturali a tavola. In particolare sui semi di 
				 girasole, di sesamo, di lino e di finocchio. Questi sono gli 
				 unici che ho trovato al supermercato vicino casa, ma la natura 
				 ce ne mette a disposizione migliaia! Basta scoprirli e cercarli 
				 in commercio. Mi raccomando scegliete solo semi biologici 
				 perché in questo modo sarete sicuri sull’assenza dei 
				 trattamenti dannosi per l’organismo. 
				  
				 Premetto che da quando utilizzo questi semi a tavola – e non 
				 ancora per uso cosmetico – ho riscontrato solo benefici come ad 
				 esempio senso di sazietà immediato, regolarità intestinale e 
				 capelli più lucenti. 
				  
				 Entrando nello specifico voglio fare una scheda seme per seme 
				 su come li sto utilizzando, con quali alimenti li ho abbinati e 
				 per cosa fanno bene. 
				  
				 SEMI DI GIRASOLE 
				 Tra i suddetti è quello più croccante e sfizioso, forse perché 
				 sono più grandi. Ha un sapore gradevole tendente al dolciastro 
				 che si avvicina molto al pop corn. Per una consumazione 
				 ottimale, e per esaltarne i sapori, consiglio di tostarli 
				 qualche minuto in una padella antiaderente senza aggiungere 
				 olio o altro ingrediente. I semi di girasole si possono 
				 consumare da soli come antipasto, snack oppure per arricchire 
				 un’insalata. 
				 A livello nutrizionale sono ricchi di vitamina E, cioè quella 
				 vitamina che contribuisce alla protezione delle cellule dallo 
				 stato ossidativo. Se poi aggiungete anche le bacche di Goji la 
				 bomba anti-age è assicurata! 
				  
				 SEMI DI SESAMO 
				 Anche questi semi sono molto gustosi poiché possiedono una 
				 buona base oleosa. Io li ho sostituiti al pane grattato per le 
				 panature di carne e pesce. Infatti sono ottimi per creare una 
				 crosticina croccante a pollo e tonno, senza utilizzare 
				 “collanti” alimentari come le uova (quindi le calorie 
				 diminuiscono enormemente). 
				 I semi di sesamo sono molto versatili perché si abbinano a 
				 piatti salati e dolci. Ad esempio sono ottimi nello yogurt, in 
				 una fetta biscottata con un velo di marmellata o sul caramello 
				 fatto in casa. 
				 I semi di sesamo sono ricchi di rame che contribuisce alla 
				 normale pigmentazione dei capelli e della pelle e alla normale 
				 funzione del sistema immunitario. Quindi per prevenire i 
				 capelli bianchi fate scorta di semi di sesamo! 
				  
				 SEMI DI LINO 
				 I semi di lino sono i più oleosi tra quelli che ho citato. Ve 
				 ne accorgete presto mettendoli da soli in padella come letto 
				 per la carne: vi ritroverete una consistenza gelatinosa, non 
				 eccessiva, che vi permetterà di caramellare senza bruciare. Li 
				 consiglio soprattutto nella carne bianca. 
				 Al palato sono un po’ fastidiosi ma al piatto donano un sapore 
				 leggero e gradevole. Evitateli a crudo, almeno io non li riesco 
				 a mangiare, e preferiteli sempre cotti. 
				 I semi di lino sono ricchi di Omega 3, cioè acidi grassi buoni, 
				 che contribuiscono al mantenimento di livelli normali di 
				 colesterolo nel sangue. 
				  
				 SEMI DI FINOCCHIO 
				 Hanno un sapore molto intenso e sono quelli più leggeri tra i 
				 semi di girasole, sesamo e lino. Sono ottimi nelle verdure e 
				 ideali per creare sfiziosità negli aperitivi. Ad esempio 
				 marinando olive nere con olio, limone e semi di finocchio 
				 farete un figurone! 
				 I semi di finocchio sono ottimi anche negli impasti salati per 
				 pagnottine e crackers. Cotti non hanno molto senso per il 
				 semplice fatto che la loro consistenza è secca e non 
				 riuscirebbero a rendere al meglio. Nelle insalate idem! 
				 I semi di finocchio sono ricchi di potassio che contribuisce 
				 alla normale funzione muscolare, al normale funzionamento del 
				 sistema nervoso e al mantenimento di una normale pressione 
				 sanguigna. 
				  
				 Ricettone finale: ora prendete semi di girasole, sesamo, lino e 
				 finocchio con una manciata di noci e preparate il pane fatto in 
				 casa con farina integrale. Il vostro corpo vi ringrazierà! 
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			TUTTO TV 
			 	Una 
					grande famiglia 3: suspence e colpi di scena per la 
					fiction di Rai Uno 
					di Lisa Pinto  
					 
					Torna sul piccolo schermo una delle serie più amate 
					di Rai Uno: la terza stagione de
					
					Una grande famiglia è all’insegna della 
					suspence e immancabili sorprese. La nuova serie, 
					attualmente in programmazione sulla rete ammiraglia della 
					Rai, continua a raccontare le storie dei personaggi, 
					che si intrecciano tra loro, mantenendo sempre quell’unità 
					familiare che sin dalla prima puntata l’ha 
					contraddistinta: amori, tradimenti, nuovi 
					arrivi e ritorni improvvisi: le avventure dei 
					protagonisti lasciano spesso col fiato sospeso e 
					letteralmente incollati allo schermo.  
					 
					Un cast d’eccezione è stato il trampolino di lancio 
					della fortunata fiction, che in pochissimo tempo ha 
					guadagnato consensi registrando un record di ascolti: le 
					storie della famiglia Rengoni, industriali della 
					Brianza, che hanno appassionato gli spettatori, sono 
					tutt’altro che banali e scontate, complici la 
					sceneggiatura e la bravura del cast che hanno reso la 
					fiction una delle più amate e più attese dell’anno.  
					 
					Sicuramente uno dei personaggi più intriganti è 
					interpretato da Alessandro Gassman, che in questa 
					nuova stagione ritornerà dopo qualche tempo a casa dalla 
					famiglia, dopo aver salvato l’azienda a conduzione 
					familiare inscenando una finto rapimento. La terza 
					serie riprende dopo qualche tempo dal finale a sorpresa 
					della serie precedente: in casa Rengoni si alterneranno 
					nuovi amori, vecchie fiamme riprendono vita, 
					nuove consapevolezze, ma soprattutto nuovi segreti da 
					svelare e che mineranno e rinsalderanno nuovi e vecchi 
					rapporti; Storie di famiglia che si intrecciano, dove spesso 
					nascono incomprensioni e difficoltà, ma che vengono
					superate grazie al forte legame che accomuna i 
					personaggi.  
					 
					Come è capitato per le serie precedenti, non è difficile 
					appassionarsi e seguire ogni secondo della fiction: la 
					stessa sensazione accompagnerà i fedeli spettatori anche per 
					tutto il corso di questa terza serie che promette ancora 
					grandi sorprese.      
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			PINK NEWS Samantha 
				 Cristoforetti e gli ingredienti per una scuola all'avanguardia
				 di Daniela D’Angelo  
				  
				 «La scuola è il nostro passaporto per il futuro, poiché il 
				 domani appartiene a coloro che oggi si preparano ad affrontarlo».
				  
				  
				 Queste le parole di Malcolm X, famoso attivista 
				 statunitense per i diritti umani; parole che, in un
				 mondo tecnologico e globalizzato qual è il nostro, hanno 
				 un peso notevole rispetto al passato.  
				  
				 I giovani devono poter essere inseriti nella società 
				 attraverso un'educazione scolastica quanto più vicina 
				 alle nuove tecnologie e rispondente alle esigenze 
				 pratiche dei settori emergenti.  
				  
				 E a pensarla in questo modo vi è anche l'astronauta Samantha 
				 Cristoforetti che, dalla Stazione Spaziale 
				 Internazionale (Iss), risponde a Stefania 
				 Giannini, Ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca, 
				 in collegamento dall'Auditorium dell'Agenzia spaziale di Tor 
				 Vergata, in merito al sistema scolastico italiano e 
				 a cosa bisogna puntare per migliorare la scuola e renderla così 
				 capace di fornire gli strumenti adeguati e rispondenti 
				 alle nuove esigenze richieste dal mondo del lavoro.  
				  
				 «Credo che bisognerebbe incrementare l'attenzione verso le 
				 materie scientifiche, matematiche e tecnologiche - spiega 
				 l'astronauta - rendere più efficiente l'insegnamento 
				 dell'inglese e favorire gli scambi internazionali con 
				 esperienze di vita all'estero già durante la scuola».  
				  
				 Samantha, in diretta davanti a circa 300 studenti, ha 
				 risposto alle domande dei ragazzi, incoraggiandoli ad 
				 avere fame di conoscenza. Perché oltre agli scambi 
				 culturali, l'inglese e le materie scientifiche, 
				 vi è un ultimo ma fondamentale ingrediente: ricercare la 
				 conoscenza, alimentarla costantemente per poter 
				 perseguire e realizzare, senza mai arrendersi, i propri 
				 sogni: un messaggio positivo che può solo 
				 incentivare i giovani in un mondo che continua a porre 
				 ostacoli e che spesso scoraggia.  
				  
				 La crisi economica, le continue riforme in 
				 materia di lavoro e pensione, il forte tasso di 
				 disoccupazione che attanaglia molti italiani, la fuga 
				 dei cervelli dall'Italia sono tutti ostacoli che si 
				 frappongono tra i giovani e le loro aspirazioni, rinchiudendoli 
				 in un tunnel dal quale è difficile intravedere una via 
				 d'uscita. Un tunnel reso ancora più arduo per le donne, 
				 alla ricerca di pari opportunità nel mondo del lavoro, 
				 ma che le vede brillare rispetto ai colleghi maschi in 
				 campo universitario; dalle recenti statistiche 
				 sono molte di più le donne laureate (29,1%) 
				 rispetto agli uomini laureati (18,8%) e i percorsi 
				 universitari preferiti dalle donne, secondo uno studio 
				 pubblicato da Almalaurea nel 2014, risultano essere: 
				 lingue (con l'85,4% di presenze femminili), psicologia 
				 (83,2%), lettere (70,8%), biologia (66,8%) e 
				 medicina (66%).  
				  
				 È dunque indispensabile investire sul futuro, e lo si 
				 può fare investendo sulla formazione dei giovani ma 
				 soprattutto offrendogli l’opportunità di mettere in pratica 
				 le loro potenzialità: da qui la necessità di dare 
				 attuazione a riforme concrete e valide che facilitino il 
				 cambio di paradigma attraverso un ricambio generazionale.
				  
				  
				 L'Italia deve guardare al futuro senza ancorarsi 
				 saldamente al passato, evitando di disperdere una 
				 risorsa preziosa: l'energia che alberga nello spirito e 
				 nelle menti dei giovani. | 
		 
		
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			DONNE    
				 Katharine 
				 Viner alla direzione del Guardian 
				 di Deborah Palmerini  
				  
				 Metti che una delle più importanti testate giornalistiche 
				 internazionali si trovi a dover sostituire il direttore, 
				 in quanto dimissionario dopo due decenni; metti che il 
				 quotidiano sia di proprietà di un’associazione no-profit 
				 la quale, in vista della sostituzione del massimo dirigente, 
				 non indichi il successore, tantomeno lo formalizzi 
				 imponendo una decisione unilaterale, ma inviti i quasi 
				 mille redattori della testata ad esprimere una preferenza; 
				 metti che in lizza per la prestigiosa poltrona si presentino 
				 ben ventisei importanti nomi del giornalismo internazionale; 
				 che la rosa venga scremata fino ad individuarne 
				 quattro, dei quali uno solo è uomo. Metti che a 
				 vincere la consultazione fra i colleghi delle redazioni,
				 disseminate per il globo, sia una donna di 
				 quarantaquattro anni, bionda e con gli occhi azzurro 
				 cielo, il cui primo pezzo per il quotidiano che si 
				 appresta a dirigere riguardava la fatica dei fisici delle 
				 donne con un seno prosperoso.  
				  
				 Ecco, se si considera lo scenario delineato nel suo insieme, 
				 ad un lettore del belpaese non verrebbe mai in mente di dire 
				 che si stia parlando di un quotidiano italiano. Infatti si 
				 tratta dell’avvicendamento alla direzione del quotidiano
				 The 
				 Guardian, una delle più importanti testate 
				 giornalistiche inglesi, per la quale, fra alcune 
				 settimane sarà ufficializzata la nomina della nuova direzione, 
				 affidata alla giornalista Katharine Viner.  
				  
				 Kath, così la chiamano in redazione, dopo gli studi 
				 in una scuola pubblica perfezionati poi a Oxford, ha 
				 collaborato con i magazine Cosmopolitan e Sunday 
				 Times, prima di entrare a far parte della redazione del 
				 Guardian, nel 1997. Ha costruito la sua 
				 invidiabile carriera facendo tutta la gavetta 
				 possibile, partendo dal pezzo sul seno coppa D, 
				 transitando per i magazine settimanali di cultura, fino 
				 a dirigere le edizioni australiana e statunitense del 
				 quotidiano, facendo registrare per quest’ultima un 
				 aumento pari al 30% dei lettori online.  
				  
				 Il 20 marzo 2015 è sopraggiunta l’importante 
				 investitura, da parte del 53% dei suoi colleghi “elettori”. 
				 Il nome di Katherine Viner è risultato il più votato fra i 
				 quattro della rosa finale. Gli altri contendenti 
				 finalisti, ordinati in base all’esito della consultazione, 
				 erano Emily Bell, Janine Gibson e Wolfgang 
				 Blau.  
				  
				 Il predecessore della Viner, il giornalista Alan 
				 Rusbridger, attraverso un breve messaggio su twitter, 
				 si è congratulato con la collega esortandola a 
				 proseguire sulla strada maestra del quotidiano «Carry 
				 on as heretofore» (Continua come finora).  
				  
				 Nel Regno Unito non è una novità la nomina di una donna alla 
				 direzione di una testata giornalistica importante. Il 
				 Guardian infatti, scegliendo Katharine Viner per la direzione, 
				 segue la strada già tracciata da altre importanti redazioni 
				 britanniche, dirette da giornaliste: l’Economist; la
				 BBC Radio; il Daily Star; l’Indipendent on 
				 Sunday e il Sun on Sunday. Quotidiani e 
				 magazine che fanno cronaca, opinione, 
				 tendenza.  | 
		 
		
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