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Archivio Telegiornaliste anno XII N. 19 (492) del 1 giugno 2016
 
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TGISTE Monica Bertini concederà il tris? di Rocco Ventre

Il 9 marzo scorso è ufficialmente ripartito il concorso che ogni anno premia la telegiornalista più amata dai nostri lettori.

Monica Bertini, recentemente passata da Sky a Mediaset, ha dominato le ultime due edizioni raccogliendo un numero di voti senza precedenti.
Nessuna però nella storia è mai riuscita a vincere tre edizioni consecutive e sarà molto difficile per la telegiornalista emiliana ripetersi anche nell'edizione 2016.

Dopo la fase preliminare (scelta delle 32 partecipanti mediante le segnalazioni ricevute via e-mail), il concorso è entrato nel vivo a partire dal 5 maggio, giorno in cui sono iniziate le votazioni della fase a gruppi da cui si qualificheranno soltanto otto telegiornaliste (le prime due di ogni gruppo).

La fase a gruppi quest'anno presenta una novità, o sarebbe meglio dire un ritorno al passato: possono votare soltanto coloro che si iscrivono o sono già iscritti al nostro forum.
C'è tempo fino al 21 luglio per registrarsi e votare le proprie preferite tra le partecipanti del gruppo A, gruppo B, gruppo C e gruppo D.

Una volta determinate le otto telegiornaliste che concorreranno nella fase a eliminazione diretta, si potrà votare anche sui social network Facebook, TwitterInstagram fino alla scelta della vincitrice dell'anno 2016.

Infine, un pensiero per la compianta Maria Grazia Capulli che per ben tre edizioni (2003, 2007 e 2009) è stata eletta come la telegiornalista più amata e che per la prima volta non è ai "nastri di partenza" del concorso.
In suo ricordo, a partire da questa estate e con cadenza annuale, abbiamo previsto un'iniziativa per assegnare un riconoscimento speciale a una sua collega che come lei si sia distinta per una lunga e brillante carriera nella Rai.
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TUTTO TV Addio signorine buonasera di Giuseppe Bosso

Da Fulvia Colombo, che il 3 gennaio 1954 annunciava agli italiani l'inizio delle trasmissioni Rai, a Claudia Andreatti.

Finisce con l'ex Miss Italia l'epoca delle 'signorine buonasera': mamma Rai ha deciso di accantonare le annunciatrici delle trasmissioni, che in oltre mezzo secolo avevano accompagnato i telespettatori nella presentazione dei programmi che sarebbero andati in onda.

Volti e sorrisi che hanno accompagnato almeno tre generazioni di appassionati del tubo catodico: dalla pioniera veterana Nicoletta Orsomando, quarant'anni di onorato servizio, alle future star come Laura Efrikian e Maria Giovanna Elmi; dalle indimenticabili Marina Morgan e Alessandra Canale alle garbate Rosanna Vaudetti e Ilaria Moscato; poi, all'inizio del nuovo millennio, la nuova 'infornata' di giovani, altrettanto belle e garbate, dalla chiacchierata Virginia Sanjust alla futura onorevole europea Barbara Matera, con la breve 'parentesi azzurra' rappresentata da Livio Beshir, primo e unico maschietto cimentato nel ruolo.

Mancheranno. Sì, mancheranno le signorine buonasera, con le loro voci suadenti e gli immancabili sorrisi a conclusione dei loro spazi.

Una decisione forse inevitabile, forse no, dettata dalle nuove esigenze e dai nuovi ritmi della tv di oggi che, forse, ha finito per usurare una figura che, pur con le inevitabili necessità di adeguamento all'epoca moderna, conserverà comunque per sempre il suo fascino.
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DONNE Tiziana Iaccarino festeggia quindici anni di carriera da scrittrice di Tiziana Cazziero

Tiziana Iaccarino ha festeggiato i suoi quindici anni di carriera con la scrittura. Le abbiamo chiesto di raccontarci la sua esperienza.

Ciao Tiziana, grazie per aver accettato il nostro invito: quindici anni di esperienza professionale con la scrittura, com’è cominciato tutto?
«Sono stata sempre una persona romantica: amavo le poesie e scrivere, mettere nero su bianco le mie sensazioni, i miei sogni, i desideri, i sentimenti quando ero allegra, triste, entusiasta o malinconica… ho capito in adolescenza che ciò che scrivevo poteva piacere; erano solo poesie e cominciai a partecipare a numerosi concorsi letterari, sia nazionali che internazionali. Poi sono passata alla prosa e alla stesura delle prime storie».

Ti va di raccontarci com’è cambiata la tua vita di scrittrice durante questi anni e come vivi oggi l’essere una scrittrice?
«All'inizio come per ogni esperienza si è soprattutto entusiasti di tutto ciò che è nuovo: si va alla scoperta di un ambiente che non si conosce, ci si avventura, si sperimenta, si scrive, si modifica, si cambia, si spera di conoscere persone interessanti e magari di imparare da loro e di migliorare se stessi. Ecco, credo di essere molto cambiata grazie alle persone che ho incontrato lungo il mio percorso, alle esperienze fatte, alle case editrici che hanno pubblicato i miei lavori, a me stessa e ai colleghi, a chi ha voluto o ha potuto dedicarmi un po' del suo tempo; oggi io ho voglia di continuare a sognare; spesso la realtà è troppo dura da accettare e scrivere mi permette di creare storie parallele alla mia nelle quali rifugiarmi in compagnia dei personaggi che creo».

Autrice prolifica: Hai scritto romance, erotico e storico, quale tra questi generi senti a te più vicino?
«Non saprei, sinceramente: direi che mi piace molto il romance, ma amo anche l'erotico; ho fatto eccezione con la commedia romantica, perché la serie Lanty&Cookies è nata per un desiderio spasmodico di sorridere e di ironizzare sui problemi di coppia».

Il rifugio del piacere è il tuo erotico da autrice in regime di self-publishing: come ti sei sentita nelle vesti di una scrittrice di erotico? Hai trovato delle difficoltà? Se sì, quali? E di cosa tratta la storia?
«Il rifugio del piacere è stata una delle mie storie più vendute, un'esperienza che volevo fare da tempo; è nata dal desiderio di lasciarmi andare completamente, di denudarmi in un certo senso, di fare mie determinate espressioni e situazioni nate da una storia diversa dalle solite. Una storia forte e, allo stesso tempo, particolare, trasgressiva, ma pure romantica. Non voglio raccontarla per non togliere la sorpresa a chi la scaricherà, perché spero ne rimanga piacevolmente colpito».

Ho letto che presto potrebbe esserci un seguito: era già programmato fin dal primo volume oppure è una decisione arrivata dopo, puoi anticipare qualcosa?
«Il sequel è arrivato un anno dopo; non avevo pensato all'inizio a far proseguire la storia, anzi: per me era chiusa. Ma i riscontri avuti dalla stessa mi hanno convinta che, forse, era il caso di far sapere come sarebbe andata in seguito. Preferirei non anticipare niente».

Cosa pensi dell’editoria moderna? Si vede un avanzamento dell’editoria indipendente, perché secondo te molti autori scelgono questa strada? Più sicura? Per i tempi brevi di pubblicazione? Per autonomia e non dover passare la trafila con editore? Qualche elemento sfavorevole dell’essere self qual è a tuo avviso?
«L'editoria indipendente è una scoperta rivoluzionaria che ha fatto un percorso lungo e faticoso per farsi notare e apprezzare; un tempo gli autori che si autopubblicavano venivano considerati degli scarti, oggi si sono rivelati artisti di talento che sanno curare molto bene le loro opere e che vendono, fanno concorrenza alle case editrici e si fanno apprezzare. Il settore è cambiato in meglio, secondo me; penso che le nuove leve ne abbiano beneficiato e che in molti abbiano meritato le loro conquiste personali. Al momento non trovo elementi sfavorevoli riguardo al self-publishing, a parte il fatto che, in alcuni casi, venga ancora bistrattato da chi è rimasto ancora indietro, pensando che i tempi non siano cambiati. Invece lo sono, eccome!».

Il sentiero della perdizione è il tuo ultimo romanzo pubblicato, arriva dopo il primo volume Come miele sul cuore: Cosa dobbiamo aspettarci da questa storia?
«Il sentiero della perdizione rivela il seguito di una storia che aveva appassionato molte persone: un triangolo amoroso che ha affascinato e conquistato, incuriosito e fatto discutere: un uomo ricco perdutamente innamorato di una giovane sul lastrico e un ragazzo appassionato che le ricorda quanto sia importante sentire fino in fondo le proprie decisioni; questa storia sorprenderà molto, perché c'è anche un colpo di scena finale che lascerà qualcuno di stucco. Ringrazio infinitamente per questo spazio e spero di conoscere i pareri delle persone che leggeranno le mie opere».
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