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	Telegiornaliste anno XIV N. 29 (576) del 7 novembre 2018
 
	
		
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			Filomena 
		Leone: a Sky il mio nuovo inizio 
		di Giuseppe Bosso 
 Incontriamo la giovane (ma con molta esperienza alle spalle) giornalista 
		di Sky Filomena Leone, che ci racconta la sua carriera, la sua vita e le 
		sue aspettative.
 
 Ricorda il primo argomento di cui ha avuto modo di trattare da 
		giornalista?
 «Impossibile dimenticarlo. Mi fu assegnato un pezzo sulla protesta dei 
		cittadini di Acerra contro i lavori per la realizzazione del 
		termovalorizzatore. Un argomento, quello dei rifiuti e della scoperta 
		dei veleni nella Terra dei fuochi, che nel corso degli anni ho trattato 
		svariate volte. Ho ricordi molto nitidi dei miei esordi e di quando 
		capii che avrei voluto fare la giornalista. Nel cassetto custodisco 
		gelosamente ancora un tema delle elementari, in cui scrissi con 
		convinzione qual era il mio sogno. A 9 anni avevo già le idee chiare e 
		con caparbietà ho indirizzato tutte le mie forze al raggiungimento di 
		questo obiettivo professionale. Un mestiere che non baratterei con nulla 
		al mondo!».
 
 Quanto sono state importanti le esperienze a diMartedì e a 
		Matrix come inviata?
 «Sono state esperienze fondamentali che rappresentano il valore aggiunto 
		al mio curriculum. Passando dal
		Tg5 a un programma come diMartedì ho avuto la 
		possibilità di trovare la mia cifra stilistica nel realizzare servizi di 
		approfondimento e porre domande agli intervistati, usando anche quel 
		pizzico di sagace ironia che mi contraddistingue nella vita. Il debutto 
		in prima serata su La7 è stato con un’inchiesta sul “giallo” dei 
		cassonetti degli abiti usati e, nei due anni successivi, mi sono 
		occupata di sicurezza alimentare, tasse e pensioni. In seguito, ho 
		curato reportage sui migranti, sul degrado e sulle grandi opere per 
		Matrix in onda su Canale 5, lavorando anche al fianco di
		
		Toni Capuozzo».
 
 Arrivare a Sky per lei un punto d’arrivo o un nuovo inizio?
 «Ogni punto di arrivo è un nuovo inizio per il raggiungimento di un 
		livello superiore. Non esiste un traguardo finale, ma ci sono tante 
		tappe intermedie che consentono di crescere professionalmente e 
		migliorarsi. Il mio tragitto è stato una continua corsa (a ostacoli!). 
		Non ho mai mollato di un millimetro, grazie al duro lavoro, alla 
		passione e alla dedizione. Sky rappresenta un’altra sfida avvincente; mi 
		sto rimettendo in gioco passando dalla conduzione del telegiornale ai 
		collegamenti in diretta, dai servizi ai contributi sul web. Sky Tg24 è 
		molto più di un canale all-news, è un sistema informativo sempre più 
		integrato. Per questo bisogna necessariamente essere poliedrici, veloci 
		e precisi!».
 
 Dal sud a Milano, quali sono state le maggior difficoltà che ha 
		riscontrato?
 «Quando il lavoro rappresenta una priorità le difficoltà si annullano. 
		Non avverti alcun peso, perché non desideri altro che fare quello che ti 
		piace. Conti su te stessa e resisti. Torno spesso al Sud, ma sono sempre 
		stata una girovaga, facendo su e giù per l’Italia. La mia terra, le mie 
		radici sono il mio rifugio, ma se non avessi avuto il coraggio di andar 
		via non avrei mai fatto la giornalista in tv nazionali. Dopo la maturità 
		linguistica a Benevento mi sono trasferita a Firenze per laurearmi in 
		Scienze Politiche, poi ho frequentato il master in giornalismo a Napoli 
		e successivamente ho vissuto a Roma per lavorare a Leggo, 
		Mediaset e La7. Facendo l’inviata, però, avevo la valigia pronta... a 
		dire il vero più di una, considerando la quantità di abiti e di scarpe 
		che mi portavo in ogni trasferta! Adesso vivo a Milano e mi trovo 
		benissimo».
 
 Occupandosi di cronaca giudiziaria che idea si è fatta di 
		trasmissioni come Quarto Grado dedicate ai casi più eclatanti di 
		cronaca nera degli ultimi anni?
 «Ho seguito i processi e le inchieste della Procura di Roma per il 
		quotidiano Leggo. Ovviamente la cronaca giudiziaria non è 
		strettamente correlata alla nera, dipende dai reati. Certo è che bisogna 
		sempre “studiare le carte del processo” e ricordarsi che fino a quando 
		la sentenza non è passata in giudicato vige la presunzione di innocenza 
		dell’imputato. Sono vincenti tutte le trasmissioni di cronaca nera che 
		dosano il buon senso, la sensibilità e il diritto di cronaca, senza 
		sfociare nella morbosità, nella spettacolarizzazione e nel cattivo gusto 
		che, pur appagando la curiosità del telespettatore lasciandolo incollato 
		alla TV, nulla hanno a che vedere col giornalismo. In questi casi la 
		cronaca diventa solo un abuso».
 
 Cosa si aspetta dal prossimo anno?
 «Ho imparato ad apprezzare giorno per giorno ciò che la vita mi riserva 
		senza fare progetti a lungo termine o avere aspettative troppo alte che 
		poi possono essere disattese per cause indipendenti da noi. I miei 
		desideri sono sempre gli stessi: continuare ad avere l’opportunità di 
		mettermi alla prova facendo la giornalista, riuscire a difendere i miei 
		sogni, far valere le mie idee e avere la forza di non arrendermi. Solo 
		così sono felice».
 
 Riesce a conciliare lavoro e affetti?
 «Cerco di riuscirci, facendo tripli salti carpiati! Purtroppo la 
		distanza c’è e non facilita i miei spostamenti, ma appena ho due giorni 
		liberi parto per tornare a casa in provincia di Benevento e abbracciare 
		i miei genitori, mia sorella Federica e i miei due nipotini Antonio e 
		Armando! La mia famiglia è il tesoro più grande che ho».
 
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			I 
					Medici 2, su Rai 1 la serie più attesa 
					di Lisa Pinto 
 Torna dopo due anni dalla prima messa in onda la 
					serie che ha registrato un boom di ascolti e 
					dedicata al personaggio storico di Lorenzo Il Magnifico.
 
 Nonostante gli ascolti tiepidi rispetto al debutto del primo 
					capitolo, che ha tenuto incollati alla tv quasi sette 
					milioni di spettatori in onda due anni fa, I 
					Medici 2, per quattro puntate, riusciranno ad 
					appassionare il pubblico.
 
 Una produzione internazionale per la seconda stagione 
					della serie venduta in tutto il mondo e che incentra, 
					questa volta, il suo racconto su Lorenzo de’ Medici, 
					uno dei più importanti uomini politici del Rinascimento, 
					oltre che scrittore, poeta, mecenate e 
					terzo della dinastia Medici, un uomo tanto illuminato 
					da essere appunto consegnato ai posteri con il celebre 
					appellativo de “il Magnifico”.
 
 Nomi importanti anche per il cast con attori 
					internazionali del calibro di Daniel Sharman, nel 
					ruolo di Lorenzo De’ Medici, già conosciuto al grande 
					pubblico per aver partecipato a serie quali Teen Woolf,
					The Originals e Fear the walking dead, 
					e Sarah Parish, Bradley James ma anche 
					interpreti di spicco di casa nostra come Alessandra 
					Mastronardi, Aurora Ruffino, Matteo Martari,
					Guido Caprino e Raoul Bova solo per citarne 
					alcuni.
 
 Tante le carte vincenti che hanno contribuito a 
					rendere I Medici una delle serie tv più amate e 
					seguite, a partire dal cast d’eccezione ma anche lo 
					strepitoso lavoro di sceneggiatura e la grande 
					cura dei dettagli per ricreare luoghi, costumi 
					e vicende storiche oltre che attenzione 
					all’aspetto emozionale con la colonna sonora 
					firmata ancora una volta da Skin e Paolo Buonvino.
 
 Un altro grande successo si prospetta per la Lux 
					Vide in collaborazione con Rai Fiction, Big 
					Light Productions, Altice Group, per una serie 
					distribuita da Beta Film e prodotta da Luca 
					Bernabei e Frank Spotnitz.
 
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			Anna 
				 Dalton: il mio esordio letterario 
				 di Antonia Del Sambro 
 Anna Dalton, attrice italo-irlandese, è in libreria con il suo 
				 libro d'esordio, L'apprendista geniale, una storia di 
				 sogni e di amicizia, rivolta a lettori di tutte le età. Anna 
				 dice: "Vorrei che chi legge il mio libro si divertisse. 
				 Esattamente come mi sono divertita io a scriverlo". L’abbiamo 
				 intervista per Telegiornaliste e ci siamo fatti raccontare un 
				 po’ di cose.
 
 Anna, un esordio con il botto come si suol dire. L’avresti 
				 mai immaginato quando hai pensato di dare vita a questo libro?
 «Non immaginavo neanche che sarebbe stato pubblicato! Ho 
				 lavorato a lungo e ci ho creduto molto ma non sapevo come 
				 sarebbe andata a finire. Ora la soddisfazione di vedere il mio 
				 libro negli scaffali delle librerie e di leggere i messaggi di 
				 chi lo ha letto è davvero tanta».
 
 L’apprendista geniale è fondamentalmente una storia 
				 di amicizia. Credi che avere messo nero su bianco un sentimento 
				 così universale ti abbia aiutato in qualche modo anche a 
				 sviluppare la trama?
 «Il punto da cui sono partita per raccontare la storia di 
				 Andrea Doyle è stato proprio quello dell’amicizia. È un 
				 concetto fondamentale, imprescindibile sia per i ragazzi che 
				 per gli adulti. La sua è la storia di una ragazza che è sempre 
				 stata sola e che, un po’ alla volta, si rende conto che tutto è 
				 più facile con delle persone amiche vicino».
 
 Il romanzo è ambientato per lo più a Venezia e tu sei 
				 veneta. Quanto conta nella tua vita, nella tua carriera il 
				 legame con la tua terra.
 «Sono per metà veneta e per metà irlandese e credo che il mio 
				 non essere totalmente italiana sia servito ad avere uno sguardo 
				 un po’ più ampio sulle cose. Amo molto la letteratura italiana 
				 e quella irlandese ed ho la fortuna di poter leggere anche i 
				 libri degli scrittori americani e inglesi in lingua originale. 
				 Questo sicuramente ha formato il mio gusto. Venezia è 
				 un’ambientazione che chiunque, in qualunque luogo del mondo, 
				 conosce e ama. Non potevo non sceglierla!».
 
 Parliamo un attimo della protagonista. Per quanto geniale e 
				 motivata è comunque una ragazza alle prime armi, mentre tu sei 
				 una attrice conosciuta, una donna realizzata e ora anche una 
				 scrittrice accreditata. Quindi, quanto c’è di te in Andrea?
 «Non so quanto di me ci sia in Andrea, ma in lei ho racchiuso 
				 tutte le caratteristiche che apprezzo in una giovane donna: la 
				 testardaggine, l’impegno, la serietà. Ma anche la leggerezza».
 
 In questi giorni ti stai godendo il meritato successo del 
				 tuo romanzo di esordio ma ce l’hai già qualche bozza nel 
				 cassetto per un nuovo lavoro?
 «Sto lavorando al seguito! La saga di Andrea Doyle non finisce 
				 qui».
 
 Se dovessi scegliere una frase, una sola di tutto il libro 
				 che pensi lo racchiuda per intero o che ti rappresenta quale 
				 sceglieresti?
 «Per aspera ad astra. Per raggiungere le stelle bisogna 
				 attraversare le difficoltà. E a volte, se vissute con le 
				 persone giuste, queste difficoltà possono anche rivelarsi 
				 divertenti».
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