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Telegiornaliste anno XXI N. 24 (803) del 8 ottobre 2025
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Mirta
Presta, l'emozione di un ritorno
di Giuseppe Bosso
Dopo i primi passi a
Canale 21, l'esperienza a Il Denaro tv,
Mirta Presta si era
allontanata dal mondo del giornalismo, per poi tornare all'emittente
partenopea da dove era partita e che oggi la vede condurre l'edizione serale
e notturna del Vg21.
Sei tornata a Canale 21 dopo la parentesi a Il Denaro tv: che cambiamenti
hai trovato al tuo rientro?
«Rientrare a Canale 21 è stato per me molto emozionante. Come tornare in
famiglia. Certo riprendere a lavorare non è stato facilissimo, limitare la
libertà acquisita, rinunciare in parte alla mia famiglia e trovarmi di
fronte a una realtà completamente trasformata da un punto di vista
tecnologico. Ma era talmente forte il desiderio di rimettermi in gioco che
ho superato le difficoltà e mi sono adeguata ai tempi».
Ti vediamo condurre l'edizione serale di Vg21 quasi sempre affiancata da
giovani colleghi o colleghe che stanno muovendo i primi passi nel mondo del
giornalismo: come ti poni nei loro confronti?
«Lavorare con i giovani mi arricchisce quotidianamente. Con loro ho un
rapporto bellissimo, non solo professionale. Li aiuto a superare le
difficoltà lavorative ma anche le piccole sfide della vita che si trovano ad
affrontare. Vivere a stretto contatto con i giovani per tante ore mi appaga
enormemente».
Hai alle spalle un’importante parentesi presso Il Denaro, prestigiosa
testata economica. Diventare giornalista 'generalista' era la tua
aspirazione o avresti voluto proseguire quel percorso?
«Lavorare presso Il Denaro tv è stata un'esperienza formativa molto
importante, che ha richiesto anzitutto una grande preparazione. Ho dovuto
documentarmi tanto, l’economia , si sa, è una materia molto impegnativa che
richiede una preparazione approfondita. Una collaborazione iniziata un po’
per caso grazie ad un’amica che mi parlò della nascita di questa emittente
rivolta ai paesi del Mediterraneo. Così, forte dell’esperienza di Canale 21,
mi presentai per un colloquio. Fui subito scelta e da lì iniziò la mia
formazione prima da praticante e poi da giornalista professionista nella
condizione di tg, rassegne stampa e trasmissioni tematiche che mi hanno
portata a confrontarmi quotidianamente con politici, imprenditori ed
economisti. Un lavoro difficile ma anche molto gratificante che mi ha fatto
crescere tanto professionalmente».
Ti piacerebbe alternare la conduzione del telegiornale a una rubrica come
quella che in passato ha curato la tua collega
Brunella Chiozzini per l'approfondimento di personaggi o storie della
città?
«Certamente, sarebbe un po’ come tornare ai tempi di Il Denaro tv, ma non ne
ho mai parlato con l'editore. Napolitans era davvero una bella
rubrica e l’idea non mi dispiacerebbe affatto».
L'intelligenza artificiale è un'incognita che riguarda anche il mondo del
giornalismo. Spaventa la prospettiva che un giorno potresti essere
sostituita da una creazione virtuale?
«L'intelligenza artificiale spaventa, certo, ma se utilizzata adeguatamente,
può velocizzare i tempi di lavoro».
Le tue aspettative.
«Spero di poter continuare a fare questo lavoro ancora a lungo. Preparare e
condurre un tg è stata sempre la mia passione. Un sogno che finalmente ho
potuto rivivere».
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Ritornano
le ladre con gli Occhi di gatto
di Silvestra Sorbera
Sono tornate in TV le ladre più famose dei cartoni
animati. Kelly, Sheila e Tati, dopo
aver fatto sognare le generazioni degli anni ottanta e
novanta fa ritorno sul piccolo schermo con un
live action.
La serie diretta da Alexandre Laurent è stata il
maggior successo della tv francese nella
scorsa stagione, con una media per puntata che ha superato i
cinque milioni di spettatori con uno share
del 24%.
È una storia al femminile, avvincente e
moderna, con tre grandi interpreti (Camille Lou,
Constance Labbé, Claire Romain,
rispettivamente Tamara, Sylvia e Alexia)
che formano un trio di sorelle giovani forti e
determinate destinato a conquistare anche il pubblico
italiano. Ad affiancarle c'è un cast prestigioso
che include Élodie Fontan, Carole Bouquet,
Gilbert Melki (Mb 14) e Guillaume de Tonquédec.
La serie prevede quattro prime serate in cui verranno
trasmessi gli otto episodi della prima stagione,
con una seconda in produzione.
Ma il ritrovato interesse per l'opera di Tsukasa Hojo
non finisce qui: quasi in contemporanea con la messa in onda
su Raidue del live action made in France è appena iniziata
su Disney+ la distribuzione di dodici episodi
animati che rappresentano al tempo stesso un remake
dell'opera originale riadattato con la prospettiva dei
giorni nostri, non diversamente da quanto è capitato per
un'altra serie giapponese che all'epoca fece breccia nei
cuori dei piccoli spettatori italiani, Capitan Tsubasa,
alias Holly e Benji.
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Alessandra
Hropich, la doppia vita dei vip
di Tiziana Cazziero
Abbiamo nuovamente il piacere di incontrare la scrittrice
Alessandra Hropich per parlare del suo nuovo libro.
Ciao Alessandra e ben trovata. Partiamo subito con il tuo
libro sulla doppia vita dei VIP. Cosa ti ha spinto a scriverlo?
«La rubrica
La Posta del cuore su
www.cavalierenews.it mi ha permesso di leggere migliaia di
confidenze, alcune incredibili, altre struggenti, tutte vere. Ma
la domanda che mi sento rivolgere più spesso è sempre la stessa:
sono storie vere? Ma gli uomini tradiscono tutti?
Tradiscono eccome! Ero stufa di vedere e leggere lo stupore
degli italiani ogni volta che pubblicavo un nuovo racconto di
corna – vip o meno. Quel mix tra moralismo da salotto e falsa
ingenuità mi ha spinto con forza a fare luce su ciò che
veramente succede dietro le quinte della vita degli italiani.
Sì, perché il tradimento, l’inganno, le doppie vite non sono
privilegio dei famosi: li troviamo ovunque, dall’ insegnante al
politico, dal calciatore all' impiegato di banca. E io ho deciso
di raccontare tutto quanto ho vissuto e visto».
La Doppia vita segreta dei VIP e non solo. Il titolo
stuzzica nell’immediato la curiosità dei lettori. I personaggi
famosi come si comportano dietro le quinte? Puoi svelare qualche
segreto per i nostri lettori?
«I personaggi pubblici? Furbi. Troppo spesso consapevoli del
loro potere di seduzione. Alcuni lo usano per ottenere ciò che
vogliono senza fatica, soprattutto con donne giovani e
attraenti, illudendole con promesse di carriera o visibilità. Ci
sono vip che sfruttano il loro volto noto per ottenere subito
quello che vogliono – senza muovere un dito. Sono scaltri, ma
spesso anche meschini. Altro che star da ammirare! Un segreto?
Ne potrei raccontare a migliaia… ma ce n’è uno che vale per
molti: quel vip che ti vuole immediatamente, senza troppe moine.
Non importa dove – sul divano, sulla scrivania, sul tappeto
dello studio. Non ama perdere tempo, e vuole discrezione. Ti
vuole lì, subito, senza domande e senza perdere tempo. E no, non
è uno solo a comportarsi così. Più sono famosi e di alto livello
nel lavoro, più sono in basso nella vita privata».
L’amore e le vite personali dei personaggi famosi sono al
centro del gossip nazionale. Tutto ciò che li riguarda sembra
sempre uno show, dipingono famiglie, relazioni e vissuti
splendidi, ma è realmente così?
«La favola d’amore tra i vip? Una bella copertina... ma spesso è
solo questo: una copertina. Sono oltre vent’anni che scrivo
anche per e sui personaggi dello spettacolo. Li incontro, li
seguo, li osservo. Lo dico senza timore: l’amore sbandierato sui
giornali è quasi sempre una messinscena. Qualcuno ci guadagna
pure a raccontare una relazione perfetta: cachet, visibilità,
brand. La realtà è ben diversa. Il vero amore – quello
autentico, profondo, disinteressato – è raro. Tra i vip, ma
anche tra la gente comune: impiegati, bancari, postini, nessuno
escluso. Ma almeno i vip sanno come recitare la parte… con tanto
di tappeto rosso, flash e copertina».
Il libro è un intreccio tra esperienze personali e ciò che si
cela dietro alcune “maschere” famose, come ti sei sentita nel
raccontarti e allo stesso tempo svelare segreti di spessore?
«Mi sono sentita bene nel raccontare la verità su ciò che si
cela dietro le maschere di tanti personaggi noti. È stato
liberatorio dare voce a ciò che sempre resta nascosto, anche se
ammetto di aver provato un certo risentimento nel ripensare alle
bassezze, agli inganni e ai giochi di potere messi in atto non
solo da vip, ma anche da uomini comuni pur con un briciolo di
potere di qualsiasi tipo, uomini sempre regolarmente sposati ma
mossi da una fame di sesso insaziabile verso una donna che
vogliono loro, non tutte, come se fossero degli assetati nel
deserto. Raccontare tutto questo è stato un atto di coraggio e
liberatorio, per me».
Le verità scomode argomentate nel libro hanno avuto un peso
nella tua carriera? Vuoi confidare con noi qualche episodio
citato nel libro che ti è rimasto impresso in modo particolare?
«Ho vissuto migliaia di episodi che potrei raccontare, ma, per
molti, rimando alla lettura del mio libro. Uno, però, lo voglio
ricordare qui: riguarda un noto personaggio della televisione
che, pur avendo tentato subito un approccio fisico sfacciato e
indesiderato, ci tenne a precisare che aveva preso un impegno
con la compagna che "avrebbe dovuto sposare per forza", perché –
testuali parole – "non voglio avere problemi con lei!". È lo
stesso che poi ha riempito per anni le copertine dei giornali
con la solita favola del "grande amore indovinato". Come tanti
altri vip, si è comportato esattamente come molti uomini comuni:
stessi modi, stessa arroganza. Ma lui, in particolare, mi ha
sempre provocato una certa nausea vedendolo raccontare il suo
amore (immaginario) per la moglie. Una recita continua che non
mi appartiene».
Negli ultimi anni si parla sempre più spesso di donne e dei
loro diritti. Il tuo libro vuole alzare l’attenzione su questo
tema spigoloso che interessa le donne e le loro vite
professionali e private?
«Parlare di diritti delle donne, come giustamente hai osservato,
è un tema complesso e spesso spigoloso. Purtroppo, in molti
contesti professionali — dallo spettacolo ad altri ambienti
lavorativi (anche il più semplice) capita ancora troppo spesso
che le donne si trovino in situazioni in cui devono accettare
relazioni clandestine o rapporti occasionali per poter emergere,
ottenere una posizione migliore o, semplicemente, mantenere il
proprio posto. In questi casi, non si può parlare di
emancipazione. Quando una donna è considerata attraente, è più
difficile che venga rispettata semplicemente per il suo ruolo o
le sue competenze professionali: molto spesso le viene
richiesto, esplicitamente o in modo velato, anche qualcosa sul
piano sessuale. È chiaro che, questa dinamica, non riguarda chi
non risponde a determinati canoni di attrattiva fisica (colei
che non piace) ma è proprio questo a dimostrare quanto il
problema sia profondo e radicato ovunque. Finché non esisteranno
davvero pari dignità, rispetto e autonomia tra uomini e donne
nei luoghi di lavoro (ed anche in famiglia), continuerà a
esserci questa sorta di “dovere implicito” per molte donne di
accettare compromessi per non perdere opportunità o visibilità.
E questa è una forma sottile ma grave di discriminazione.
Bisognerebbe raccontare, non tacere, sempre!».
Amore e VIP e tradimento. Che tipo di connubio è secondo la
tua personale esperienza raccolta nel libro?
«Non esiste un legame particolare tra l'amore dei VIP e il
tradimento. I personaggi famosi vivono spesso relazioni
superficiali che, più che veri amori, sono semplici
infatuazioni: passioni intense ma di breve durata. Tuttavia,
questo non è un fenomeno esclusivo del mondo dello spettacolo.
Anche nelle coppie comuni accade lo stesso. Essere ricchi e
famosi non garantisce certo la fortuna di restare innamorati per
tutta la vita».
Cosa dovrebbe suscitare nel lettore il libro?
«Questo libro non chiede il permesso per disturbare. Anzi,
pretende di suscitare sdegno, disgusto e rabbia. Non è solo una
raccolta di storie oscene: è uno specchio spietato della
volgarità maschile, quella che si consuma senza freni quando
certi italiani si sentono al sicuro, soli con una donna che
desiderano. Chi si scandalizza, mente. Lo scandalo è la materia
prima del racconto, il motore che lo muove. Ma sotto la
superficie lurida, c'è la verità nuda e cruda: un'apertura degli
occhi che, per molti, sarà insopportabile. Anche i più incalliti
puttanieri, leggendo, non potranno che riconoscere che c'è chi
va oltre, ben oltre. Oltre il buon gusto. Oltre la morale. Oltre
perfino l’immaginabile. E forse, nel disgusto, qualcuno troverà
finalmente la lucidità per guardarsi dentro».
Grazie per essere stata con noi. Se c’è qualcosa che vuoi
aggiungere e che non è stato detto, questo è il momento.
«Grazie a Te e a tutti i vostri lettori. Ma permettetemi di
aggiungere una cosa: le situazioni scandalose raccontate nel
libro non sono nulla in confronto al vero scandalo — il
silenzio. Mi indigna, profondamente, quell'enorme fetta di donne
che, pur subendo, scelgono di tacere. Lo fanno per salvare un
lavoro, per mantenere in piedi una parvenza di vita
matrimoniale, per non disturbare. Eppure è proprio quel silenzio
che alimenta il sistema. Questo è lo scandalo più feroce. Perché
l’omertà non è solo maschile. E il prezzo del quieto vivere,
troppo spesso, è la dignità».
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