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Telegiornaliste anno VII N. 36 (296) del 7 novembre 2011
 
	
		
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			| MONITOR Tgiste 
Style, lo stile in onda.
Cristina e Benedetta: le sorelle bon ton di 
			Francesca Succi 
 Questa settimana, a furor di popolo, incoroniamo reginette di stile le 
sorelle Parodi. 
			Cristina e Benedetta troneggiano in quello che è lo stile più ricercato, aggraziato 
e particolare di tutti: il bon ton.
 Accomunate dallo stesso cognome, e da qualche tratto somatico, queste sorelle in 
video sono sempre impeccabili e strepitosamente belle. In maniera 
sapiente ed equilibrata sanno mixare abiti e accessori, trucco e parrucco. 
Guardiamole nel dettaglio:
 
 1. Qui vediamo Cristina in un abito o top in satin rosa antico, con un 
motivo a nodo che incornicia in alto il decolté. Meravigliosa.
 
 2. In un altro outfit, molto classico, la troviamo presumibilmente in un tubino 
rosa confetto e adornata al collo da un doppio filo di perle. Fantastico.
 
 3. Sempre Cristina, con la solita classe, è fasciata da una maglia stretch con 
linee anni ’50. Dall’inquadratura si nota un fiore nero all’altezza della 
vita. Romantic-chic.
 
 4. Cristina nell’ultimo scatto: in un abito color panna rifinito dalla 
cinturona nera a vita alta, sempre in stile anni ’50. Garbata e 
deliziosa.
 
 E Benedetta non è da meno. Forse più sbarazzina, per via del taglio di 
capelli e gli occhi da cerbiatta, ma puntualmente perfetta nel suo modo di 
vestire: anche in cucina!
 
 5. Qui è in un classico tubino nero aderente. Semplice, ma 
ricercata.
 
 6. Stavolta il tubino nero è magistralmente definito da intarsi color crema 
(per rimanere in ambito culinario). Talmente bello che non ha avuto bisogno di 
arricchirlo con accessori di nessun tipo.
 
 7. Cambio totalmente di look. Camicia color cipria, con spalline a sbuffo 
e sul davanti motivo plissettato. Un’armonia di forme e linee che vanno a 
confluire tutte sul tanto amato scollo a V. E con quella coda alta e la frangia 
sembra una bambola.
 
 8. Infine, in quest’abito kimono dai toni scuri, con spalline voulant, è 
sensuale e per nulla volgare. In cucina, con questo look, possiamo considerarla 
proprio, per la gioia di tutti gli uomini, una sexy geisha!
 
 Termina così, anche questo mese, il percorso nello stile delle telegiornaliste. 
Questa volta nessun consiglio e nessuna critica, ma solo un fragoroso 
applauso verso queste due paladine del buon gusto.
 
 Occhio ai dettagli (per i più attenti): Cristina è amante dei bijoux, mentre 
Benedetta delle scarpe.
 
 Voto per entrambe: 8
 
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			| CRONACA IN ROSA Il 
					Vangelo secondo Alfano 
					di Silvia Grassetti 
 La notizia sarebbe questa: il parroco predica contro 
					scribi e farisei, e tra i fedeli c’è Angelino Alfano, 
					il segretario del Pdl, ex Ministro di Grazia e Giustizia.
 In sé, questa non è una notizia. Dove starebbe il pathos 
					che trasforma il fatto in scoop, la suspense di 
					scoprire cosa è successo a chi, chi ha fatto cosa, quando, 
					perché, come?
 
 Gli avvenimenti sono invece semplici e lineari: nella chiesa 
					di Orbetello, don Pietro Natali pronuncia una omelia 
					che trae spunto dal Vangelo: «Praticate e osservate tutto 
					ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, 
					perché essi dicono e non fanno. Tutte le loro opere 
					le fanno per essere ammirati dalla gente, si compiacciono 
					dei posti d’onore nei banchetti, dei saluti nelle piazze». 
					Oggetto del discorso sono gli scribi e i farisei, 
					le parole di condanna sono pronunciate da Gesù Cristo.
 
 Si sarebbe trattato di una notizia se il parroco avesse 
					cambiato omelia, scegliendo proprio questa, o scartandola, 
					perché si era accorto della presenza di Alfano tra i banchi. 
					Ma, senza malizia alcuna, nella chiesa di Orbetello, così 
					come in tutte le altre d’Italia, si è letto il Vangelo 
					previsto per la 31° domenica del “tempo ordinario”.
 
 «Avete deviato dalla retta via e siete stati 
					d’inciampo a molti con il vostro insegnamento», dice don 
					Pietro. Lì per lì, durante la comunione, a momenti neanche 
					lo riconosceva, Alfano in coda per l’ostia benedetta: 
					«Poteva anche essere un fedele che assomigliava al 
					segretario del Pdl», ha dichiarato.
 
 Insomma, per una volta invertiamo il ruolo cronista–lettori. 
					Mi spiegate, restando seri, perché fa notizia un prete che 
					predica contro i corrotti mentre Angelino Alfano 
					siede tra i banchi?
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			| FORMAT Tre 
								milioni di schiaffi (al) servizio pubblico
								di Silvia Grassetti 
 Tre milioni di telespettatori per la 
								prima puntata di Servizio pubblico, 
								il nuovo format tv targato Michele Santoro, 
								andato in onda su alcuni circuiti regionali, sul 
								web e su Sky. Giovedì scorso la squadra del 
								giornalista, Vauro e Travaglio compresi, ha 
								ricostruito un Annozero nato da 100.000 
								sostenitori “scontenti Rai” (scontenti tv?).
 
 Il 12% di share, secondo le prime rilevazioni, 
								14% secondo le successive. Dato che ha provocato 
								l’amara dichiarazione del consigliere di 
								amministrazione della tv pubblica Rizzo 
								Nervoi: «Tre milioni di sonori schiaffi 
								a chi ha determinato l'uscita di Michele Santoro 
								dalla Rai». Che aggiunge: «Fare il 12% di 
								share su un circuito alternativo alle grandi 
								reti generaliste è un risultato eccezionale, 
								ma soprattutto un grave atto d'accusa nei 
								confronti del direttore generale Rai, che senza 
								un voto del Cda si è arrogato il potere di 
								rinunciare ad una risorsa strategica della Rai».
 
 Uno dei dati interessanti sul successo del 
								programma è quello sulle nuove modalità di 
								accesso all’informazione: non appare più 
								necessaria la diffusione attraverso canali tv 
								pubblici o di rilevanza nazionale. Santoro ha 
								dimostrato che altri mezzi di informazione 
								funzionano. Forse meglio: lo share di 
								Servizio pubblico è stato doppio rispetto 
								all’Annozero di RaiDue.
 
 Una rivoluzione, come ha affermato in 
								apertura del programma lo stesso giornalista: 
								«Non se ne può più di resistere, resistere, 
								resistere. La nostra è una piccola rivoluzione 
								civile, democratica e pacifica».
 Anche perché, aggiungiamo noi che di questo 
								viviamo, cosa ci sarebbe di più democratico 
								del popolo del web, che in decine di migliaia di 
								persone si è mobilitato attraverso commenti e 
								“mi piace” su Facebook, siti internet, ogni 
								piattaforma che ne desse la possibilità?
 
 L’opportunità, per la gioia di tanti 
								telespettatori, continua: il programma prevede 
								altre 25 puntate e alcuni eventi 
								speciali.
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			| HOT GIRLS Quando 
								il sex toy è protagonista
								di Valeria Scotti 
 Sex toys in primo piano: adesso, più che 
								mai, è il loro momento. Un film, Hysteria, 
								ne racconta le origini – strumenti nati per 
								curare l’isteria della donne prima di scoprire 
								ben altri effetti - mentre il Vintage 
								Vibrator Museum, creazione online, ci regala 
								un ricco tour a partire dal primo giocattolino 
								erotico risalente a ben 30000 anni fa.
 
 Non solo: il portale SexToy.com pare abbia 
								seriamente intenzione di lanciare un vibratore 
								in orbita intorno alla terra. L’utilità di 
								questa decisione? Nessuna, se non quella di una 
								strategia pubblicitaria.
 
 E il nuovo must vuole sex toys rigorosamente 
								in vetro. Il top che chi soffre di allergie. 
								Il vetro permette ad esempio un piacere unico 
								grazie al fatto di poter essere riscaldato e 
								raffreddato in una bacinella d’acqua senza che 
								il materiale venga compromesso. Unico lato 
								negativo dei dildo in vetro: la fragilità del 
								materiale. O voi che siete rimaste alle 
								paperelle vibranti, tocca aggiornarvi.
 
 Ma un dubbio ci assale: l’uomo teme ancora la 
								competizione con gli aggeggini in questione? A 
								quanto pare non più. Gridate pure al miracolo, 
								care donne. Secondo una recente ricerca 
								statunitense, infatti, il maschietto non sente 
								più il peso della competizione con il sex toy, 
								in alcuni casi migliore amico della partner 
								stanca ed insoddisfatta. Anzi, la maggior parte 
								degli uomini dello studio ha sostenuto che il 
								vibratore, nel 90% dei casi, può rappresentare 
								un ottimo allenamento per il raggiungimento 
								dell’orgasmo femminile. Della serie: se 
								non ci diamo una mano tra di noi…
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			| DONNE A 
									Monica Vitti: gli auguri sinceri valgono 
									anche in ritardo
									di Francesca Succi 
 Anche se in ritardo, credo che li 
									apprezzerai lo stesso. La redazione di 
									Telegiornaliste.com intende dedicarti 
									degli auguri speciali e autentici. Proprio 
									come te: attrice poliedrica con 
									quella vena comica a tratti quasi 
									malinconica. Ma è così che ci sei sempre 
									piaciuta! Con il tuo sguardo assorto, 
									distaccato ma sempre attento alle forme 
									dell'arte cinematografica.
 
 Nel tuo privato anche scrittrice con 
									un’affermazione d’altri tempi: «Quando 
									scrivo, mi assale una fame emotiva, 
									un indice molto preciso che mi coglie anche 
									quando m’innamoro o devo superare una prova. 
									Se scrivo, ogni tanto devo alzarmi e 
									addentare un panino al prosciutto. Ma non 
									aumento di peso».
 
 Ora, quella fame l’abbiamo noi. Abbiamo 
									voglia di film di qualità, dei tuoi 
									personaggi, della tua personalità; e 
									nessun’altra ci sazia come te. Ci manca 
									La ragazza con la pistola, La 
									donna scarlatta, Teresa la ladra,
									Francesca è mia e tanti altri film 
									che hai interpretato con tutta te stessa. E 
									te ne siamo grati. Immensamente.
 
 Ti ricordiamo ancora come musa di Antonioni 
									e Monicelli: esuberante e timida allo stesso 
									tempo. Icona di stile per le donne di 
									ieri e oggi. Tutte t'imitavano e continuano 
									a farlo. Il colore dei tuoi capelli, come li 
									pettinavi e li arricciavi... La voce roca, 
									che ti rende misteriosa e sensuale: il tuo 
									marchio di fabbrica!
 
 No, noi non ti dimentichiamo Monica. Neanche 
									se hai deciso di defilarti dal mondo 
									patinato del cinema e della televisione per 
									giuste ragioni. Perché le grandi donne, come 
									te, lasciano il segno con poco. E tu l’hai 
									fatto con grandi opere, per sempre.
 Tanti auguri ancora grande donna. Auguri 
									Monica!
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