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Archivio Telegiornaliste anno VIII N. 28 (330) del 16 luglio 2012
 
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TGISTE Irene Tarantelli: la giornalista che vive di emozioni di Fausto Piu

Questa settimana intervistiamo Irene Tarantelli, conduttrice di Studio Aperto. Fiorentina, ci racconta del suo incontro illuminante con la giornalista e scrittrice Oriana Fallaci e che cosa c'è nel suo futuro.

Irene, quando hai deciso di fare la giornalista?
«Appena ho cominciato a... decidere. Dico davvero, da che ho memoria, ricordo me con l'idea di scrivere e fare la giornalista. Da bambina, però, avevo una deriva megalomane... Volevo fare la scrittrice. Poi ho aggiustato il tiro.
Pensate che per la prima comunione i regali che ricevetti furono: una macchina da scrivere e una Nikon... Avrei già detto tutto... Ma non è tutto.
Nell'agosto dell'86 passai venti giorni con Oriana Fallaci. Lei era molto amica di mio zio che è stato per 40 anni il corrispondente da New York per il settimanale Oggi. Lo venne a trovare nella nostra casa sullo Jonio e io diventai la sua... damigella di compagnia. Avevo 15 anni. Io ero un'adolescente che voleva scrivere e lei... quella che sapeva farlo come nessun altro. Fu l'incontro chiave della mia vita. Una sorta di prima e dopo.
Lei mi progettò... E io, credo, di aver passato gli anni seguenti a somigliare a quella visione di me che lei aveva dato.
Quando è morta ero ancora corrispondente da Firenze. E lei, come saprete, ha voluto morire "guardando il cupolone del Duomo".
Quel giorno ho fatto la diretta, davanti alla clinica. Non so come.
Lei mi diceva: "Racconta quello che vivi. Prima vivi e poi scrivi". Mai avrei pensato di raccontare all'Italia il giorno della sua morte».

Hai lavorato per diversi anni nella redazione romana di Studio Aperto e, dal maggio 2010, sei una delle conduttrici del tg. Qual è stato il tuo primo pensiero quando si è accesa la luce rossa della telecamera in studio?
«Aiuto...».

Tra i tanti servizi che hai realizzato qual è stato quello che ti ha emozionata di più?
«Impossibile rispondere a questa domanda. Io, davvero, vivo di emozioni. Le cerco in tutto e, spesso, le creo anche dove non ci sono. Questo è un lavoro emozionante per chi lo ama. E chi lo ama è diverso dagli altri... Ha una marcia in più che è proprio quella: si emoziona.
Forse per questo sono una che da quando fa questo mestiere si è sempre occupata di tutto. Dalla musica alla nera.
Umanamente però, forse, l'esperienza più forte è stata in Abruzzo. Il terremoto a l'Aquila. Sono rimasta lì due mesi e mezzo. Tornavo solo a cambiare la valigia».

Com'è la tua giornata tipo?
«Non ho una giornata tipo... Ho diversi tipi di giornata...».

Ieri inviata, oggi conduttrice. E domani?
«Da grande vorrei fare l'autore. Scrivere e inventare programmi... Con i miei amici e colleghi che stimo di più. E sono pochi».

Se la tua vita fosse una canzone, quale sarebbe?
«Io non ho una canzone... Ho una colonna sonora. Sono almeno 10... Ma è un'indicazione molto privata. Sono gelosa delle canzoni che mi raccontano.. Le considero una cosa molto intima».

Un'ultima domanda. La nostra testata si occupa, una volta al mese, di analizzare il look delle telegiornaliste. Qual è il look da conduzione di Irene Tarantelli?
«Jeans e giacca. Anzi, giacchina...».
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CRONACA IN ROSA Martina Liverani: la bellezza moderna è curvy di Francesca Succi

Martina Liverani nata a Faenza il 1977 è giornalista, scrive di cibo e di enogastronomia. Dal febbraio 2010 inizia a collaborare al canale Curvy del nuovo sito Vogue.it e alla pagina “Thinking Curvy” sul magazine: inizia così a scoprire di non essere l’unica donna ad assecondare i piaceri del palato, a passare più tempo dietro ai fornelli che in palestra, a partecipare al dialogo in rete sul tema del corpo femminile e degli stereotipi di genere. Dal marzo 2011 apre curvyfoodiehungry.it, definito “un blog per donne felici”. Collabora inoltre con “Casaviva”, “Sale e Pepe”, Dissapore.it e Style.it. Da poco è approdata in libreria con 10 motivi per non cominciare la dieta. Sentiamo cosa ha da dirci in merito.

Martina spiegaci questi 10 ottimi motivi per non cominciare la dieta, titolo del tuo ultimo libro.
«Sono soprattutto dieci spunti di riflessione, in cui ogni donna credo possa riconoscersi. Io ne ho scritti 10, forse sono anche di più i motivi per non cominciare una dieta, ma alla fine ne vale solo uno: per essere bella, per essere voluta bene, per avere successo e per essere felice non serve essere magre, e non serve mettersi a dieta!».

Un libro da leggere sotto l’ombrellone per tutte le vere donne che non temono la prova costume, giusto?
«Esatto! Ho pensato di scrivere un libro per quelle donne (e fortunatamente ce ne sono tante) che non hanno in cima ai loro pensieri la pancia piatta, e che quindi potrebbero trovare interessante e utile un piccolo manuale che le conforti, ma anche per quelle che invece si ossessionano per entrare in una taglia 38, sperando che leggendolo si possano sentire meno afflitte… e tirare un sospiro di sollievo. È un libro dedicato alle donne: da comprare per se stesse, regalare alle figlie, alle sorelle, alle amiche, alle colleghe. È un libro che, una volta letto, fa sentire meglio… almeno ci fa sentire meno angosciate rispetto alle aspettative che abbiamo sul nostro corpo e sul nostro aspetto».

Porti la bandiera delle donne curvy. Secondo te è finita l’era dell’eccessiva magrezza nell’immaginario collettivo?
«Direi proprio di si. Siamo pronti per una nuova definizione di bellezza, più democratica, che abbraccia tutti noi per quello che siamo e per quello che possiamo essere, naturalmente. Una bellezza moderna, che on incoraggia le donne a pratiche contrarie alla salute ma contempla, da un lato l'accettazione delle nostre differenze naturali e generiche, dall'altro il fatto che si possa diventare più belli tramite una corretta alimentazione e il giusto esercizio fisico. Inoltre si esprime anche attraverso l'interiorità e richiede intelligenza, consapevolezza, autostima e carattere».

Per una donna non è facile andare controcorrente visto che siamo bombardate ogni giorno da fisici perfetti, inviti a diete ferree e all’uso di prodotti miracolosi. Tu come fai?
«Cerco di dedicare tempo al mio corpo, tenerlo in salute e rispettarlo (nutrendolo nel modo giusto e facendo il giusto movimento). In ogni caso, a 35 anni ormai ho imparato bene a convivere con i miei pregi e i miei difetti. E mi è abbastanza chiaro il fatto che non è possibile modificare la lunghezza delle mie gambe, la larghezza dei miei fianchi o la misura del mio bacino… Per quanto possiamo sfiancarci in palestra e patire la fame, non saremo mai Kate Moss, semplicemente perché non siamo Kate Moss».

Gli uomini come vedono la donna curvy?
«Quello che cercano gli uomini imperfetti sono donne imperfette ma vitali, autentiche e coscienti del proprio fascino».

Un pensiero positivo per ogni donna che leggerà quest’intervista e ha il cruccio del fisico perfetto.
«La cosa fondamentale è sviluppare un senso critico che ci permetta di prendere le distanze da certi messaggi, avere gli strumenti per decodificarli e non lasciarsi influenzare. Vedi, piuttosto che perdere tempo, energie e denaro per una dieta che non servirà a nulla, meglio investire in autostima, o dedicarci alle attività che ci rendono felici».
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FORMAT Marta Perego: i libri? Una passione e una professione di Ilaria Sicchirollo

In Italia si legge pochissimo, ma non è impossibile parlare di cultura. Lo fa, con successo, Marta Perego che nel suo programma Ti racconto un libro (con Christian Mascheroni, su Iris) intervista autori e realizza servizi sul mondo letterario. E oggi ci consiglia qualche lettura per l’estate.

Quando è scoppiata la passione per la lettura?
«Appena ho imparato a leggere ho iniziato ad avere libri in mano. È stato grazie a mia madre, grande lettrice che mi ha trasferito questa bella e grande passione. Il libro che ricordo con più affetto? Peter Pan».

È difficile parlare in tv di cultura e libri? Che tipo di pubblico hai?
«In tv si può - e si dovrebbe di più - parlare di libri. Cerco di farlo trasferendo la mia passione agli altri, scegliendo con cura gli autori da intervistare, leggendo i libri e cercando di fare interviste che possano interessare sia i grandi lettori sia chi non legge o chi legge poco. Il pubblico della mia trasmissione su Iris Mediaset, “Ti racconto un libro” ( che curo e conduco con Christian Mascheroni) è molto variegato. Adulti, ma anche tanti giovani che poi contattano me e Christian su Facebook e Twitter, chiedendoci consigli, retroscena, curiosità. Magari non è vastissimo, ma è un pubblico molto attivo».

Qual è stato l'autore che hai preferito intervistare?
«Ah! Tanti. Dai miei miti, come Jonathan Safran Foer e Nick Hornby (con cui mi sono divertita e anche un po’ imbarazzata), fino a Bret Easton Ellis (che è simpaticissimo, mi ha raccontato che lui ogni mattina quando si alza googla il suo nome per vedere cosa è successo), Joe Lansdale (un thrillerista texano tutto d’un pezzo), Cathleen Schine e Michael Connelly. E poi gli italiani: Claudio Magris, che ti affascina e colpisce con le sue parole e la sua umanità, Michela Murgia, che amo sempre rincontrare, e tanti scrittori giovani. Ho visto nascere il fenomeno Paolo Giordano, ho incontrato Silvia Avallone quando ancora era una sconosciuta poetessa di Biella. Insomma, sono successe tante cose in questi cinque anni di trasmissione!».

Quanto si legge in Italia?
«In Italia si legge poco. Poco meno della metà degli italiani (circa il 47% se non erro secondo l’Istat) legge almeno un libro all’anno. Figuratevi che il 2012 si è aperto con una notizia devastante: secondo l’Istat rispetto al 2011 il numero dei lettori è diminuito di 700 000 unità. Insomma, una situazione difficile, ecco perché è importante parlare di libri in tv!»

Cosa pensi degli e-book? Come cambieranno le nostre vite con la diffusione dei tablet?
«Io ho un Kindle (quello touch). E mi serve molto per lavoro (leggo i libri in bozze, non vado più in giro per l’Italia con mille valigie pesantissime...) però continuo ad amare il libro tradizionale. Ho ancora bisogno di un rapporto tattile con i libri, sui libri io lavoro, sottolineo, segno. Negli USA gli ebook stanno già cambiando le vite dei lettori, occupano circa il 30% del mercato libraio. Da noi si arriva a poco più dell’1%. Il problema non è tanto una questione di supporto, i libri rimangono libri sia in carta sia in digitale. Bisognerà capire quanto e se il digitale cambierà il modo di scrivere i libri. Mi aspetto tra qualche anno (qualche esempio c’è già stato in realtà, per esempio con Harry Potter) libri diversi, multimediali. È una rivoluzione grossa, che sicuramente cambierà molte cose. E i grandi mutamenti si vedranno quando i bambini studieranno sui tablet e non sui libri come noi...».

I tuoi tre libri preferiti di sempre?
«Posso dirti i tre libri che mi hanno colpita di più in questo ultimo anno di letture
1. La grande casa di Nicole Krauss
2. Libertà di Jonathan Franzen
3. Il tempo è un bastardo di Jennifer Egan
Tra i miei preferiti di sempre: “Domani nella battaglia pensa a me” di Javier Marias e “Un amore” di Buzzati».

Un consiglio per i lettori: qualche titolo da portare sotto l'ombrellone quest'estate?
«Consiglio tre libri diversi tra loro. Se volete un thriller vero, corposo, denso e pieno di colpi di scena, “Tu sei il male” di Roberto Costantini. Ti lascia senza fiato, dopo 600 pagine da montagne russe. Per chi ha amato Stieg Larsson.
Un giallo un po’ più per donne, “La vicina” di Lisa Gardner. Ogni personaggio nasconde un segreto, dietro una facciata sorridente e perbene. Un romanzo che ruota attorno a una domanda: quanto è difficile liberarsi dal proprio passato? Un giallo che si legge tutto d’un fiato e dove il colpevole non è per forza il cattivo
Una raccolta di racconti da gustare tra un bagno e l’altro con in mezzo molti sorrisi , “La notte in cui morirono gli autobus” di una delle voci più irriverenti e divertenti della letteratura israeliana contemporanea Etgar Keret. Fa davvero tanto ridere e pensare, consigliatissimo!».

Marta Perego scrittrice? Hai progetti al riguardo?
«Amo molto scrivere. Virginia Woolf in “Una stanza tutta per sé” sosteneva che se leggi molto è naturale che ti venga la voglia di scrivere, a un certo punto. Per il momento leggo, molto e con passione e sfogo la mia voglia di raccontare in rubriche come hounlibrointesta.glamour.it/category/incontri-ravvicinati-del-tipo-scrittore-famoso dove racconto i miei incontri con gli scrittori, sul mio blog (www.martaperego.wordpress.com) e su Grazia.it
Ma per il futuro non pongo limiti».
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HOT GIRLS Pillole di gossip di Fausto Piu

L’estate 2012 è arrivata e con essa la voglia di vacanze, mare e sole. E per i gossippari è tempo di dare la caccia ai pettegolezzi che domineranno questa stagione. Quali saranno i gossip di questa rovente estate?

BELEN E STEFANO – Il loro amore è nato qualche mese fa dietro le quinte del programma Amici. Hanno da subito ipotizzato un matrimonio e dei figli; si sono tatuati lo stesso tatuaggio sul braccio come pegno d’amore; e hanno pubblicato alcuni loro scatti bollenti sul social network Facebook per allontanare le voci di una crisi. Come riferito da Diva e Donna, però, tra i due piccioncini tirerebbe aria di crisi per colpa di Emma Marrone, ex fidanzata di lui. Ma non è finita qui. Settimane fa la show girl Linda Santaguida e la Rodriguez sarebbero arrivate alle mani dopo che la prima aveva attaccato su Twitter la seconda. Che cosa accadrà nella prossima puntata di questa infinita telenovela?

RAFFAELLA FICO E MARIO BALOTELLI – Si sono lasciati qualche mese fa, ma sono al centro del gossip estivo per il figlio che stanno aspettando. La Fico era apparsa, con un pancino sospetto, nei panni di un controllore ATAC per aiutare i terremotati dell’Aquila. Prima la smentita, poi il silenzio stampa e infine la conferma: «Aspetto un figlio da Mario Balotelli». Ma il calciatore, finiti gli Europei di calcio, ha chiesto il test del DNA per sapere se il figlio che aspetta dalla Fico sia realmente suo. E dire che la ex Gieffina ostentava la sua verginità...

SARA TOMMASIMora; 87-61-87; occhi profondi. È Sara Tommasi la show girl più discussa del momento. Dopo essersi denudata per strada, essersi vantata di esser stata la prima ad aver mostrato la farfallina in televisione, la Tommasi ha girato un film porno per volere di alcune entità aliene. Nativa di Narni, Sara ha aggiunto che gli alieni le hanno ordinato di diffondere l’amore nel mondo: è questo il messaggio che vuole trasmettere con il suo film a luci rosse. La pellicola hard si apre con una frase inequivocabile: «Adoro toccarmi da sola così non ho l’obbligo di far godere nessuno». E da qui altre scene caldissime con una Tommasi che, indossando una parrucca rosso fuoco e dei tacchi a spillo, si lascia andare a del sesso saffico con una provocante biondina. Il film si conclude con la bocconiana Sara nei panni di una commessa: cinque minuti di sesso violento, ménage à trois e rapporti orali con tre uomini. E la «principessa sofferta», come si era definita lo scorso aprile, sta pianificando un viaggio a Medjugorje. Si vuole forse purificare dai peccati commessi?

KATIE HOLMES E TOM CRUISE – Si erano incontrati per la prima volta nell’aprile del 2005 per parlare di futuri impegni lavorativi. Ma l’amore ha prevalso su tutto. Sposati a Bracciano, a 40 chilometri da Roma, il 18 novembre 2006, hanno avuto una figlia, Suri. Ed è stata l’educazione religiosa della loro pargola a fare scoppiare questa coppia che ha fatto sognare mezzo mondo. Tom Cruise potrà trascorrere molto tempo con la figlia, ma la custodia spetterà a Katie. Gli ultimi rumors dicono che il vero motivo della separazione tra i due sia stato il fatto che la Holmes abbia trovato il marito a letto con David Beckham mentre facevano sesso. Sarà vero?

CAMERON DIAZ – «Sono pronta a viaggiare ovunque per un pene». È l’annuncio choc di Cameron Diaz, la sexy biondissima attrice americana. Fidanzata dall’età di sedici anni, oggi Cameron dice di non volere storie serie: «Amo il sesso, l’ho fatto con uomini, donne e anche da sola». Contenta lei...
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DONNE "I segreti della scrittura". Intervista alla giornalista e grafologa Candida Livatino di Fausto Piu

Questa settimana intervistiamo Candida Livatino, giornalista pubblicista e grafologa. Collaboratrice Mediaset, ci ha raccontato come si è avvicinata all'affascinante mondo della grafologia; del suo nuovo libro I segreti della scrittura; e di come trascorrerà queste vacanze estive.

Candida, che cosa ti ha spinto ad entrare nell'affascinante mondo della grafologia?
«Il merito, sia pur involontario, è di mio figlio. Matteo scriveva in modo indecifrabile (un suo professore diceva: "Sembra arabo") e così mi sono rivolta ad una grafologa per capire quali problemi avesse. È in questo modo che ho conosciuto una scienza della quale mi sono subito innamorata. Matteo scriveva male perché la sua mano faticava a seguire la velocità e la ricchezza del suo pensiero. Ironia della sorte ora scrive veramente in arabo, forse in modo più comprensibile di quando lo faccia in italiano».

Che cosa è per te la scrittura?
«È qualcosa che è entrato visceralmente in me stessa. Mi capita spesso di fare valutazioni sulle capacità di un medico osservando la sua scrittura o di sbirciare come scrive un cameriere quando prende le ordinazioni. È più forte di me, non ce la faccio a resistere!».

Una curiosità per tutti i nostri lettori. C'è differenza tra lo scrivere in stampatello e in corsivo? Le nuove generazioni, con l'avvento delle nuove tecnologie, scrivono sempre più al computer e sempre meno a mano, abbreviando le parole e commettendo molti errori grammaticali. Com'è cambiato il modo di scrivere negli ultimi dieci anni?
«Ormai si scrive sempre meno e lo si fa sempre più spesso in stampatello. L’uso del computer ci sta disabituando alla scrittura e molti, soprattutto i ragazzi, vanno perdendo la manualità che è richiesta per scrivere in corsivo. Per questo trovano più facile e naturale usare lo stampatello, che è più schematico ed immediato. Ma lo usano anche perché è impersonale e meno identificabile. Ma, per un ragazzo, c’è anche una ragione più profonda: lo stampatello lo omologa agli altri, al gruppo, e questo lo rassicura.
Quanto agli errori grammaticali è un problema che deve preoccupare gli insegnanti ed i genitori più che la grafologa».

Giornalista pubblicista, collabori con diverse testate giornalistiche e programmi Mediaset, analizzando la scrittura di personaggi famosi o protagonisti di vicende di cronaca. Qual è stata la scrittura che ti ha incuriosita di più?
«È difficile sceglierne una. Le prime che mi vengono in mente sono quelle di Chiambretti, che usa lo stampatello sia nel testo che nella firma o quella di Olindo Romano, molto infantile a dispetto di un fisico da gigante, ma anche altre meriterebbero di essere citate».

Il 26 giugno è uscito I segreti della scrittura. Perché hai deciso di scrivere questo libro?
«L’obiettivo che mi sono sempre prefissata, soprattutto da quando ho avuto una certa visibilità grazie alla televisione, è quella di creare curiosità verso questa scienza, per farla uscire dal ristretto ambito degli addetti ai lavori.
Il mio libro, semplice nel linguaggio e didattico per quel tanto che basta, è coerente con questa scelta.
Ho inserito i profili di personaggi al centro di fatti di cronaca nera e del mondo dello spettacolo, così come il capitolo dedicato ai comportamenti (il geloso, il fedele, il narciso, ecc.) proprio per attrarre l’interesse di chi non si avvicinerebbe mai ad un classico manuale di grafologia».

Che cosa c'è nel futuro professionale di Candida Livatino?
«Ho già realizzato molti sogni che non avrei mai pensato di realizzare, in particolare quello di scrivere un libro. Mi sono messa in discussione in un’età nella quale potevo adagiarmi su una situazione comoda ed abbastanza privilegiata. Non per questo mi precludo altre sfide. La grafologia mi ha dato molto, spero di poterle dare altrettanto».

Sei siciliana ma milanese d'adozione. Dove trascorrerai queste vacanze estive?
«L’estate che mi attende sarà un po’ più movimentata del solito. Approfitterò delle vacanze pianificate sulle spiagge della Calabria e della Campania per presentare il libro in alcune località turistiche. Cosa che farò anche a fine agosto in montagna, a Ponte di Legno, dove, fino all’anno scorso, chiudevo le mie vacanze in assoluto relax».
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