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Intervista a Tony Siino tutte le interviste
Telegiornaliste anno III N. 31 (109) del 3 settembre 2007

Tony Siino e la blogosfera italiana di Valeria Scotti

Una passione per i nuovi media e la comunicazione, una laurea in Scienze Politiche e un dottorato di ricerca in Sociologia. Tony Siino, 31 anni, di Palermo, è uno speaker radiofonico, un blogger - Deeario è il suo blog personale - e un web content manager.
Spesso ospite di trasmissioni televisive e radiofoniche, Tony è autore di numerosi progetti in rete. Tra questi c’è BlogItalia, la directory italiana dei blog.

Aprile 2004: nasce BlogItalia. In tre anni di lavoro, quali sono state le maggiori soddisfazioni?
«Quando BlogItalia è nata non pensavamo che sarebbe diventata un punto di riferimento. Semplicemente sentivamo il bisogno di creare uno strumento che potesse ordinare i blog e aiutarne la scoperta. Non posso non dirmi soddisfatto quando vedo quanti sono gli utilizzatori. Credo che tra le maggiori soddisfazioni ci sia quella di aver aiutato a conoscere un po' di più la blogosfera italiana e aver avuto l'opportunità di conoscerla attraverso chi la fa con i suoi blog, anche di persona. Sono stato in giro in tutta Italia conoscendo persone straordinarie e diversissime tra loro».

Insieme a Vincenzo Caico, altro fondatore di BlogItalia, hai recentemente pubblicato un’istantanea sugli iscritti. Ce ne parli?
«I dati in realtà, per me, non sono particolarmente sorprendenti. Innanzitutto bisogna dire che non si basano su un campione rappresentativo ma sugli iscritti a BlogItalia. I blogger uomini sarebbero quasi 70 su 100 e oltre i 50 anni soltanto 5 su 100. Interessante la crescita dei blog iscritti dall'inizio a ora che segue una curva esponenziale che avevamo già visto negli stati della blogosfera che periodicamente pubblica Technorati. L'Italia mi sembra fin troppo legata alla vanità dell'affermazione personale nella blogosfera. La nascita delle classifiche, infatti, ha fatto registrare un picco nelle iscrizioni al servizio».

Com’è cambiato il concetto di blog negli ultimi anni?
«Il concetto di blog non è così definito come sembra. Non c'è una definizione univoca e quando parliamo di blog intendiamo di volta in volta il CMS che lo fa funzionare, registro cronologico, diario intellettuale, psicotecnologia, punto di presenza sul web, applicazione del network sociale che rappresenta l’elemento singolo del sistema. Stanno emergendo delle novità, come Twitter - strumento di microblogging - e Tumblr - che sposa una parte di quello che il blog è stato finora - ma in fondo il focus non dovrebbe stare sui cambiamenti nello strumento. Piuttosto il blog, come i siti personali prima e come gli altri strumenti in via di diffusione o ancora nemmeno immaginati, fa parte di un processo irreversibile di trasformazione del modo in cui ci approvvigioniamo dell'informazione. Che è una risorsa fondamentale nella società in cui viviamo, non a caso definita informazionale da Manuel Castells, e la rielaboriamo. Le trasformazioni di cui il blog è stato protagonista nella politica, nel marketing e nella veicolazione della cultura sono inarrestabili».

Sei autore di un Photoblog. Con quale criterio scegli le foto da pubblicare?
«Scelgo foto di eventi, stimoli e persone di cui vorrei rimanesse traccia, seguendo lo spirito originario del log. Giro con una macchina fotografica da alcuni anni e prima mi guardavano storto. Con la diffusione dei cellulari con fotocamera va meglio».

Parte oggi, sul blog di Telegiornaliste, una nuova iniziativa. Spazio ai blog degli altri, blog notes da riempire. Il primo appuntamento è con Rosalio, un’altra delle tue creature. Alla luce di tutte le tue iniziative, cosa rappresenta per te il web?
«Il web è uno strumento che ha la conformazione ideale per supportare la nostra rete sociale e aumentare il capitale sociale, con ripercussioni virtuose sulla vita di tutti i giorni. Rosalio, il blog urbano di Palermo, è nato con l'ambizioso proposito di fare un po' da hub per i creativi che operano a Palermo. Tra gli autori e i commentatori sono nate sinergie che hanno portato alla realizzazione di incontri, di un programma radiofonico, di un laboratorio creativo alle falde dell'Etna. Altre iniziative stanno nascendo e posso dire che, personalmente, non ho mai conosciuto così tanta gente sia nella mia città che in Italia».

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