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Intervista a Claudia Piano   Tutte le interviste tutte le interviste
Claudia PianoTelegiornaliste anno XII N. 18 (491) del 25 maggio 2016

Claudia Piano racconta la sua esperienza da autrice
di Tiziana Cazziero

Per il ciclo di interviste dedicate alle autrici del panorama editoriale italiano, questa settimana abbiamo incontrato Claudia Piano.

Ciao Claudia e grazie per aver accettato questa intervista. Come nasce la tua esperienza di autrice? Quando hai deciso di mettere in atto questa tua passione?
«Ciao Tiziana e grazie tante a te. Prima di tutto viene la mia voglia di inventare storie e mondi: fin da bambina immaginavo avventure pazzesche con i miei giocattoli; poi è nata la passione per la lettura, perché prima di tutto io mi reputo una lettrice accanita; a furia di leggere, un bel giorno mi sono trovata senza nulla tra le mani e ho pensato: “potrei provare a buttar giù qualcosa”, ed ho scritto La Melodia Sibilante; ma ancora non avevo la minima idea di pubblicare, se non come un sogno ipotetico. È stato poi mio figlio Giovanni che, dopo averla letta, mi ha convinta ad intraprendere la strada della pubblicazione».

La musica è un elemento fondamentale nei tuoi scritti, come nasce l’idea di riportarla nelle tue storie?
«Tutto è nato quando ho iniziato ad insegnare la musica ai bambini; ho ideato il mondo di Armonia proprio immaginando di spiegare le diverse tonalità musicali; forse chi conosce la musica si sarà accorto che gli animusi si nutrono di melodia in tonalità differenti. Inizialmente quest’aspetto era spiegato in modo molto più tecnico e dettagliato, poi ho deciso di semplificare in modo che tutti potessero capire; l’idea di poter fare magie utilizzando il flauto dolce mi piaceva, speravo potesse far nascere nei lettori il desiderio di imparare a suonare. Già m’immaginavo il mio libro venduto in una confezione assieme ad un flauto, ed infatti nei libri cartacei ci sono anche gli spartiti delle melodie!».

La melodia sibilante è la prima opera della serie Armonia, vuoi parlarcene? Cosa dobbiamo aspettarci da questa storia?
«In questo romanzo Giulia frequenta il primo anno delle scuola di Musicomagia, non sa nulla di questo mondo, quindi ci conduce alla scoperta delle sue meraviglie e anche dei lati oscuri; è una ragazzina solitaria e piuttosto diffidente, per lei comincia anche quel momento dell’adolescenza in cui si è costretti ad aprirsi agli altri, a instaurare nuovi rapporti di tipo differente rispetto all’amicizia che nasce naturalmente tra i bambini, a provare nuovi sentimenti intensi che spesso confondono e spaventano».

Come concili la passione per la musica con quella per la scrittura? Quale delle due senti a te più affine?
«Fanno entrambe parte di me: la scrittura mi porta a guardarmi dentro e ad aprire il mio cuore, a far uscire il mondo che è nascosto in me; la musica invece mi porta fuori di casa, nel mondo reale, a studiare e provare con amici e compagni, a esibirmi per un pubblico; mi porta a scuola ad insegnare ai bambini… a provare tutte quelle emozioni che poi si ritrovano nei miei libri».

Chi sono i personaggi e come sono stati costruiti? Li ritroviamo in tutti volumi?
«Giulia è la protagonista, tenace, curiosa, ingenua, un po’ musona e sempre pronta a combattere contro le ingiustizie, incredibilmente leale e molto buona; il “suo” Pietro è prima di tutto un amico, un angelo custode, poi lentamente diventa il suo amore… Camilla è la compagna di stanza e migliore amica, dolce e sensibile, sempre pronta ad ascoltarla e a capirla, senza mai giudicare; Arci, il bello della scuola, capitano della squadra di Tornado, che finisce per ronzare attorno a Giulia (con grande disappunto di Pietro). Il professor Filippo e la professoressa Diana (protagonisti della serie di spin-off) sono le due figure adulte con cui Giulia si rapporta e mentre uno l’adora letteralmente, con Diana si troverà spesso in conflitto e in difficoltà; la preside Gloria Orchestri è colei che la introduce alla nuova scuola, grande amica dei nonni di Giulia. Questi ci accompagneranno fino all’ultimo libro, ma durante la strada se ne aggiungeranno molti altri; tutti i personaggi sono nati spontaneamente attorno alla figura di Giulia: lei è una sorta di “me stessa” quando avevo la sua età, ovviamente una versione migliorata, meno difetti e più pregi; tutti gli altri sono in funzione di lei, della sua crescita, delle esperienze che deve vivere e di tutto ciò di cui ha bisogno».

Hai seguito qualche corso di scrittura creativa? Cosa ne pensi? Credi che siano importanti o basta solo il talento, qual è il tuo pensiero?
«No, nessun corso: anche perché quando mi sono cimentata avevo tantissime idee e tutto stranamente molto chiaro nella mia testa; credo che per scrivere sia assolutamente indispensabile conoscere bene la grammatica italiana, della quale ho dovuto fare un ripasso intensivo mentre correggevo. La scrittura creativa è sicuramente molto interessante e stimolante, ma penso se ne possa fare a meno; ogni volta che si legge un libro con mente aperta si può assimilare ed imparare qualcosa sia dai grandi autori che dai nuovi».

I prossimi lavori vedranno la musica al centro delle tue trame?
«Attualmente sto lavorando a un nuovo romanzo, un urban fantasy ambientato a Genova e in altre zone della Liguria: la musica comunque ci sarà, in maniera un po’ più marginale, infatti una dei protagonisti studia pianoforte al nostro conservatorio; ho deciso questa volta di mettere al centro del romanzo le mille sfaccettature dell’ambiente ligure che amo molto; vorrei riuscire a trasmettere ai miei lettori la voglia di cercare la magia qua da noi. Nello stesso tempo spero che questa storia mi aiuti a farmi conoscere al di là del mondo digitale, magari a trovare un editore sul territorio che decida di investire su di me».

Grazie della disponibilità.
«Grazie a te, Tiziana per questa intervista e tutto quello che fai per aiutare noi autrici italiane ancora poco conosciute».

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