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Intervista a Laura Romano   Tutte le interviste tutte le interviste
Laura RomanoTelegiornaliste anno XIII N. 26 (536) del 20 settembre 2017

Laura Romano,
come è cambiato il doppiaggio e i miei ricordi

di Giuseppe Bosso

Voce versatile e apprezzata per essersi saputa sempre conciliare con attrici e personaggi di vario tipo, abbiamo il piacere di intervistare la doppiatrice Laura Romano.

Dove potremmo ‘ascoltarla’ prossimamente?
«Ricomincerò alcune serie in onda da anni come Le regole del delitto perfetto, Law & Order vittime speciali per la diciassettesima stagione; poi entro, per la gioia dei miei figli (ride, ndr) in Soy Luna… e un progetto di cui per ora non posso parlare».

Qualche anno fa in occasione dello sciopero dei doppiatori è stata intervistata dal Fatto Quotidiano: rispetto a quel momento ha riscontrato miglioramenti?
«Purtroppo no; il mercato è cambiato ulteriormente, come i tempi a disposizione per le lavorazioni che sono sempre più accelerati… la nostra situazione è ancora sospesa; abbiamo difficoltà a sfornare prodotti ‘più attenti’ ; dal punto di vista contrattuale qualcosa è cambiato, ma c’è ancora molto da approfondire e seguendo le trasformazioni del mercato da ridiscutere nelle trattative,che speriamo di riprendere a breve».

Tra i personaggi a cui presta voce sicuramente molto popolare è la detective Olivia Benson, alias Mariska Hargtay, della serie Law e Order vittime speciali: ha cercato di caratterizzarla?
«Non in maniera diversa; cerchiamo di fare il più possibile da supporto alla recitazione dell’attore, senza stravolgere il personaggio».

Con quale attrice che ha doppiato si è sentita maggiormente in sintonia?
«Diverse. Mi diverte moltissimo doppiare Sofia Vergara in Modern Family, che trovo ironica e divertente; Rachel Weisz, Michel Yeoh, Maria Bello, molto intensa, sono altre attrici che adoro doppiare; Viola Davis è tra le più complicate, attrice straordinaria con particolari sfumature».

Si sta man mano affermando una nuova generazione di voci nel doppiaggio: come si trova nel confronto con loro?
«Sono felice che ci sia questa nuova generazione, mi spiace per loro che rimangano ‘intrappolati’ in questa velocità che le dicevo; fino a qualche anno fa era possibile intraprendere questo mestiere avendo tempo di imparare stando in sala, con calma, con sostegno e spiegazioni… adesso si deve entrare in sala essendo già quasi perfetti, senza poter ascoltare gli ‘anziani’».

Sono purtroppo venuti a mancare negli ultimi anni molti suoi colleghi come Vittorio De Angelis e Laura Latini, per citarne solo due: qual è il suo ricordo?
«E non solo loro purtroppo… Laura la ricordo come una ragazza splendida, sia professionalmente che umanamente, piena di vita; anche Vittorio carissimo collega, persona deliziosa, molto attento e scrupoloso… sono persone che vediamo sempre, che finiscono per essere parte della nostra vita, e non averli vicino crea sempre qualche piccolo vuoto».

Ovviamente non dimenticando suo fratello Maurizio: è ancora presente nel ricordo dei suoi colleghi?
«Mio fratello ha lasciato tutto il suo amore, lo dimostrano continuamente i colleghi; è stata una grossa perdita anche per loro, persona speciale che vive ancora nel loro ricordo. Potrà sembrare scontato dirlo da parte mia, ma è così».

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