
Telegiornaliste anno XIV N. 14 (561) del 
		18 aprile 2018
		
		
Giulia 
		Mizzoni, il calcio da sempre mia passione 
		di 
Giuseppe Bosso 
		
		Volto di 
		Fox Sports abbiamo il piacere di intervistare 
		
Giulia Mizzoni.
		
		
		
Prima donna telecronista di una partita di Champions League: ti senti 
		una ‘sdoganatrice’? 
		«Ma non sono certo stata la prima donna in assoluto, tentativi ce ne 
		erano stati; non voglio prendermi meriti che non ho, è stata comunque 
		una bella soddisfazione anche perché col tempo progressivamente, non 
		solo a Sky, sono seguite altre colleghe, e per restare in tema Champions 
		anche altri Paesi europei stanno seguendo questa strada, come è successo 
		ultimamente in Germania in occasione di un Borussia Dortmund-Real 
		Madrid; la telecronaca rispetto ad altri ambiti del giornalismo è una 
		diversa misura di competenze, è una vera prova del fuoco dove non puoi 
		barare». 
		
		
Come ti sei avvicinata al mondo del giornalismo sportivo? 
		«Il calcio è una passione che ho fin da ragazzina, come lo scrivere; e 
		ho avuto la possibilità di coniugare queste due passioni a scuola, 
		scrivendo per il giornalino scolastico proprio di calcio». 
		
		
Si dice tu sia un’icona per le calciatrici lesbiche, è vero?
		
		«L’ho scoperto quando mi intervistarono tempo fa, non lo sapevo, è una 
		cosa che mi incuriosisce ma non ho mai avuto modo di confrontarmi con 
		queste ragazze per chiederglielo; la vivo comunque con un sorriso, non 
		certo visibilità ad ogni costo». 
		
		
Quali sono stati i tuoi momenti più significativi? 
		«La sana gavetta, una cosa che avverto manchi; una palestra 
		fondamentale, fatta con mezzi rudimentali ma basilare per muovere i 
		primi passi; dopodiché anche in radio ho appreso quelle nozioni che ho 
		poi saputo mettere a frutto quando ho iniziato a fare telecronache 
		televisive; ogni momento, comunque, mi ha dato qualcosa». 
		
		
Mamma e giornalista insieme si può? 
		«Sì, ma non solo per noi giornaliste, anche per tutte le altre 
		lavoratrici; si può, sia pure con le difficoltà di ogni giorno, basta 
		sapersi organizzare. E le soddisfazioni ci sono, il mio bambino quando 
		vede una partita in tv dice subito “mamma” – ride, ndr – mi associa 
		sempre». 
		
		
Roma e Juventus, sia pure eliminata, ci hanno regalato un’emozionante 
		turno di Champions in cui sono riuscite a battere le due corazzate 
		Barcellona e Real: è una rivincita per il calcio italiano dopo la 
		delusione per i mondiali a cui non ci saremo? 
		«Per il calcio italiano in generale, sì, dopo questa ‘depressione’; 
		abbiamo potuto dire ‘guardate che ci siamo ancora’, è una rivalsa che 
		deve essere vista come una base su cui ripartire per il futuro». 
		
		
Cosa farai da grande? 
		«Sarei già grandina in realtà – ride ndr – diciamo che non mi pongo 
		limiti, mi piacerebbe fare altre esperienze; ho un figlio, faccio il 
		lavoro che sognavo fare, ma penso che non si possa mai dire davvero di 
		essere realizzati del tutto, ogni giorno è una sfida da cogliere».