
Telegiornaliste anno XV N. 
		6 (588) del 20 febbraio 2019
		
		
Italia 
		Mele, raccontare il Napoli  
		di 
Giuseppe Bosso 
		
		Incontriamo la giornalista 
Italia Mele, direttore del sito
		
		100x100 Napoli e inviata della trasmissione di Canale 8 
		Energia Azzurra. 
		
		
A distanza di mesi, meglio il Napoli di Ancelotti o quello di Sarri?
		
		«Sono due realtà simili ma diverse; mister Sarri ha fatto vedere cose 
		straordinarie, sfiorando due volte lo scudetto, con il rammarico lo 
		scorso anno di aver centrato il record di punti ma con un titolo 
		strappato dalle mani degli azzurri per una serie di situazioni, su tutte 
		il pessimo arbitraggio di Orsato in occasione di Inter-Juventus, che non 
		applicando alla lettera il regolamento ha condizionato l’esito di quella 
		partita e di conseguenza anche quello dello scudetto; Ancelotti ha pian 
		piano, con intelligenza, portato le proprie idee di calcio in un gruppo 
		molto preparato e formato dal grande lavoro fatto con mister Sarri e sta 
		portando risultati eccellenti, 44 punti al termine del girone di andata 
		con una proiezione di fare addirittura meglio dei 91 di Sarri». 
		
		
L’arrivo di Cristiano Ronaldo è uno stimolo o la definitiva 
		rassegnazione alla rinuncia per la lotta scudetto? 
		«No, non scoraggia mai nessuno, l’obiettivo è sempre vincere. La 
		presenza di un campione come Ronaldo ha permesso ai bianconeri di 
		risolvere alcune partite che sembravano complicate, ma non per questo il 
		Napoli rinuncerà a inseguire quel sogno». 
		
		
Da inviata al seguito del Napoli, qual è la cosa che maggiormente ti 
		piace del filo diretto con i tifosi? 
		«Abbiamo un rapporto molto intenso con i tifosi, i veri protagonisti dei 
		miei collegamenti; ho cercato di dare soprattutto una caratterizzazione 
		tecnica e spesso sono moltissimi i colleghi che partecipano, per dare 
		tutte le indicazioni che poi accompagneranno in occasione dei novanta 
		minuti». 
		
		
Le ultime settimane purtroppo sono state caratterizzate da spiacevoli 
		momenti, come il drammatico dopopartita di Inter-Napoli e i cori 
		razzisti rivolti a Koulibaly: non si rischia di allontanare la gente da 
		questa passione? 
		«No, ci sono sempre state queste brutture; le parole di Koulibaly in 
		occasione dell’intervista con il direttore Nicola Lombardo sottolineano 
		come il fenomeno razzismo non sia legato solo al colore della pelle; è 
		per me un cavallo di battaglia, che ho sottolineato; è stato fischiato 
		perché è il migliore nel suo ruolo e perché indossa la maglia del 
		Napoli. Che fosse un calciatore di colore ha dato a questi cretini 
		(perché tali sono e tali li definisco) l’occasione di dimostrarsi come 
		tali. Non diversamente da come accadde a Cagliari dove oggetto di fischi 
		fu Lorenzo Insigne, offeso in tutti i modi possibili. Il razzismo, la 
		discriminazione, sono nell’animo dell’uomo, e vanno combattute e 
		represse in maniera durissima. Purtroppo il Meazza di Milano, 
		soprattutto sul fronte Inter, ha riservato questo trattamento al Napoli 
		e ai suoi tifosi sempre. Ma ad allontanare i tifosi dagli stadi è l’idea 
		che il calcio sia poco trasparente». 
		
		
Il tuo sogno da tifosa e da giornalista? 
		«Da giornalista poter raccontare una vittoria importante del Napoli, che 
		sia lo scudetto o una Coppa internazionale, ma soprattutto raccontare un 
		Napoli vincente come è da sempre da quando Aurelio De Laurentiis è 
		presidente, ai vertici del calcio italiano; da tifosa ovviamente vorrei 
		poter rivivere le emozioni dello scudetto».