
Telegiornaliste anno XVII N. 25 (675) del 
		29 settembre 2021
		
		
Maria 
		Teresa Giarratano, mai stanca di storie 
		di 
Giuseppe Bosso 
		
		Incontriamo 
Maria Teresa Giarratano, inviata di molte trasmissioni di 
		Rai 2, da
		
		Sereno Variabile a
		
		Anni 20. 
		
		
Una vita sempre in giro per l’Italia. Guardandoti indietro era 
		qualcosa che desideravi o ti ci sei trovata a lungo andare? 
		«Andare dove nasce la notizia, scovare storie e personaggi da 
		raccontare, è questo che mi ha sempre appassionata. Viaggiare è la 
		normale conseguenza del mio lavoro di inviata». 
		
		
Il doverti frequentemente spostare da una parte all’altra del nostro 
		Paese non ti ha mai fatto sentire il desiderio di mettere radici da 
		qualche parte stabilmente? 
		«Casa e radici ci sono e sono fondamentali. È dove ti ricarichi, ti 
		rigeneri, recuperi energie. È dove puoi fermarti per svuotare la mente 
		o, al contrario, per concentrarti al meglio e pensare, programmare, 
		progettare, leggere, studiare, scrivere. È lo spazio che riempi con 
		quello che in quel momento ti serve di più, ti fa stare bene. Devo però 
		dire che l'abitudine a viaggiare ha fatto sì che io abbia imparato a 
		trovare "i miei spazi", il mio angolo di casa ovunque mi trovi». 
		
		
Abbiamo avuto modo di conoscerti soprattutto nella tua lunghissima 
		esperienza di inviata, al fianco di Osvaldo Bevilacqua, nella storica 
		trasmissione di Raidue Sereno Variabile: com’è nata questa 
		esperienza e come si è mantenuta nel tempo? 
		«È stata una bellissima esperienza, cominciata nel 2005, interrotta nel 
		2011, quando sono passata ad altri programmi, sempre di Rai 2, e ripresa 
		nel 2014. Durata fino all'ultima edizione del programma, nel 2019. 
		Lavorare con Osvaldo Bevilacqua è stato un vero piacere. Una persona 
		splendida, affabile, con una grande carica umana. Tutto questo passava 
		attraverso lo schermo e ha fatto sì che sia diventato un personaggio 
		amatissimo. Il programma è entrato nel Guinness World Record come 
		programma di viaggi più longevo al mondo condotto sempre dallo stesso 
		conduttore, Osvaldo Bevilacqua, appunto. È stato un onore per me 
		affiancarlo per un tratto di questo straordinario percorso. Grazie a 
		questo programma ho avuto il privilegio di percorrere e scoprire quella 
		miniera inesauribile di tesori che è l'Italia». 
		
		
Sempre a caccia di storie, così ti descrivi su
		instagram, e di storie ne hai raccontate tante in questi anni: 
		riesci ancora a trovare stimoli per questa ricerca, nell’Italia di oggi?
		
		«Tantissime. Pensa che quando ho lavorato per 
L'Italia sul 2, il 
		quotidiano in diretta del pomeriggio di Rai2, mi sono divertita a fare 
		un calcolo. Solo per quel programma, in tre anni, ho realizzato quasi 
		900 tra servizi e collegamenti in diretta. E ogni volta una notizia, una 
		storia, un racconto. No, non mi stanco mai di cercare e raccontare. La 
		curiosità è la molla che mi spinge. Da ciascun incontro che ho fatto, da 
		ogni singola esperienza ho tratto qualcosa di interessante. La mia 
		ricerca continua». 
		
		
Raccontare l’Italia di oggi alle prese con il covid: come hai vissuto 
		i cambiamenti che la pandemia ci ha comportato e cosa hai trovato nelle 
		persone che hai incontrato in questi ultimi due anni? 
		«Le limitazioni dovute alla pandemia hanno pesato anche su chi, come me, 
		doveva fare informazione. Ma di fronte allo scenario che ho dovuto 
		raccontare sono dettagli. Per 
Anni20, il programma di prima 
		serata del giovedì di Rai2, ho affrontato, tra l'altro, proprio il tema 
		covid, l'impatto che ha avuto a livello economico sul nostro Paese. Il 
		quadro che ne è emerso, come puoi ben immaginare, è terribile. Interi 
		settori dell'industria, del commercio e della ristorazione in ginocchio, 
		persone che hanno perso tutto. Una crisi che ha portato in tanti un 
		senso di profonda disperazione». 
		
		
In prospettiva futura non ti piacerebbe affrontare tematiche diverse 
		da quelle che hai finora raccontato, in settori magari che non avresti 
		mai pensato di esplorare? 
		«A dire il vero negli anni ho spaziato tantissimo. Temi e settori anche 
		diversissimi tra loro. Dalla cronaca e il costume de "L'Italia sul 2" 
		all'informazione e attualità di 
Anni20, dagli errori giudiziari 
		di 
Presunto Colpevole ai temi dell'ecosostenibilità in 
Voyager 
		Factory ai viaggi di 
Sereno Variabile. Ritengo un'importante 
		occasione di crescita professionale e un arricchimento a livello 
		personale aver avuto la possibilità di fare esperienze così eterogenee 
		tra loro». 
		
		
Ti sei mai dovuta confrontare con la parola bavaglio? 
		«Onestamente mai». 
		
		
Guardando avanti nel tempo, come ti vedi tra dieci anni? 
		«E chi lo sa? Non guardo così avanti, cerco di vivere il presente con 
		pienezza e consapevolezza. Posso dirti cosa mi auguro. Tra dieci anni 
		spero di vedermi soddisfatta perché ho fatto della buona informazione, 
		ho raccontato delle belle storie, e ho conosciuto persone che con la 
		loro umanità mi hanno arricchita. Per chiudere permettimi di ringraziare 
		te e tutta la redazione di Telegiornaliste per l'attenzione con cui 
		seguite e raccontate le donne che fanno informazione. E grazie ai vostri 
		follower, che fanno sentire la loro stima e il loro affetto».