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Intervista a Patrizia Baglione   Tutte le interviste tutte le interviste
Patrizia BaglioneTelegiornaliste anno XVII N. 7 (657) del 24 febbraio 2021

Patrizia Baglione, poesia punto di attracco
di Tiziana Cazziero

Incontriamo Patrizia Baglione, scrittrice e poetessa.

Ciao Patrizia. Quando hai sentito dentro di te la voglia o forse, necessità, di scrivere poesie?
«Necessità è la parola adatta. Era marzo, un giorno tiepido: avevo il rientro a scuola e nell’ora della pausa pranzo mi recai giù, verso l’orto botanico. C’era un tavolo in pietra, ai lati due panchine dello stesso materiale del tavolo. Mi sedetti su una di esse e poggiai il mio foglio bianco. Afferrai la penna, che era già senza tappo e tirai fuori tutto quello che avevo dentro. Era come se fossi seduta all’ombra di un vulcano attivo, quell’inquietante Sterminator Vesevo cantato da Leopardi, sentivo nel corpo e nella mente l’agitazione dei terremoti e il fuoco delle eruzioni. Quando misi il punto, lo scritto era terminato. Non un'esitazione o un dubbio, nulla. Era il primo tentativo di una strada tutta mia. Avevo tredici anni, ero poco più di una bambina e quelle parole erano già dense di solitudine e inadeguatezza».

Cosa rappresenta per te la poesia?
«Una fune a cui aggrapparmi, un punto di attracco comodo e sicuro.

Il passato e le tue esperienze quanto hanno influito sui versi trascritti e trasformati in poesia?
«Moltissimo. La mia poesia nasce proprio dalle mie esperienze passate. La prima scritta all’età di tredici anni, viene fuori a seguito di alcuni episodi di bullismo a scuola. Sono stata derisa e umiliata dai miei compagni che prontamente mi isolarono dall’intera classe. Arrivarono addirittura a far girare una mia foto tra i banchi, bisbigliando “madre natura con lei è stata crudele”, e poi giù a ridere. A seguito, ho trovato nella poesia un’ancora di salvezza: era presente nei miei anni solitari ma anche a seguito di alcuni atti di violenza subiti, era con me anche nei momenti di depressione».

Malinconia delle nuvole è il tuo libro pubblicato nel 2020, ti va di parlarci come nasce?
«Dopo la pubblicazione della mia prima raccolta di poesie, dove avevo confessato in parole poetiche tutto il mio vissuto, la mia adolescenza, sentivo la necessità di intraprendere un nuovo viaggio. Malinconia delle nuvole non sfugge alle problematiche sociali, ma anzi le individua, le scova e le disintegra con la sola forza della parola che tocca, nella regola della coerenza, quasi con un ago sottile, il punto nevralgico della sensibilità umana. Ma come le nuvole, così la malinconia diventa passeggera, nonostante le brutture della vita».

Da alcune tue parole si evidenziano alcune problematiche che hai affrontato quando eri molto giovane e frequentavi i banchi di scuola. In questi giorni si è parlato molto di bullismo, una piaga sociale e difficile da combattere, cosa senti di dirci a riguardo?
«“Fortunatamente”, oggi se ne parla più del passato. È una piaga importante e assolutamente da non sottovalutare. Provo sempre una morsa nel cuore, leggendo o ascoltando fatti di cronaca aberranti, che quasi proverei stento a crederci. Ma purtroppo devo farlo. È vero che il bullismo ferisce, vero che le conseguenze psicologiche sono molteplici, vero che arriva ad uccidere».

Perché leggere le tue poesie, cosa racchiudono i tuoi versi?
«Con Malinconia delle nuvole affronto temi importanti: malattia, sofferenza, solitudine, ma anche forza e soprattutto speranza. Quella speranza che mai abbandona gli animi dei ‘personaggi’ che tratto inevitabilmente nelle mie poesie».

Come hai vissuto l’esperienza di questa pubblicazione? Cosa ti ha regalato a livello personale e umano?
«Un’emozione grande e un po’ inaspettata. Ho avuto la fortuna di presentarlo la scorsa estate su Rai Radio Live, e in poco tempo è stato scelto come libro di testo in alcune scuole italiane. Umanamente mi ha donato ancor di più. Le persone mi hanno contattata personalmente per acquistare il libro, e prontamente hanno sentito necessità di comunicarmi la loro recensione a lettura conclusa. Una vera carezza per l’anima».

Ci sono altri progetti a breve? Cosa ci puoi anticipare?
«Un bellissimo progetto: un nuovo libro, ma questa volta si tratta di un romanzo: flash di vita vissuta, attimi, giorni, ore, periodi di inquietudini e speranze in un altalenarsi di tempi e di spazi. Cadenzato in brevi e intensi capitoli, come un mosaico nel quale si compongono emozioni forti e momenti a volte disperati, lascia libere nell’aria le polveri sottili di un vivere che danno forma a qualcosa che il lettore avrà la netta sensazione di conoscere già; tormenti interiori e la fatica di tirare i giorni fino a sera, i cerimoniali di un'infanzia troppo matura fatta di bambole e anime calme ed estreme. Poi il cambio di rotta, il perdonare e il perdonarsi, la vita che prende colore e forma come un volto dentro un tronco o la poesia dentro una nuvola. Nelle righe del romanzo traspare il vuoto che ognuno cerca di riempire con le cose di tutti i giorni, raccontato da chi di quel vuoto è stata vittima. Tratteggio di un’anima inquieta in balia delle onde del ricordo di un tempo povero di felicità. I corpi e le anime qui sono parole. E le parole si trasformano in speranza, e in quella fune di attracco a cui oggi quella bambina derisa e malinconica si inchina in segno di commosso ringraziamento».

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