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Intervista a Roberta Ferrari (3)   Tutte le interviste tutte le interviste
Roberta FerrariTelegiornaliste anno XVIII N. 17 (701) del 18 maggio 2022

Roberta Ferrari, genitori e figli nelle sfide
di Giuseppe Bosso

L'avevamo incontrata l'ultima volta dieci anni fa e da allora molto è cambiato nella vita di Roberta Ferrari.

Ben trovata, Roberta! Com’è nata la trasmissione Figli felici - Genitori e Adolescenza, un viaggio che hai intrapreso da ormai tre anni?
«Ciao Giuseppe. La trasmissione è nata perché su Instagram sono molto seguita sia da genitori sia da ragazzi adolescenti che mi manifestavano sempre i loro disagi. Allora ho pensato di fare una trasmissione che potesse, con un team di specialisti, aiutare a vivere meglio la difficile età di passaggio dell’adolescenza e supportasse i genitori nel comprendere gli sbalzi d’umore dei loro figli, che sono naturali e fisiologici. Ho così deciso di affrontare tantissimi argomenti, dai più semplici come la scuola, l’amore, l’amicizia, ai più complessi e impegnativi come l’anoressia, l’autolesionismo, il cyberbullismo, e tanti altri».

Quanto ha inciso la tua esperienza di mamma in questo progetto?
«Senz’altro mi ha aiutata parecchio perché, avendo una figlia adolescente, riesco a immedesimarmi meglio nei rapporti genitori figli».

Ti abbiamo conosciuta giornalista sportiva con una lunghissima esperienza soprattutto nel mondo del calcio con parentesi anche a Uno Mattina in famiglia. Per te cosa ha rappresentato questo cambiamento?
«Parentesi mica tanto… A Uno Mattina in famiglia sono stata alla conduzione del mio spazio e della mia rubrica dal 2006 al 2017, dunque per tantissimi anni. L’ho lasciata per seguire mia figlia Iris che era impegnato tutti weekend in tour per l’Italia per i firmacopie dei suoi libri di successo. Sono molto felice di aver intrapreso questo cambiamento perché, innanzitutto, si tratta di una trasmissione interamente scritta, ideata e condotta da me in cui posso svolgere anche il mio ruolo di autrice e realizzare al meglio un progetto nel quale credo, con tutti gli elementi che desidero inserire. Poi sono gratificata dal fatto che, avendo studiato psicologia, possa ancora una volta in modo più approfondito affrontare questa materia, anche se in tutte le mie precedenti interviste da giornalista ho sempre cercato di valorizzare l’aspetto umano e introspettivo».

Figli felici, un titolo che rappresenta anche una problematica molto sentita al giorno d’oggi, dove il rapporto con i genitori è problematico forse più che in passato, tralasciando purtroppo gravi casi di cronaca che abbiamo appreso spesso dalle cronache: su quali basi hai cercato di impostare la trasmissione?
«Sì, hai assolutamente ragione. Infatti si chiama Figli Felici col sottotitolo Genitori e Adolescenza. Purtroppo il rapporto con i genitori è molto problematico soprattutto nell’età dell’adolescenza, proprio perché i ragazzi hanno la giusta esigenza di rendersi più autonomi e indipendenti e di staccarsi dalle figure genitoriali, e i genitori faticano a comprendere le loro reazioni e i loro comportamenti. Alla base ci vuole sempre un ascolto attivo che è fondamentale, con presenza fatta di qualità, perché viviamo in un mondo in cui i tempi e i ritmi ci allontanano sempre più. Con l’ascolto attivo si può sempre monitorare il proprio figlio e sapere che cosa sta vivendo. Con l’accoglienza fatta di comprensione e mai di giudizio, si può far sì che non tema di confidarsi con noi, per evitare che possa cadere in situazioni pericolose».

Hai avuto modo di ospitare esperti come psicologi, terapeuti e altri. Qual è stato il riscontro che hai avuto dal pubblico in questi tre anni, e quali spunti hai tratto per magari migliorare la trasmissione in futuro?
«Il riscontro che ho avuto è stato notevole. Ho degli ascolti molto alti, perché il web ormai a volte supera persino trasmissioni che vanno in onda in televisioni importanti in orari non di prima serata o su reti minori. Il mio pubblico poi è un pubblico molto fedele e presente. Il successo è stato tale che la prestigiosa casa editrice Sperling & Kupfer mi ha chiesto di realizzare un libro relativo agli argomenti trattati in trasmissioni. Ho così scritto il libro Dalla vostra parte genitori e figli insieme nelle sfide dell’adolescenza, che è anche esso molto richiesto».

Iris, tua figlia, ha vissuto un momento di grande popolarità tra i giovanissimi per poi, come mi ha raccontato nell’intervista che abbiamo pubblicato da poco, scegliere di fare un passo indietro: come hai vissuto il suo successo?
«Iris ha scelto di esporsi nei suoi video su YouTube semplicemente per sconfiggere la sua timidezza. Mai avrebbe pensato di avere un tale successo, fama che infatti le creava disagi e sofferenza, perché è una ragazza molto riservata che non ama l’esposizione. Io ero molto felice del fatto che lei fosse e sia così tanto amata da un pubblico che ha riconosciuto in lei la sua semplicità e i suoi valori. Il fatto che lei abbia scelto di fare un passo indietro è stata una sua esigenza personale, proprio perché per lei la troppa esposizione era motivo di sofferenza. Le ho fatto presente quanto sia difficile realizzare i propri sogni e avere successo in un mondo così competitivo e che lei era stata molto fortunata ad avere avuto questo dono ma, una volta constatato che, a differenza mia, per lei tutto ciò che è un lavoro davanti al pubblico è motivo di grande disagio e sofferenza, ho accettato in pieno la sua decisione di fare un passo indietro. Questo dovrebbe fare un genitore, volere il bene e la felicità del proprio figlio, proprio perché le sue ambizioni possono essere totalmente diverse dalle nostre. I figli non sono nostri, non sono un nostro prolungamento, sono delle personalità a sé che hanno il diritto di realizzare ciò che fa stare bene loro. Sono molto orgogliosa di come mi sono comportata perché, purtroppo, vedo tanti genitori che, quando il figlio ha un po’ di fama o successo, fanno di tutto per far sì che continui ad andare avanti e a guadagnare tanto, mentre ciò che conta è sole ed esclusivamente la sua realizzazione personale».

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