Homepage di www.telegiornaliste.com
HOME SCHEDE+FOTO FORUM PREMIO TGISTE TUTTO TV DONNE INTERVISTE ARCHIVIO

Intervista a Carola Chelotti   Tutte le interviste tutte le interviste
Carola ChelottiTelegiornaliste anno XX N. 6 (753) del 14 febbraio 2024

Carola Chelotti, la mia risposta al dolore
di Tiziana Cazziero

Autrice per la casa editrice EllediLibro by Arpod del romanzo Perla, incontriamo Carola Chelotti.

Ciao Carola e ben trovata. Quando ti sei avvicinata alla scrittura?
«Mi sono avvicinata alla scrittura, dopo qualche mese dalla scomparsa della mia cagnolina Kira.
Lei è stata la mia favola. Non esiste un termine per poterla definire o contenere. Insieme a mio marito Fabio, ci ha regalato sette anni di puro e intenso Amore. Kira era speciale, molto pigra. Non giocava molto come solitamente fanno i cani. Ci aspettava in un angolo del divano, e non si muoveva fino al nostro arrivo. Quando qualcuno di noi due tornava, lei scendeva, correva da noi con la coda ad elica, e poi andava nella direzione del pannolino! Sembrava finta per la sua bellezza e dolcezza, forse per questo le persone, mi fermavano sempre durante le passeggiate, erano calamitate dalla sua energia. L’emozione che provai la prima volta che la presi in braccio fu immensa. Purtroppo anche le favole finiscono. Ma questa si interruppe improvvisamente, con la scoperta di una sua malformazione congenita nell’apparato respiratorio. Quando i veterinari ci informarono che nonostante avesse sette anni, dentro ne dimostrava quindici, per lo stato della malattia avanzato, ci venne spontaneo chiedere come poteva essere possibile che lei avesse vissuto in quelle condizioni. Mio marito rispose:” per il nostro amore».

Cosa ha significato per te pubblicare il tuo libro dal titolo Perla?
«Alcuni psicologi spiegano che alla morte del proprio cane, si vivono tutti i distacchi e le perdite della nostra vita, per questo si sta molto male. “Perla” è la mia risposta a tanto dolore. Un Racconto/favola che affronta il tema del distacco, lasciando al lettore di qualsiasi età, un profondo senso di armonia».

Nel libro racconti il legame forte e intenso che ci può essere tra una bambina e il suo cane. L’idea nasce da un’esperienza personale? Perché raccontarla?
«Una volta ho sognato Kira. Mi portava ai confini del mio giardino, guardava oltre. Per molto tempo mi sono chiesta perché guardasse così oltre. Poi ho compreso il suo messaggio. Guardare oltre ogni cosa, leggere dentro noi stessi, dentro i nostri sogni dentro la nostra anima. Tutto si congiunge, tutto è armonia».

Ho letto che ci sono state altre esperienze editoriali in passato, sono collegate a Perla?
«Il mio primo libro è stato una favola che ho dedicato alla mia piccola Kira, trasformandola in un giudice arbitro di golf. L’Eredità Di Kira e il Golf a Quattro Zampe, un’avventura per piccoli lettori, che non conoscono il golf. Infatti il racconto si sviluppa in due campi da golf, uno in Inghilterra, nello Yorkshire, e l’altro nel golf club castelli romani. Due campi gestiti da animali, inclusa la commissione sportiva, con talpe che avevano pensato ad un sistema di controllo del gioco sotto la superficie del campo!».

Che idea ti sei fatta del mondo editoriale moderno? Hai trovato grandi difficoltà? Puoi raccontare la tua esperienza a qualche aspirante autore che ci sta leggendo?
«Naturalmente da “neofita” mi sono affidata a chi aveva più esperienza di me, quindi sono andata da un editore, Christian Soddu, per capire se il mio racconto su Kira potesse essere d’interesse in qualche modo. A lui piacque moltissimo, da quel momento nacque una collaborazione di editing, con Matteo Sarlo, di corsi di scrittura con la loro Westegg ed anche di editing».

Oggi si parla molto di selfpublishing, l’autopubblicazione sta diventando per tanti scrittori una scelta, cosa ne pensi?
«Penso che è un’esperienza che vorrei fare, adesso che ho maturato molti aspetti della scrittura. Sono agli inizi, ma la pubblicità, il mio profilo Instagram, e tutto ciò che ne consegue, fino ad ora, lo sto portando avanti con le mie energie, le mie idee, le mie ispirazioni».

Hai altri progetti nel futuro, a cosa stai lavorando?
«Sto lavorando ad un romanzo fantasy e ad un altro autobiografico. Le sfide impossibili sono la mia passione».

Perché rivolgersi a un pubblico di lettori giovanissimi, cosa ti ha spinto?
«Il pensiero che molti genitori possano trovarsi in difficoltà nel comunicare ai propri figli che il nonno, o qualcuno a cui loro tengono, non c’è più. Adesso esiste una favola per loro ed un racconto per noi. Nel primo corso di scrittura, ho fatto molti sogni che mi hanno spinto a vivere questo aspetto dentro di me. Le migliori ispirazioni sono tra il sogno e la veglia, quando la mente lascia lo spazio all’immaginazione di creare cose fantastiche».

Pensi che cambierai genere nel futuro e se sì, in quale ti vorrai cimentare?
«In un romanzo fantasy e la storia mia e di Kira, quello che sto incominciando a scrivere, ma saranno i miei sogni a guidarmi”.

Chi è Carola Chelotti quando non scrive?
«Una semplice segretaria di un golf club, che vorrebbe regalare agli altri i suoi sogni».

Grazie per il tuo tempo, se vuoi aggiungere qualcosa che non abbiamo detto, questo spazio è a tua disposizione.
«Credo che le persone non abbiano ben compreso l’importanza dei propri sogni, quelli che tutti noi facciamo durante la notte. La scienza ci insegna che ne facciamo circa quattro/cinque a notte. Oltre ad un significato tecnico che la psicanalisi ci ha trasmesso, credo ci siano molte ragioni per cui li dimentichiamo con facilità. Forse nei sogni è possibile leggere il nome della nostra anima. Qualcosa che la ragione non riuscirebbe a contenere. Perciò si dimentica».

Grazie per quest’ultima considerazione che ci porta una riflessione attenta al mondo dei sogni.

HOME SCHEDE+FOTO FORUM PREMIO TGISTE TUTTO TV DONNE INTERVISTE ARCHIVIO
Facebook  Twitter  Instagram

Telegiornaliste: settimanale di critica televisiva e informazione - registrazione Tribunale di Modena n. 1741 del 08/04/2005
Vietata la riproduzione, anche parziale, senza l'esplicito consenso del webmaster