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Intervista a Francesca De Vincenzo   Tutte le interviste tutte le interviste
Francesca De VincenzoTelegiornaliste anno XX N. 7 (754) del 21 febbraio 2024

Francesca De Vincenzo, le mie chicche
di Giuseppe Bosso

Ogni giovedì su Radio Castelluccio è protagonista di una trasmissione che come ci spiegherà è ispirata direttamente al suo nome e che parla di moda, in ogni suo aspetto. Incontriamo Francesca De Vincenzo.

Benvenuta su Telegiornaliste, Francesca. Partiamo da un aneddoto che ci riporta a una nostra recentissima intervista: il tuo percorso è intrinsecamente legato a quello di un’altra voce di Radio Castelluccio, Manuela Lucchini, che ci ha raccontato di come la vostra conoscenza preceda la vostra collaborazione che non si è manifestata solo in radio?
«Sì, possiamo dire di essere cresciute insieme: conosco “Manu” fin da quando ero piccola, dal periodo in cui lavorava alla trasmissione Stress di notte. L’ho sempre seguita, per me è ed è sempre stata un esempio e un punto di riferimento. Io ho seguito le sue orme, partendo altrettanto da stress di notte. Tra le sorprese più belle della vita c’è stato il ritrovarsi come colleghe in radio grazie all’opportunità che mi ha dato Lucio Rossomando, editore della nostra mitica RCS75, Radio Castelluccio; Io e Manuela, inizialmente con un collega, Alfonso, e poi da sole, ci siamo trovate a condurre per circa due anni la trasmissione Magic Box».

E arriviamo appunto ai giorni nostri con Le Chicche di Chicca, il tuo programma del giovedì: come mai questo titolo e com’è articolato?
«Come dicevo io e “Manu” abbiamo a lungo condiviso questa avventura a Magic Box per poi decidere di prendere strade diverse, confidando nella massima libertà e disponibilità che ci ha sempre dato l’emittente; e così mentre Manuela, come ti ha detto nella sua recente intervista, ha iniziato la sua avventura con La dolce vita; Io mi sono dedicata al mondo della moda che comprende i segreti del fashion e del beauty. Il titolo del mio format Le chicche di chicca è un simpatico gioco di parole che trae ispirazione dal mio soprannome, Chicca, e le ‘chicche’ sono i consigli che mi piace dare nel corso di ogni puntata grazie alla partecipazione di esperti del settore. Il fine ultimo è sì intrattenere, ma anche dare consigli su come migliorare la propria immagine e creare spunti di riflessione su tematiche sociali e ambientali legate al mondo della moda, il tutto condito da una selezione musicale scelta appositamente da me di puntata in puntata».

Parlare di moda in una trasmissione potrebbe, infatti, apparire semplice intrattenimento, ma in realtà ti occupi di una delle principali industrie della nostra economia: sei consapevole anche dei risvolti ‘sociali’ del settore?
«Certo. Da sempre la moda si fa portatrice di messaggi importanti essendo essa lo specchio dell’evoluzione della società. Non vanno tralasciate le tematiche ambientali legate alla moda di cui ti parlavo, ed è bello constatare come diverse tra le maison leader nel settore stiano progressivamente volgendo il loro sguardo ad una produzione più “green” accantonando le pelli animali per favorire materiali alternativi riducendo l’impatto ambientale; Fondamentale sarebbe far crescere soprattutto nei giovani questa sensibilità. Ho spesso citato nel mio programma come i siti legati al fast fashion puntino ad una moda passeggera proponendo “infinite collezioni” in una sola stagione, una moda che nel giro di poco andrà nel dimenticatoio, per non parlare della qualità e dell’utilizzo di materiali sintetici. Io sposo la linea dell’autenticità, ritrovare qualcosa negli armadi delle nonne ad esempio, dare un seconda vita ai capi, vestire alla moda è qualcosa che può essere fatto dando anche un’occhiata al mercato del vintage. La qualità fa la differenza, less is more».

La tua trasmissione idealmente è anche un modo per riscontrare i cambiamenti nella società e delle esigenze delle donne del nostro tempo?
«Sì, la donna di oggi è indipendente, emancipata, deve allo stesso tempo lavorare, gestire la famiglia, crescere i propri figli barcamenandosi tra i mille impegni quotidiani. La moda oggi asseconda le esigenze di ogni donna nel volersi sentire comoda senza sacrificare la propria femminilità».

Essere un volto e una voce familiare per un contesto provinciale, sia pure importante, è più responsabilità o limite?
«Limite non direi, responsabilità sicuramente. Anno dopo anno sono cresciuta in consapevolezza, grazie al continuo confronto con i miei colleghi, in particolare coloro con i quali ho strettamente collaborato: la già citata Manuela Lucchini e Federico Mazza che ho affiancato nel format Mazzachebuono. Prezioso è il supporto di tante colleghe che quando possono uniscono le forze, consultandosi e scambiando le proprie diverse esperienze. Radio Castelluccio per me è una famiglia dove ho potuto creare uno spazio tutto mio e condividere un pezzo di me, portando alla luce aspetti non solo legati al mondo del fashion».

Oltre all’impegno legato a Radio Castelluccio RCS 75 chi è Francesca De Vincenzo?
«Una ragazza intraprendente, solare e dinamica che non riesce proprio a stare ferma con tanti impegni anche al di fuori della radio, a cominciare da una ormai imminente laurea in giurisprudenza, e altre attività. Che si diletta sui social, con piccole attività di influencer coltivate con passione e creatività. Viviamo in un mondo digitale dove non puoi proprio distrarti un secondo senza che spuntino novità e innovazioni che non devono assolutamente sfuggirti… anche se per alcuni aspetti, se devo essere sincera, potrei definirmi una “boomer”, come si dice oggi (ride, ndr) in quanto, pur essendo nata alla fine degli anni ’90 mi sento davvero molto più vicina alla generazione che è vissuta e si è sviluppata in quell’epoca, piuttosto che in quella che è venuta su con il nuovo millennio».

Il motto di Radio Castelluccio è una radio senza bavaglio: Francesca De Vincenzo è senza bavaglio?
«Assolutamente sì. Con molta gentilezza dico sempre quello che penso, è così che sono cresciuta, nei giusti termini. Il mondo è bello perché è vario, ognuno ha il diritto di avere e di esprimere il proprio pensiero».

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