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Intervista a Greta Cerretti   Tutte le interviste tutte le interviste
Greta CerrettiTelegiornaliste anno XXI N. 14 (793) del 16 aprile 2025

Greta Cerretti, imparare dal dolore
di Tiziana Cazziero

Greta Cerretti è una scrittrice versatile con una storia da raccontare.

Ciao Greta e grazie per essere con noi. Il tuo nome nel settore non è una novità, ma presentati in breve ai nostri lettori. Chi è Greta Cerretti e com’è legata al mondo editoriale?
«Ciao, grazie a voi per la vostra ospitalità. Lavoro in ambito editoriale dal 2012, da quando ho aperto Mondoscrittura Edizioni, casa editrice di Ciampino. Nello stesso anno ho anche firmato il mio primo contratto come autrice, con la nascente Nulla Die. Un anno importante, sotto tutti i punti di vista. L’anno in cui ho realizzato il sogno che avevo fin da bambina: anche se sembra banale, è la pura verità. L’ho raggiunto attraverso una strada tortuosa, e forse anche per questo è stato ancora più bello».

Quando il ponte si spezza appartiene a una serie di romanzi che affrontano tematiche spigolose. Come nasce la voglia o forse esigenza di questo genere di argomenti? Di cosa parla questo libro?
«Ho una formazione psicologica e sono psicoterapeuta. Sebbene non eserciti più la professione clinica dal 2005, credo ancora fermamente nel potere magico e curativo della parola, in ogni sua forma. La scrittura mi ha permesso di coniugare la mia formazione con la mia grande passione: i libri. In questo caso specifico, Quando il ponte si spezza affronta il tema dell’eliminazione dell’omosessualità dal manuale delle malattie psichiatriche».

Quando è arrivato l’input per raccontare l’artificioso mondo della psiche umana con questa serie?
«Ho iniziato scrivendo un solo romanzo, ma mi sono subito accorta che avevo bisogno di più spazio e più tempo narrativo per esplorare tanti argomenti. Da un lato ho messo in scena le esigenze e le difficoltà di chi decide di iniziare un percorso di psicoterapia, dall’altro ho dato spazio anche ai terapeuti che (spesso lo dimentichiamo) sono persone con una loro vita emotiva e sociale. La mia scelta è stata quella di raccontare terapeuti problematici che affrontano problemi: una miscela esplosiva».

Il primo libro della serie si intitola L’amore attraverso il piacere, un complicato inizio per una terapista, la protagonista del romanzo, vuoi parlarcene?
«La storia di Marcello è la storia di un uomo che ha perso completamente il controllo delle proprie pulsioni sessuali e vive ormai allo sbando; l’incontro con Valeria, terapeuta alle prime armi, è bruciante: lui la vede come una donna da pagare, lei come un cliente per realizzare le sue ambizioni. Cosa può andare storto?».

I romanzi previsti per la serie quanti e quali sono? L’ultimo uscirà in autunno, su che cosa sarà incentrato? Puoi anticiparci qualcosa?
«In tutto i romanzi sono quattro. Oltre alle tematiche psicologiche, quella che in gergo chiamiamo trama verticale, c’è la trama orizzontale con la genesi e la fine del terapeuta protagonista, Fausto Petrini. Un terapeuta antietico, diciamolo con estrema chiarezza, per cui molto controverso. Il terzo capitolo uscirà in autunno e affronta i disturbi alimentari con il titolo Amiche per la fame. Purtroppo, ancora oggi anoressia e bulimia sono disturbi molto diffusi specialmente tra i giovani, ben lontani dall’essere risolti e sui quali è sempre bene mantenere viva l’attenzione. Anche in questo caso romanzo affronto il tema in modo crudo e diretto: è un libro non per stomaci delicati (qui è proprio il caso di dirlo!). L’ultimo capitolo, del qual non è ancora programmata l’uscita, parla invece del gambling, una devastante piaga sociale oltre che personale della quale, a mio avviso, si parla troppo poco».

La scrittura nella tua quotidianità è presente non solo nella stesura di romanzi, ma anche in altri ambiti, di che cosa ti occupi nello specifico?
«Lavoro immersa nella scrittura a trecentosessanta gradi, ogni ambito arricchisce e alimenta l’altro. Come Direttore Editoriale di Mondoscrittura leggo i romanzi che vengono proposti alla casa editrice e li seleziono per la collana Sguardi. Sono presidente della Sezione Inediti del Premio Letterario Mondoscrittura Città di Ciampino, da me ideato sempre nel 2012. Mi occupo anche di editing, scrivo come ghostwriter e curo la formazione delle giovani risorse che lavorano nel nostro staff. Tengo laboratori e corsi di scrittura per liceali, bambini e da quest’anno anche in carcere. Quest’ultima esperienza in particolare si sta rivelando per me formativa ed entusiasmante, perché mi dimostra una volta di più che la magia della parola è in grado di superare ogni barriera».

Tanti impegni che riuscire a intrecciare con la vita privata richiede una bella organizzazione. Qual è il tuo segreto?
«Il mio segreto è proprio la programmazione a breve e lungo termine. Spesso vengo presa in giro per la mia agenda super organizzata, anche con molte settimane di anticipo, però chi lavora e vive con me sa può contare sulla mia affidabilità. Poi se proprio vuoi la verità, sotto questa organizzazione c’è anche un filo di mania del controllo… ma non si tratta propriamente di un segreto».

Ci sono altri progetti per il futuro che avresti voglia di condividere con noi di telegiornaliste.com?
«Per quello che riguarda la mia attività di scrittrice, attualmente sto lavorando a due romanzi: uno a quattro mani, l’altro in solitaria. Gli argomenti per ora sono top secret, per sana scaramanzia. Per quanto riguarda l’ambito editoriale, posso condividere con voi la bellissima notizia che quest’anno Mondoscrittura Edizioni farà il suo esordio al Salone del Libro di Torino: una consacrazione della quale andiamo molto fieri e un’esperienza che non vediamo l’ora di vivere».

Dove possono leggere le novità su di te e i tuoi libri i lettori?
«Data la mia non proprio giovane età, con i social intrattengo un rapporto strano al limite del conflittuale. Ho comunque un profilo Facebook e uno Instagram: nome, cognome e la mia foto, impossibile sbagliare. Ho anche un sito internet www.gretacerretti.it, collegato a un blog che aggiorno in maniera totalmente irregolare ma altrettanto autentica».

Abbiamo un ultimo spazio, se vuoi aggiungere qualcosa che non è stato detto, adesso è il momento giusto per farlo.
«Voglio dare un’indicazione a chi volesse leggere i miei romanzi o i romanzi che scelgo per la collana Sguardi: non aspettatevi storie edulcorate. Anche se il mercato sembra virare in una direzione più soft, quella non sono io. Io scrivo come leggo, e allo stesso modo pubblico: emozioni forti, libri che in un modo o nell’altro puntano dritto al cuore e allo stomaco, spesso facendo male. Perché dal dolore, e da nient’altro, si apprende e si impara ad apprezzare davvero».

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