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Intervista a Sarah Maestri (2)   Tutte le interviste tutte le interviste
Sarah MaestriTelegiornaliste anno VII N. 10 (270) del 14 marzo 2011

Sarah Maestri: un'Euridice che farà riflettere di Giuseppe Bosso

Incontriamo di nuovo Sarah Maestri, alla vigilia della presentazione a Barcellona del suo ultimo film, Dietro il buio del regista Giorgio Pressburger, ispirato al romanzo di Claudio Magris Lei dunque capirà. In autunno la vedremo su Rai 1 nella quarta serie di Provaci ancora prof e in una nuova serie interpretata da Elena Sofia Ricci Che Dio ci aiuti.

Di cosa parla il film, Sarah?
«È una rivisitazione del mito di Orfeo ed Euridice, ma stavolta dalla parte di lei. È una coproduzione italo-spagnola di cui sono molto orgogliosa; è stata una grande occasione per me poter lavorare con Pressburger, probabilmente il più autorevole regista nel settore teatrale. Sono stata scritturata davvero per caso, ma leggendo la sceneggiatura non ti nascondo che mi è venuto quasi un colpo: in pratica ho rivisto molto del mio libro La bambina dei fiori di carta, anche perché in una scena mi ritrovo davvero in un campo di fiori fatti di carta».

È una storia che può essere una metafora del nostro tempo, riferita al rapporto di coppia?
«Magari ci fosse qualcuno disposto a fare quello che fa Orfeo! Purtroppo io non l’ho ancora incontrato, soprattutto in questi tempi così frenetici in cui alla prima difficoltà sembra che debba crollare tutto».

Il cinema italiano, negli ultimi tempi, vive degli exploit di pellicole come quelle di Checco Zalone ed Antonio Albanese: cosa ne pensi?
«Il cinema italiano degli ultimi anni, innegabilmente, ha ottenuto grandi introiti proprio dalla commedia come quel Notte prima degli esami che mi ha portato tanta fortuna. È il pubblico che sceglie cosa vedere e c’è voglia di ridere, ma spero ci sia spazio anche per la riflessione…».

Sei nel pieno delle riprese di Provaci ancora prof e hai girato con Elena Sofia Ricci un episodio della nuova serie Che Dio ci aiuti: che personaggi interpreti?
«In Che Dio ci aiuti sono una novizia, come mi era capitato undici anni fa in I cavalieri che fecero l’impresa, il mio primo film, con Pupi Avati. Un segno del destino, così come ancora una volta, dopo Terra ribelle e La leggenda del bandito e del campione (le due fiction Rai in cui l’abbiamo vista lo scorso anno, ndr) sono un’insegnante, Anna Scarpa, una professoressa di scienze apparentemente timida e insicura che però stupirà non poco a lungo andare».

Da circa due anni ti si vede poco in televisione: è una tua scelta?
«Sì, ho deciso di ‘defilarmi’ anche se non dimentico mai il grande affetto che il pubblico mi ha dimostrato per il libro e per Notte prima degli esami. Sento il bisogno di riscoprirmi come Sarah, non come personaggio; ho imparato a parlare quando ho qualcosa da dire se no preferisco il silenzio».

Attrice, scrittrice, cantante, conduttrice radiofonica: c’è una Sarah Maestri che non abbiamo ancora scoperto?
«Non ho mai nascosto che il Festival di Sanremo sarebbe un sogno a cui non ho ancora rinunciato. Potrei dipingere, chissà… ma sono fiera di quello che ho fatto giorno per giorno e il libro è stata la gioia più grande. Il futuro vedremo cosa mi riserverà anche se per me è importante vivere il presente».

Dovessero chiederti di interpretare una giornalista, a chi ti ispireresti?
«A Oriana Fallaci, una donna che ho sempre stimato».

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