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Intervista a Valentina Renzopaoli (2)   Tutte le interviste tutte le interviste
Valentina RenzopaoliTelegiornaliste anno VIII N. 37 (339) del 12 novembre 2012

Valentina Renzopaoli: alla politica servono nuove idee
di Giuseppe Bosso

Abbiamo nuovamente incontrato, con molto piacere, Valentina Renzopaoli, volto di Roma Uno e conduttrice del programma Metropolis.

Soddisfatta della trasmissione?
«Si. Lo dice l'auditel: il pubblico è in continua crescita e abbiamo avuto riscontri anche dalla partecipazione di ospiti di alto livello come il rettore della Sapienza. Inizialmente c'era anche lo spazio dedicato alle domande degli spettatori al telefono; abbiamo poi deciso di toglierlo per garantire maggiore scorrevolezza al dibattito».

Cosa ti ha lasciato, da giornalista e da cittadina, il caso-Fiorito?

«Direi che questa è solo la punta dell'iceberg di un sistema politico allo sbando. Bisogna superare quel luogo comune dei politici tutti ladri; non è così, c'è anche gente onesta, ma è pur vero che va riformato e rifondato l'intero meccanismo. La politica deve essere al servizio dei cittadini e non dei propri interessi».

In vista delle nuove elezioni quasi tutti gli schieramenti si danno da fare per proporre nuove facce: non è che invece ci vorrebbero nuove idee?
«Sì. Un nuovo volto non necessariamente è portatore di novità sostanziali; le idee mancano, non solo nella politica ma anche all'economia, al giornalismo. Alla fine si ha la sensazione che il candidato non si ponga nemmeno come ultimo problema quello che invece dovrebbe essere la cosa fondamentale: cosa c'è da fare per i cittadini?»

Rispetto agli anni di Mani pulite, che hai vissuto da spettatrice, cosa noti di diverso?
«Molta rassegnazione. Sfiducia nel domani e una sorta di assuefazione a questo stato di cose che, in realtà, deve essere combattuto».

In vista delle imminenti probabili nuove elezioni regionali come si organizzerà Roma Uno?

«Non è ancora sicuro che andrà così, ma sicuramente ci saremo attivamente, con maratone e dibattiti; saranno sicuramente mesi estenuanti, anche perché a catena sicuramente si avvicenderanno le elezioni politiche e amministrative; ma non trascuriamo anche i temi del giorno, l'economia e la crisi, come sempre».

Di cosa non vorresti più parlare?

«Di violenza, specie su donne e minori».

Se per ipotesi si avverasse la profezia dei Maya, cosa vorresti nel tuo ultimo giorno di lavoro?

«Sicuramente mi piacerebbe rivivere l'esperienza che ebbi anni fa, al seguito di Veltroni, allora sindaco di Roma, in Africa. Ho scoperto un continente diverso, dei bambini fantastici».

Se dovessi scrivere un libro su di te e dovessi indicare un aggettivo come titolo, come ti definiresti?

«Spontanea, precisa, un po' secchiona... doveva essere uno?».

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