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Intervista a Valentina Pallavicino   Tutte le interviste tutte le interviste
Valentina PallavicinoTelegiornaliste anno XI N. 13 (444) del 13 aprile 2015

Valentina Pallavicino, eterna ragazza del doppiaggio
di Giuseppe Bosso

Tra le più apprezzate doppiatrici dell'ultima generazione, abbiamo il piacere di intervistare Valentina Pallavicino.

Come ti sei avvicinata al mondo del doppiaggio e qual è stato il tuo esordio?
«Buongiorno a tutto lo staff e ai lettori di Telegiornaliste, molto piacere; ho scoperto il meraviglioso mondo del doppiaggio a 8 anni perché da bambina facevo parte di un coro, I piccoli cantori di Milano, e per delle registrazioni canore mi capitò di entrare a registrare nelle storiche sale della Merak; nella sala accanto alla nostra due bravissimi colleghi, Pietro Ubaldi e Jasmine Laurenti, stavano incidendo un episodio di un cartone animato; rimasi come ipnotizzata dalla magia del riuscire a dare vita tramite la voce e l’interpretazione a dei disegni e quel giorno decisi che da grande avrei fatto la doppiatrice. Il mio esordio avvenne dopo qualche anno e molti studi presso il Centro teatro attivo a Milano da adolescente, e l’Accademia teatrale Corrado Pani a Roma da adulta, fino all’esordio nel 2007 a Roma nella miniserie Salem witch trials in cui diedi voce ad Abigail, una bambina decisamente antipatica e crudele nella miniserie che trattava della storia di Salem e dei roghi delle streghe».

Che effetto ti fa lavorare con doppiatori che magari da ragazzina ti capitava di ‘ascoltare’ da spettatrice?
«È sempre emozionante lavorare con doppiatori più grandi, che per anni ho solo ascoltato e che mi hanno fatto amare questo bellissimo, divertentissimo e impegnativo lavoro; ancora oggi adoro imparare e cercare di assorbire i segreti e i suoni della loro bravura, e la fortuna in più è che adesso, che sono anche colleghi posso finalmente conoscere anche “le persone oltre le voci” con cui sono cresciuta».

Spesso hai modo di doppiare ragazzine adolescenti o anche bambine – ad esempio, nella sitcom attualmente in onda su Super! I Thunderman – caratteristica in fondo comune a molte tue colleghe: possiamo dire che in un certo senso sei un’eterna ragazza?
«Oh, si! È uno degli aspetti che più amo del mio lavoro, un’eterna ragazzina o una bimba sperduta… “Dimenticali Wendy, dimenticali tutti, vieni com me dove non dovrai mai, mai pensare alle cose dei grandi…” diceva Peter Pan; o “Si può sapere che ti prende? La smetti di comportarti come un bambino!? Ma io sono un bambino!” rispondeva Peter Banning, alias l’indimenticabile e amato Robin Williams per me il miglior attore esistito, nel mio film preferito Hook-Capitan Uncino… ecco, è proprio questo, posso continuare a restare bimba o ragazzina ad emozionarmi, giocare e ridere vivendo le avventure dei personaggi più piccoli che interpreto continuando a divertirmi e a sognare come solo la loro spensieratezza e innocenza permettono».

Dove potremo ‘ascoltarti’ prossimamente?
«Stiamo proseguendo con le registrazioni di nuove puntate dei Thunderman, oltre che di cartoni animati come Pokemon XY, Daniel Tiger, Yo-Gi-Oh, Arc V; in reality come Ex on the beach, The Bachelor; nel film Nannerl, nei telefilm Disney Mighty Med e Binny e il Fantasma… e in progetti di cui ancora non posso parlare».

La parte che ti ha dato maggiori soddisfazioni?
«Sicuramente la piccola Anna in Sorridi piccola Anna, prequel del famoso cartone Anna dai capelli rossi con cui sono cresciuta! È stata importante per me perché era la mia prima protagonista in una serie di cartoni animati e il suo personaggio viveva pur parlando di una bambina…emozioni e storie molto forti e difficili, e riuscire a renderle il più reali ed umane possibile è stato impegnativo ma soddisfacente; e insieme ad Anna un altro ricordo di una lavorazione difficile, ma che mi ha sicuramente lasciato il segno è stata la perfida Kelly Parker, del telefilm Make it or break it-Giovani campionesse, un’ adolescente davvero perfida, ben lontana dal mio carattere, il che l’ha resa uno dei personaggi più difficile e affascinanti che ad oggi mi sia capitato di affrontare».

Oltre che doppiatrice hai anche alle spalle una notevole carriera musicale, come corista: quanto è stata importante per te questa parentesi?
«È stata importantissima, un’esperienza stupenda, che mi ha formata e portata a scoprire il doppiaggio quindi: a creare il mio sogno da realizzare: diventare una doppiatrice. Il "Coro" e stato il mio punto di partenza e gliene sarò sempre grata».

Sfogliando la tua pagina del sito di Antonio Genna scopriamo che hai lavorato anche con Celentano: che effetto ti ha fatto?
«Sicuramente nel percorso affrontato con il “Coro” l’incontro con Adriano Celentano è stata personalmente una dell’esperienze più forti; ho un ricordo bellissimo di questo “mito” che ci parlava e cantava con noi per spiegarci al meglio cosa fare; era gentile, perfezionista e simpaticissimo… solo una cosa: non mi è piaciuta di quei due giorni di sala di registrazione non essere riuscita…a fare il suo “passo” di ballo che ha cercato di insegnarci sfidandoci a riuscirci – scoppia a ridere, ndr - ma ci riproverò!».

Tornando alla domanda di prima sull’eterna ragazza mi viene spontaneo chiederti: cosa farai da grande?
«Non lo so, mi piacerebbe riprendere a studiare canto che amo profondamente e che un po’ mi manca… e magari un bel corso di cucina, che è l’altra mia grande passione! Ma sicuramente spero di continuare al meglio nel mio lavoro, affrontando sempre nuove sfide e personaggi, cercando di emozionarmi, crescere ed emozionare… sempre! Grazie allo staff, ai vostri lettori… e alla mia famiglia, a mio marito, agli amici e a tutti gli amanti del doppiaggio! Un abbraccio!».

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