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Intervista a Simonetta Martone   Tutte le interviste tutte le interviste
Telegiornaliste anno VI N. 27 (244) del 12 luglio 2010

Simonetta Martone: un giornalismo sobrio e senza fronzoli di Giuseppe Bosso

Simonetta MartoneIncontriamo questa settimana Simonetta Martone. Nata a Napoli, approda in Rai nel 1984 dove inizia a collaborare come autrice e conduttrice di programmi radiofonici. Nel 1988 entra nella redazione di Samarcanda, programma condotto da Michele Santoro, dove si occupa di esterni e di interviste in studio. Nel suo curriculum, il programma Ultimo minuto, Mattina in famiglia, Mezzogiorno in famiglia, e Vent'anni.

Si trova di più a suo agio dietro le quinte o davanti la telecamera?
«Molto più dietro le quinte. Non ho mai avuto il fuoco sacro per il video, mi ci sono trovata davvero per caso. Ora che ho un bimbo piccolo non amo stare ore al trucco, mi sembra una perdita di tempo...».

Rispetto ai suoi esordi avverte più o meno maschilismo in tv?
«Bella domanda. Direi che da un punto di vista quantitativo ci sono stati dei miglioramenti, più presenze femminili. Ma qualitativamente siamo ancora molto indietro, la tv sembra proprio non volersi discostare da un certo tipo di donna».

Lei si è sempre distinta per un'immagine sobria e senza fronzoli. Si può dire che gli occhiali sono la miglior maschera di bellezza?
«Gli occhiali aiutano se servono a coprire una ruga e in tv ti danno un'aria un po' più autorevole, nascondono qualche difetto. Ma se non c'è sostanza, nulla può mascherare nulla. La diretta è una realtà crudele che ho sempre cercato di affrontare proprio con sobrietà, è la cosa migliore per me».

Qual è stata la sua più grande gioia professionale?
«Scoprire che una ragazzina salvò la vita al fratellino dopo aver visto una puntata di Ultimo minuto, il programma che conducevo con Maurizio Mannoni. In quell'occasione venne spiegata la manovra di soccorso Heimrick che si è vista anche nel film Mrs Doubtfire, con Robin Williams. Quella trasmissione mi ha dato tanta gioia, un format americano che abbiamo importato, adattandolo con l'inserimento dello studio, che nella versione originale non c'era. L'allora direttore di Rai3 Angelo Guglielmi puntò su questa idea e poté contare, per la realizzazione di quelle minifiction di dieci minuti, su bravi e promettenti giovani registi come Gabriele Muccino, Renato De Maria e Claudio Canepari».

Cosa pensa di quello che sta accadendo al suo ex compagno, Michele Santoro?
«Michele è un giornalista che stimo moltissimo. Purtroppo o per fortuna si trova sempre ad essere nell'occhio del ciclone».

E cosa vede nel suo domani?
«Sicuramente mio figlio che è ancora molto piccolo, anche se ho già ripreso a lavorare. Sto preparando un programma di divulgazione scientifica su Rai3».

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