Telegiornaliste
anno II N. 15 (47) del 17 aprile 2006
Emanuela Filippi, folgorata dal giornalismo
di
Gaetano Alaimo
Emanuela Filippi, 27 anni di
Viterbo, giornalista televisiva di Tele TusciaSabina 2000 si racconta
ai microfoni di
Telegiornaliste.
Cosa ti ha spinto a iniziare la carriera di telegiornalista?
«L’incontro con Tele TusciaSabina 2000 è stato casuale. Nell’ufficio
dove lavoro arrivò, qualche anno fa, la direttrice amministrativa della
televisione di Viterbo. Mi ha chiesto se volevo fare un colloquio e,
dopo questo, è nata la mia collaborazione con loro. Ora sono due anni che
conduco il telegiornale a TeleTuscia. È certamente la passione
per il giornalismo che mi spinge a continuare in questo settore e, quello
televisivo, mi ha colpito sempre per la libertà di movimento che hai. Se hai
di fronte gente che non conosci puoi fare delle domande che ti danno subito
la dimensione dell’altro».
Un tuo pregio ed un tuo difetto.
«Il mio pregio più grande è che sono molto sensibile ed altruista, i
difetti la mia precipitosità, agitazione e ansia,
spesso non ho la freddezza necessaria».
Perché ti ha appassionato subito il giornalismo televisivo?
«Oltre alla libertà personale, come dicevo prima, hanno contribuito
anche problemi di lavoro. Ero impegnata a tempo pieno in un altro lavoro:
lavorare nei giornali mi avrebbe portato via troppo tempo. Così ho iniziato
a condurre il telegiornale a TeleTusciaSabina 2000 la sera, dopo il
lavoro principale».
Qual è il tuo modello di telegiornalista?
«Cristina Parodi mi piace molto,
perché è fresca e genuina, oltre ad avere un modo molto giovanile e
semplice nell’approccio alle persone intervistate e nel dare le notizie.
Lilli Gruber rappresenta la mia icona del giornalismo, mentre
Rosanna Cancellieri la considero una delle giornaliste televisive più
intelligenti».
Per te, quali sono le caratteristiche per una ragazza che vuole
intraprendere la carriera di giornalista?
«In primis la passione. È importante che ti piaccia
trasmettere ciò che pensi. Quindi l’essere propositivi, in quanto è
altrettanto fondamentale che i tuoi pensieri possano essere diffusi a più
persone. Non devono mancare doti come il coraggio, la tenacia
e una forte dose di caparbietà».
Secondo te, una telegiornalista è anche una “tele-diva”?
«Tele-diva è un termine sicuramente troppo restrittivo per descrivere
una telegiornalista. La giornalista televisiva arriva alla gente non solo
con l’immagine, ma con quello che pensa e dice. A me piace esprimere
passione alla gente che mi vede dall’altra parte del video, soprattutto
sulle notizie più delicate».
In conclusione, per una telegiornalista cosa prevale, l’apparire o l’essere?
«Non posso che parlare di un mix tra immagine e intuito: devi filtrare
entrambi i fattori per dare un’idea di te equilibrata e, in altre parole,
vincente. Aggiungo che, dal mio punto di vista, le telegiornaliste sono più
indicate davanti al video proprio per questa loto capacità di equilibrio
che, spesso, i colleghi uomini non hanno. Un giornalista come
Enrico Mentana, però, ha una professionalità tale da fare eccezione».